Il Movimento 5 Stelle nel gruppo della Sinistra all’Eurocamera, ora è definitivo. Tridico: “Impegno saldo”

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Bruxelles – Il Movimento 5 Stelle entra ufficialmente nelle file della Sinistra al Parlamento europeo. Dopo sei mesi di “osservazione reciproca”, la delegazione pentastellata e il gruppo di sinistra radicale sciolgono le riserve: “Entrambe le parti hanno instaurato un rapporto duraturo basato su valori politici condivisi”, annuncia il gruppo a margine della riunione dell’ufficio di presidenza che ha preso la decisione all’unanimità.

Dall’alleanza di animo grillino con il Brexit Party di Nigel Farage nel 2014 e la militanza nel gruppo euroscettico ‘Europa delle democrazie e delle diversità’ (Efd), ai cinque anni nel deserto del gruppo dei non iscritti dal 2019 al 2024, fino all’adesione al gruppo della Sinistra. Si conclude così il viaggio del Movimento 5 Stelle dal populismo di destra euroscettico alla Sinistra europea.

A tenere insieme i 46 eurodeputati del secondo gruppo meno numeroso dell’Eurocamera (il più piccolo è quello di ultra destra Europa per le Nazioni Sovrane), le battaglie “per una giusta retribuzione e migliori condizioni per i lavoratori, per un’azione ambiziosa per il clima, per opporsi a tutte le politiche di austerità e per combattere l’estrema destra e le sue idee odiose, razziste e sessiste che minano la pace e la democrazia”, scrive The Left in un comunicato. Battaglie che sposano anche gli 8 pentastellati eletti a Bruxelles: Giuseppe Antoci, Danilo Della Valle, Mario Furore, Carolina Morace, Valentina Palmisano, Gaetano Pedullà, Dario Tamburrano e Pasquale Tridico.

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Manon Aubry e Martin Schirdewan, co-presidenti del gruppo The Left

“Ci vorrà tutta la nostra determinazione per vincere queste battaglie per la giustizia sociale, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze. Il nostro impegno al Parlamento europeo rimane saldo all’interno del gruppo della Sinistra”, ha commentato il capodelegazione M5S, Pasquale Tridico. Mentre i due leader del gruppo, il tedesco di Die Linke Martin Schirdewan e la francese di La France Insoumise Manon Aubry, si sono detti “felici di sapere che il M5S diventerà membro permanente del gruppo”. Schirdewan ha sottolineato che “negli ultimi sei mesi gli 8 pentastellati “sono stati partner della nostra lotta per i lavoratori e contro l’estrema destra”, hanno “sottoscritto con entusiasmo i principi dei documenti fondanti del nostro gruppo” e sono stati “forti alleati per un’Europa che rifiuta l’austerità, promuove una forte azione per il clima e crea le condizioni di giustizia per i lavoratori”.

Insieme alla delegazione M5S, nel gruppo della Sinistra ci sono anche Mimmo Lucano e Ilaria Salis, eletti nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra. Numeri alla mano, gli eurodeputati italiani sono la nazionalità più numerosa del gruppo: dieci, contro i nove insoumises francesi. Se riusciranno a fare squadra e imporre un’agenda più italiana al gruppo resta da vedere, intanto la delegazione del Movimento 5 Stelle – dopo cinque anni in cui è rimasta fuori dalla spartizione degli incarichi a causa della mancata filiazione politica – ha già tratto qualche beneficio. Tridico, ex presidente dell’Inps, è infatti il presidente della sottocommissione per le Questioni fiscali (Fisc) all’Eurocamera.

I 10 anni del Movimento 5 Stelle a Bruxelles

Beppe Grillo e Nigel Farage
Da sinistra: l’allora leader dell’Ukip, Nigel Farage, e quello del del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo (17 ottobre 2014)

Era il giugno 2014 quando la stragrande maggioranza dei votanti online M5S si schierava per sedere tra le fila del gruppo euroscettico ‘Europa delle democrazie e delle diversità’ (Efd). Nonostante il tentativo (fallito) di scissione del Movimento 5 Stelle due anni e mezzo più tardi per provare l’ingresso nel Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde), l’asse con il partito euroscettico e sovranista britannico Ukip è rimasto in piedi fino alla fine dell’ottava legislatura. Dopo le elezioni europee del 2019la squadra di 14 eurodeputati eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle è rimasta senza gruppo politico al Parlamento Ue, anche considerato l’imminente abbandono dell’istituzioni Ue da parte dei 73 membri britannici (di cui 29 di Brexit Party). Questa difficoltà non ha impedito all’allora pentastellato Fabio Massimo Castaldo (passato all’inizio di quest’anno ad Azione e al gruppo di Renew Europe, senza ricandidarsi alle europee) di essere rieletto come uno dei 14 vicepresidenti del Parlamento Europeo nella prima metà della nona legislatura come non-iscritto a nessun gruppo.

Negli anni successivi non è riuscita l’operazione di far ingresso in un gruppo politico – questione cruciale per ottenere cariche istituzionali e dossier legislativi nell’istituzione Ue – né in quello dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) nonostante la spinta di Enrico Letta (allora segretario del Pd), né in quello dei Verdi/Ale, con il dialogo intensificato a inizio 2023 ma rimasto poi congelato per oltre un anno proprio per le stesse questioni che sono state analizzate oggi più nel dettaglio dal gruppo della Sinistra. Nel frattempo si è assistito a un’emorragia di eurodeputati, passati singolarmente in tutti gli altri gruppi tranne quello di Identità e Democrazia (in cui siede la Lega): il numero di membri della delegazione del Movimento 5 Stelle è passata così da 14 a 5 membri. Prima del ritorno al voto il 6-9 giugno per il rinnovo del Parlamento Europeo, l’elezione di 8 deputati e la chiusura di un controverso cerchio politico lungo 10 anni a Bruxelles.



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