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L’obbiettivo della mia vita l’ho realizzato a fine luglio di quest’anno (2024, ndr) ed è legato alla mia attività extrascolastica, il mio sport: l’equitazione.
L’inizio di questo mio grande desiderio è nato esattamente due anni fa, durante la mia prima competizione.
Alcune ragazze del mio stesso centro ippico dovevano affrontare le selezioni per una gara molto importante, il concorso che ogni persona con un pony avrebbe sempre voluto desiderare fare: le Ponyadi.
Diciotto regioni si sarebbero affrontate in quattro giorni di gara, tre in individuale e uno a squadre in due manche. Ben cinque gare in quattro giorni!!
Naturalmente, per poter gareggiare in una competizione di tale livello e importanza bisogna superare una selezione.
Dal preciso momento in cui sono venuta a conoscenza dell’esistenza di questa competizione ho deciso che ci sarei andata ad ogni costo e così è diventato il mio desiderio, il mio obbiettivo, il mio sogno.
Otto mesi fa ho dovuto cambiare pony. Il mio fedele destriero Jericko oramai era troppo anziano, con lui non avrei mai potuto salire di livello, quindi ho acquistato Plume, una cavalla irlandese, giovane e prestante.
Credevo che con lei sarebbe stato facile ma… beh, mi sbagliavo di grosso!
Non pensavo che il sapore della sconfitta fosse così amaro.
In questi mesi sono caduta ben 22 volte guadagnandomi diversi lividi, molti graffi, rischio di rottura di una costola, leggero trauma cranico e una contusione al ginocchio.
Adattarsi a Plume si è rivelata la più grande sfida della mia vita.
Perché oltre allo sforzo fisico c’è stato anche quello mentale!
Ho dovuto rinunciare ad alcuni dei miei passatempi, ad uscire con i miei amici e anche solo a sedersi per riprendere fiato.
Si deve aggiungere anche la paura di cadere di nuovo che non ti lascia dormire la notte e anche il dover sopportare le persone che ti dicono che l’equitazione non è un vero sport o ti suggeriscono di mollare, di rinunciare alle Ponyadi, forse un sogno troppo ambizioso.
Ma quello di abbandonare è un pensiero che non mi è mai passato per la testa!
Io ormai avevo deciso.
Così ho continuato ad allenarmi e a inizio giugno sono andata alle selezioni.
Ero così vicina… non potevo permettermi di fallire.
Facendo uscire quasi tutta la determinazione che avevo in corpo e reprimendo l’ansia, sono riuscita a ottenere belle prestazioni: il terzo posto tra i 14 fortunati che sarebbero ufficialmente andati alla gara.
Ero contenta ma sapevo che era meglio non adagiarsi sugli allori e rimanere concentrata.
I miglioramenti in me erano evidenti e la fiducia in me stessa continuava a crescere.
Il 24 luglio è ufficialmente iniziato il primo giorno di gara alle Ponyadi. Ad essere sincera non avrei mai creduto che un concorso potesse essere così meraviglioso. Infatti, oltre al salto ostacoli, c’erano altre discipline equestri: pony games, monta americana, horseball, dressage, cross country, volteggio e addirittura cavaliere atleta.
Ben 1200 binomi (cavaliere e cavallo) da tutta Italia!
Il campo in cui gareggiavo era immenso, tutte le volte che sono entrata sentivo che mi mancava il fiato.
Io ero lì, dopo due anni, ero lì per realizzare il mio sogno.
I primi tre giorni di individuale erano andati benissimo. Decima alla finale tra ben 99 partenti.
Il meglio però doveva ancora arrivare per la giornata a squadre.
Gareggiare per la squadra delle Marche è stato un grande onore, ma anche una bella responsabilità!
I miei compagni non mi conoscevano e non si fidavano di me per via dei miei risultati poco promettenti nelle ultime competizioni.
Inoltre, collaborare con colore che fino a ieri erano stati tuoi rivali non è stato per nulla semplice.
Però dovevamo collaborare per forza!
Dovevamo abbandonare le armi per una giornata e impegnarci insieme per raggiungere il nostro obiettivo comune: portare le Marche sul podio.
Probabilmente è grazie a questo che abbiamo vinto l’argento.
Mentre sfilavamo per andare alla premiazione ho provato un senso di appartenenza e orgoglio per la mia regione. Una sensazione che non avevo mai provato fino a quel momento.
Rivedevo tutti quei mesi davanti agli occhi.
Il sacrificio e la determinazione mi avevano portato portato proprio in quel momento.
Quindi ho raggiunto il mio obiettivo.
Dopo qualche giorno ho letto una frase che racchiude perfettamente la mia esperienza:
“Allenati mentre gli altri dormono,
studia mente gli altri escono,
resisti mentre gli altri mollano
e alla fine vivrai quello che gli altri sognano”.
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