Pensioni 2025: Aumenti, Rivalutazioni e Nuove Tabelle INPS. Stop ai Conguagli per il 2024

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Con l’entrata in vigore della Circolare INPS n. 23/2025, partono ufficialmente gli adeguamenti delle pensioni per il nuovo anno. Aumenti contenuti, ma attesi da milioni di italiani: la rivalutazione automatica delle prestazioni previdenziali si attesta allo 0,8%, mentre le pensioni minime salgono a 603,40 euro mensili. Novità anche per gli assegni sociali, che raggiungono i 538,69 euro. Ma la vera svolta è l’assenza di conguagli per il 2024, una decisione che solleva polemiche e speranze. Ecco tutti i dettagli.


Rivalutazione 2025: Fasce e Percentuali. Ecco Quanto Aumentano le Pensioni

La rivalutazione delle pensioni per il 2025 segue criteri progressivi, legati all’importo del trattamento percepito. L’INPS ha suddiviso gli aumenti in tre fasce, come stabilito dal decreto del 15 novembre 2024:

  1. 100% della rivalutazione (0,8%) per pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (2.394,44€ mensili).
  2. 90% della rivalutazione (0,72%) per pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.394,45€ – 2.993,05€).
  3. 75% della rivalutazione (0,60%) per pensioni superiori a 5 volte il minimo (oltre 2.993,06€).

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  • Una pensione da 1.500€ riceve +12€ mensili (1.500 x 0,8%).
  • Una pensione da 2.500€ ottiene +18€ (2.500 x 0,72%).
  • Una pensione da 3.500€ beneficia di +21€ (3.500 x 0,60%).

«L’obiettivo è tutelare chi ha redditi più bassi», spiega Luigi Pelliccia, esperto di previdenza. «Ma l’aumento è simbolico rispetto all’inflazione reale».


Pensioni Minime 2025: Ecco gli Importi. Proroga dell’Incremento Straordinario

Le pensioni minime, dopo il +5,4% del 2024, ricevono un ulteriore +2,2% nel 2025 grazie alla proroga del decreto “anti-crisi”. Gli importi aggiornati sono:

  • 603,40€ mensili (7.844,20€ annui), contro i 598,61€ del 2024.

La misura, introdotta nel 2023 per contrastare il carovita, è stata confermata fino al 2026, con un ulteriore +1,3% previsto per il prossimo anno. Un sollievo per oltre 4 milioni di pensionati, soprattutto al Sud, dove il 45% delle prestazioni non supera i 700€ mensili.


Assegno Sociale 2025: Aumento a 538,69€. Chi Ne Ha Diritto?

L’assegno sociale, destinato a chi non ha contributi sufficienti per la pensione, sale a 538,69€ mensili (+4,28€ rispetto al 2024). Requisiti per accedervi:

  • Età: 67 anni (soglia allineata all’età pensionabile).
  • Residenza: almeno 10 anni in Italia per gli stranieri.
  • Reddito individuale: sotto i 6.947,33€ annui (13.894,66€ per le coppie).

«È un sostegno vitale per chi non ha altre entrate», commenta Maria Rossi, pensionata romana. «Ma con l’aumento degli affitti, non basta».


La novità più discussa è l’assenza di conguagli per il 2024.

A differenza degli anni precedenti, quando l’INPS ricalcolava le imposte a consuntivo (rischiando trattenute retroattive), nel 2025 non ci saranno aggiustamenti. Una scelta voluta dal governo per «garantire stabilità ai pensionati», come afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Cosa significa?

  • Nessun recupero a debito sulle pensioni di gennaio e febbraio 2025.
  • Stop all’azzeramento dei ratei per chi aveva trattenute fiscali arretrate.
  • Certificazione Unica 2025 senza sorprese.

«Finalmente respiro», ammette Giovanni Bianchi, 72 anni. «Negli ultimi anni, temevo sempre di perdere la pensione per colpa dei conguagli».

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Le Eccezioni: Vittime del Terrorismo e Residenti all’Estero

Non tutti seguono le regole generali. Ecco le categorie con trattamenti speciali:

  • Vittime del terrorismo: aumento minimo garantito dell’1,25%, anche se l’indice ISTAT è inferiore.
  • Residenti all’estero: nessuna rivalutazione per chi percepisce oltre il minimo INPS. Una misura criticata dalle associazioni di expat.
  • Invalidi civili, ciechi e sordomuti: aumento dell’1,6% sulle prestazioni assistenziali.

Tabella Riepilogativa: Confronto 2024-2025

Voce 2024 2025 Variazione
Pensione minima mensile 598,61 € 603,40 € +0,8%
Assegno sociale mensile 534,41 € 538,69 € +0,8%
Rivalutazione max 5,4% 0,8% -4,6%
Incremento straordinario +2,7% +2,2% -0,5%

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Nonostante i miglioramenti, le associazioni dei pensionati non nascondono il malcontento. Silvia Costa, portavoce di 50&Più, attacca: «Lo 0,8% non copre nemmeno l’aumento dei generi alimentari. Serve una riforma che leghi la rivalutazione all’inflazione reale, non agli indici di comodo».

Anche i sindacati chiedono interventi: «Le pensioni minime devono salire almeno a 800€», afferma Carlo Orsini, segretario UIL. «Altrimenti, milioni di anziani resteranno sotto la soglia di povertà».


Un 2025 di Timidi Passi Avanti

Il 2025 si apre con aumenti modesti ma privi di rischi fiscali grazie all’abolizione dei conguagli. Per molti, è un primo segnale di stabilità. Per altri, una delusione rispetto alle attese.

«La strada è ancora lunga», conclude Luigi Pelliccia. «Servono risorse per colmare il divario Nord-Sud e adeguare le pensioni al costo della vita. Altrimenti, il sistema previdenziale rischia di lasciare indietro intere generazioni».

Intanto, i pensionati guardano al futuro con cautela: lo 0,8% è un inizio, ma non basta per dormire sonni tranquilli.

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