Un cucchiaio meraviglioso, il gol del difensore: i migliori 2010 della Lombardia avvisano l’Italia!

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Mica facile contro i primi in classifica. Mica facile contro questo Lecco. Eppure, è una Rapp che non sfigura per niente. Questa prestazione Mirko Giordano ce la dovrà spiegare per bene. Per Dino Carrieri fa (quasi) tutto lui: prima un gol difficilissimo dentro l’area affollata, poi un cucchiaio sublime. Sì, un tuttofare. E il resto? Solidi dietro, intelligenti in mezzo, con qualche prova tattica differente per mettere nelle gambe e nelle sinapsi nuove possibili soluzioni. Poi è vero, il Lecco è forte: da 2-0 a 2-2 in 30 minuti è un’impresa evidente. Ma ancora più evidente è un concetto molto semplice: a questa Rapp non piace mollare. Ecco spiegato quel “quasi” tra parentesi quando abbiamo parlato delle imprese di Giordano. Perché l’ultimo gol, quello della grande vittoria contro la capolista del suo girone, lo segna Samuele Tognacca. Come sempre decisivo, come sempre da difensore. Abbiamo detto abbastanza: ora tocca lasciar parlare l’erba sintetica di via Dante Alighieri. 

TUTTO LUI

Una questione: ma quanto è forte Giordano? Nel nuovo 4-3-1-2 di Dino Carrieri il talento del Villa Valle si reinventa seconda punta e mette residenza fissa sulla fascia destra. I suoi giochi di ieri fanno scuola, la velocità delle sue sinapsi fa impressione: sa sempre dove metterla, quando metterla. Anche contro una squadra tosta come il Lecco. Tostissima. La dimostrazione arriva dal tocco di testa di Gallucci che al 5’ rischia di portare le aquile in vantaggio: bella conclusione, ma finisce alta sulla traversa. Non si perde d’animo il nueve con un passato in Lombardia Uno, che cinque minuti più tardi raccoglie un assist perfetto di Mastromarino e calcia un rasoterra insidiosissimo. La dea bendata qui ci mette il suo e sospinge la palla fuori di un capello. Insomma,  il Lecco semina, ma non raccoglie. 

E quando va così, il rischio di contropiede è ai massimi livelli. Ci pensa lui, l’uomo più brillante del primo tempo. Mirko di nome, Giordano di cognome, talento come stile di vita. Il fraseggio ai limiti dell’aria con Gigli è meraviglioso da guardare, fin divertente (la palla scorre su ogni spazio, ma come hanno fatto?). L’esito era tutt’altro che scontato, visto il gran tran tran di giocatori del Lecco in area. Eppure, è gol: un gol bellissimo. Il trattorino con la numero 7 sulla schiena toglie ogni dubbio sul suo stato di forma al 33’, quando una corsa forsennata batte tutti sul tempo appena prima che un pallonetto sublime freghi Cuppari e sigli il 2-0. Giordano is on fire, poco da dire. 

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SURPRISE

Ritorno alle origini, ritorno a quel 4-3-3 iconico che da sempre caratterizza la Lombardia di Carrieri. Sergio a sinistra, Vitari al centro, Carsana a sgasare sulla fascia destra. Questo il tridente magico che deve confermare il risultato del primo tempo, mentre dietro la difesa è affidata alle chiusure di Di Benedetto (domenica gioca da centrale, qui è terzino sinistro) e alla new entry tra i pali Vallini. Peccato che un contrasto di gioco costringa proprio il talento del Club Milano a uscire dal campo prima dei 20 minuti di gioco: al suo posto, secondo round per Abitabile. Nel frettempo, anche il Lecco ne approfitta per rinnovarsi: forze fresche lì davanti, c’è una partita da ribaltare.

Il gol infatti arriva, eccome se arriva. Arriva proprio da una vecchia conoscenza sella Rapp, uno che i campi della Lombardia li ha calcati nei regionali fino a dicembre. La sassata di Antonio Mangone non trova impreparato Vallini, che ci mette i guantoni ma non riesce a trattenere l’impeto della traiettoria. È gol, è 2-1, è l’inizio della remuntada? Poteva esserlo, perché in effetti le forze fresche (e titolari) si fanno sentire molto bene dentro l’area, ma un paio di buoni interventi di Vallini bloccano palloni che potevano essere letali. Eppure, per dovere di cronaca, anche la seconda stoccata dei blucelesti arriva da un protagonista della prima frazione: sempre lui, sempre Antonio Mangone (sì, avrebbe fatto comodo a Carrieri…), il possente numero 8 che rimette tutto in parità. E adesso per la Rapp c’è da ritrovare fiducia. 

Detto fatto, signore e signori. Quando il gioco si fa duro, Samuele Tognacca comincia a fare la differenza. Rimesso dentro anche nel secondo tempo, il difensore centrale goleador targato Accademia Inter si inventa una giocata delle sue. L’area di rigore è il suo posto felice, ormai lo abbiamo capito. E dunque 3-2 (33′). Italia, oh cara Italia, il messaggio è chiarissimo: la Rapp non muore mai. 

IL TABELLINO (In aggiornamento)

LECCO-RAPP UNDER 15 2-3





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