Il 29 gennaio, la Commissione europea ha adottato, con la comunicazione “Una bussola per la competitività dell’Ue”, un atto quadro definito come fondamentale per le politiche europee dei prossimi cinque anni.
Come la presidente von der Leyen già annunciava nel discorso di Davos del 21 gennaio, la bussola intende dare essenzialmente corso alle indicazioni dei rapporti Draghi e Letta nelle politiche dell’Ue, che già hanno ispirato le linee guida politiche 2024-2029 di mandato della Commissione.
Il Consiglio europeo, nella dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la competitività europea dell’8 novembre 2024, esprimeva già un suo chiaro indirizzo politico nella stessa direzione, rilanciato anche nel programma dell’attuale semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione affidato alla Polonia. La comunicazione richiama come riferimento anche la Dichiarazione di Anversa dei rappresentanti delle imprese e dei sindacati europei che hanno espresso il loro pieno sostegno a un accordo industriale europeo che integri il Green Deal e mantenga posti di lavoro di alta qualità per i lavoratori europei in Europa.
Alcune delle misure della bussola richiamano anche il rapporto di Sauli Niistro sulla sicurezza e la preparazione alle crisi dell’Unione, già predisposto per integrarsi con le indicazioni del Rapporto Draghi.
La presidente von der Leyen, nel suo discorso di presentazione, ha precisato: voglio essere molto chiara, l’Unione europea mantiene il percorso degli obiettivi del Green Deal, senza alcun dubbio.
Come riportato nei diversi passaggi del testo della comunicazione, l’obiettivo dichiarato della bussola è concentrato sulla competitività quale mezzo per poter garantire un futuro di prosperità per un’Unione a impatto climatico zero, che rispetti i limiti planetari, con una crescita che consenta un reddito adeguato per gli occupati e un welfare per gli svantaggiati.
Di fronte ai cambiamenti epocali che l’Europa deve affrontare, quali tensioni geopolitiche, cambiamenti climatici, transizione digitale e sviluppo dell’AI, cambiamenti demografici, il rinnovamento della forza competitiva dell’Europa è dichiarata nell’atto assunto dalla Commissione come la stella polare dei prossimi anni, condizione irrinunciabile per poter sostenere il modello sociale europeo nel futuro: la nostra libertà, sicurezza e autonomia dipenderanno più che mai dalla nostra capacità di innovare, competere e crescere.
Riprendendo nelle premesse l’analisi del citato Rapporto Draghi, la bussola definisce un quadro strategico che si compone di tre imperativi di trasformazione per aumentare la competitività:
- colmare il divario di innovazione,
- seguire una tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività,
- ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza.
Questi tre punti sono completati da cinque abilitatori orizzontali per sostenere la competitività in tutti i settori:
- semplificare l’ambiente normativo, ridurre gli oneri e favorire velocità e flessibilità;
- sfruttare appieno i vantaggi di scala offerti dal mercato unico, rimuovendo le barriere;
- utilizzare finanziamenti attraverso un’Unione del risparmio e degli investimenti e un bilancio Ue riorientato;
- promuovere competenze e posti di lavoro di qualità garantendo al contempo l’equità sociale;
- coordinare meglio le politiche a livello Ue e nazionale.
Gli imperativi di trasformazione: innovazione, decarbonizzazione, riduzione delle dipendenze
Elemento cardine della competitività europea è l’incremento della capacità d’innovazione come fattore fondamentale per aumentare il livello di produttività dell’economia dell’Ue. Perseguendo una visione del futuro dell’industria “made in Europe“, la bussola programma una strategia Ue dedicata alle start-up e alle scale-up, una legge europea per l’innovazione e la definizione di un quadro normativo unico europeo denominato 28esimo regime che supererà il quadro giuridico frammentato e diversificato nei 27 Stati membri, semplificando le norme applicabili e riducendo i costi per le imprese, compresi tutti gli aspetti rilevanti del diritto societario, dell’insolvenza, del lavoro e del diritto tributario.
Altre misure per agevolare la capacità d’innovazione delle imprese europee includono una legge europea per la ricerca per rafforzare gli investimenti in R&S e portarli all’obiettivo del 3% del Pil. Un pacchetto d’iniziative riguarderà lo sviluppo e la diffusione dell’AI abbinato a una nuova strategia europea per i dati, una strategia per le reti digitali, una strategia per le tecnologie quantistiche, una nuova strategia per la bioeconomia, misure legislative per lo sviluppo di materiali avanzati, biotecnologie, tecnologie dell’energia pulita, le tecnologie spaziali, la mobilità connessa e autonoma e altri, per migliorare la sovranità tecnologica e la competitività.
Come precisato dal vice presidente della Commissione Sejourne nel suo discorso, queste nuove misure non perseguiranno l’obiettivo di creare un quadro di norme che renderanno difficoltosa l’innovazione, ma saranno anzi delle “leggi per le imprese” per supportarle nei loro sforzi di transizione.
Perseguendo l’obiettivo quadro per l’Ue di diventare un’economia decarbonizzata entro il 2050, mantenendo la rotta, anche attraverso l’obiettivo intermedio del 90% per il 2040, le misure della bussola individuano gli strumenti necessari a fare in modo che la decarbonizzazione e la competitività siano legate intrinsecamente.
Nel contesto è prevista l’adozione di un Patto per l’industria pulita (Clean Industrial Deal), di un Piano d’azione per l’energia accessibile, che dovrà accelerare la transizione verso l’energia pulita e promuovere l’elettrificazione, prevedendo la riduzione delle componenti di costo dei prezzi dell’energia. Nel Piano sarà inclusa l’accelerazione degli investimenti nelle reti europee, per accompagnare il progresso verso un sistema energetico net zero e collegato a questi una legge europea per l’accelerazione della decarbonizzazione industriale.
Misure settoriali integreranno il supporto alla transizione con un piano d’azione per l’acciaio e i metalli, un pacchetto per l’industria chimica, un piano d’azione industriale dell’Ue per il settore automobilistico, in preparazione del quale viene avviato un apposito dialogo in collegamento con l’adozione della bussola. Nel contesto sarà integrata anche la proposta di legge sull’economia circolare.
La programmata visione per l’agricoltura e la produzione alimentare dell’Ue stabilirà come garantire competitività e sostenibilità a lungo termine entro i limiti planetari per i settori agricolo e alimentare, assicurando aree rurali fiorenti, sicurezza alimentare e resilienza, mentre il Patto europeo per gli oceani consentirà all’Europa di sfruttare la sua vasta area marittima e la sua linea costiera per promuovere l’innovazione attraverso nuove tecnologie blu, produzione di energia pulita e sicurezza alimentare.
Per ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza, la Commissione riconosce che in un sistema economico globale fratturato dalla competizione geopolitica e dalle tensioni commerciali, l’Ue deve integrare più strettamente la sicurezza e le considerazioni di autonomia strategica aperta nelle sue politiche economiche.
In questo ambito, sono strumentali oltre alla stessa economia circolare e capacità d’innovazione per ridurre le dipendenze strategiche, la diversificazione delle catene di approvvigionamento. Nel contesto sono centrali le nuove partnership per il commercio pulito e gli investimenti nel quadro di cooperazione internazionale del Global Gateway. La bussola indica i potenziali sviluppi nel nuovo Patto per il Mediterraneo per lo sviluppo d’investimenti pubblici e privati su larga scala nelle energie rinnovabili.
Tra le altre misure in programma è presente una tabella di marcia per porre fine alle importazioni di energia dalla Russia, la creazione di una piattaforma per l’acquisto congiunto di materie prime critiche per identificare le esigenze delle industrie dell’Ue, azioni equivalenti e misure per la riduzione delle dipendenze nell’ambito delle legge europea per le medicine critiche, l’introduzione di una preferenza europea negli appalti pubblici per settori e le tecnologie strategici.
Le necessità relative al settore della difesa saranno definite nel programmato Libro bianco sul futuro della difesa europea.
Riprendendo alcune indicazioni della relazione Niinistö, la Commissione e l’Alto rappresentante presenteranno una strategia dell’Unione sulla preparazione alle emergenze, delineando un approccio comune alle minacce esistenti e potenziali. Sarà adottata una strategia per la sicurezza interna che definirà una risposta globale dell’Ue per far fronte alle minacce alla sicurezza, sia online che offline, e per garantire che la sicurezza sia integrata nella legislazione e nelle politiche dell’Ue fin dalla progettazione.
In questo quadro sono integrate le misure necessarie a rispondere ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici estremi che minacciano sempre di più la sicurezza economica europea. Per migliorare la resilienza e intensificare la preparazione dell’Ue e degli Stati membri, vanno aggiornate regolarmente le valutazioni del rischio climatico e migliorata la resilienza delle infrastrutture critiche. Attraverso il piano europeo di adattamento climatico e la strategia europea per la resilienza idrica saranno previste nuove misure per integrare la resilienza climatica nella pianificazione urbana, implementare soluzioni basate sulla natura e l’adattamento in agricoltura preservando al contempo la sicurezza alimentare, quali opzioni per proteggere l’economia e la società dell’Ue dalle peggiori calamità naturali come inondazioni, siccità, incendi ed eventi climatici estremi che compromettono le catene di approvvigionamento e i siti di produzione.
Gli abilitatori orizzontali della competitività: semplificazione, rafforzamento del Mercato unico, capacità d’investimento, competenze e lavoro di qualità, coordinamento delle politiche
Al fine di garantire che la regolamentazione Ue sia adatta alla competitività, la Commissione rilancia i suoi obiettivi ambiziosi per la riduzione degli oneri di rendicontazione: almeno il 25% per tutte le aziende e almeno il 35% per le Pmi.
Con un lavoro di coordinamento affidato a uno specifico Commissario, ciascun Commissario del collegio definirà le soluzioni attraverso un dialogo che si terrà due volte all’anno con le parti interessate, valutando le potenzialità di ridurre il peso degli oneri anche con il supporto delle tecnologie digitali. Si prevede l’adozione di un primo pacchetto di semplificazioni Omnibus che riguarderà, tra le altre cose, una semplificazione di vasta portata nei settori della rendicontazione finanziaria sostenibile, del dovere di diligenza e della tassonomia.
Per rafforzare le potenzialità del Mercato unico, sarà adottata una strategia orizzontale per il mercato unico che modernizzerà il quadro di governance, rimuovendo le barriere intra-Ue e impedendone la creazione di nuove, promuovendo la collaborazione con gli Stati membri e proponendo un nuovo approccio all’attuazione. Una task force rafforzata per l’applicazione del mercato unico (Smet) garantirà un recepimento che eviti oneri inutili, nonché l’attuazione e l’applicazione complessive della legislazione Ue. La Commissione annuncia come misura di rendere i processi di definizione degli standard più rapidi e accessibili, in particolare per le Pmi e le startup, cercando opzioni alternative per dare alle aziende sicurezza giuridica sulla conformità alle norme Ue, in situazioni in cui non esistono standard armonizzati, non sono disponibili o vi è un’urgente necessità.
Stimando le esigenze di investimenti aggiuntivi combinati in Europa a 750-800 miliardi di euro all’anno entro il 2030 (con un incremento di 5 punti percentuali del Pil all’anno), l’iniziativa Unione del risparmio e degli investimenti canalizzerà l’ingente risparmio delle famiglie dell’Ue verso investimenti produttivi, allocando capitale sufficiente all’innovazione nell’economia dell’Unione in combinazione con misure di sostegno pubblico per ridurre i rischi e sbloccare gli investimenti privati nei volumi necessari. A tal fine sarà ottimizzato l’utilizzo del quadro di governance economica rivisto dell’Ue per rafforzare l’integrazione di politiche fiscali sostenibili e di promozione della crescita in concomitanza anche dell’introduzione nel prossimo Quadro finanziario pluriennale di un nuovo Fondo europeo per la competitività.
Saranno promosse le competenze e posti di lavoro di qualità, garantendo al contempo l’equità sociale, considerando che la fondazione della competitività europea sono le sue persone. In quest’ambito, la bussola individua l’annunciata iniziativa “Unione delle competenze” quale risposta strategica, includendo un piano strategico per l’istruzione Stem, un piano d’azione per le competenze di base incentrato sull’istruzione scolastica, una strategia europea per l’istruzione e la formazione professionale, rafforzamento delle alleanze universitarie europee.
Per rispondere al declino demografico e garantire la copertura dei deficit della domanda di lavoro, già oggi ulteriori azioni saranno previste per ampliare la partecipazione al mercato del lavoro, nei confronti delle donne, dei giovani, dei lavoratori poco qualificati, delle persone con disabilità e di altri gruppi sottorappresentati, come anche nei confronti degli anziani che vogliono rimanere economicamente attivi. Puntando a un’adeguata remunerazione del lavoro, la Commissione annuncia la preparazione con le parti sociali di una tabella di marcia per lavori di qualità e di un piano per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili. Nel contempo, poiché i lavoratori hanno bisogno di percorsi di adattamento per mantenere e trovare un lavoro, come anche di una rete di sicurezza durante le transizioni, gli Stati membri sono incoraggiati a modernizzare i sistemi di protezione sociale, per garantire l’accesso a una protezione adeguata, efficiente ed efficace per tutti i lavoratori.
La Commissione proporrà un nuovo strumento di coordinamento della competitività per collaborare con gli Stati membri sulle priorità comuni in materia di competitività in determinati settori chiave e progetti ritenuti di importanza strategica e di comune interesse europeo.
Lo strumento di coordinamento dovrà operare congiuntamente a un semestre europeo semplificato, incentrato sulle riforme e sugli investimenti per la competitività a livello nazionale.
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Nelle sue conclusioni, la Commissione, valutando l’alta ambizione di questo Piano, dichiara che la finestra di opportunità è stretta, ma che comunque sta all’Ue scegliere di agire all’unisono per un futuro di prosperità sostenibile per tutti. Unica alternativa rispetto ad accettare la divisione e il declino economico.
di Luigi Di Marco
Consulta la rassegna dal 27 gennaio al 2 febbraio
Copertina: Deep AI
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