Vampira umanista cerca suicida consenziente – Recensione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Vampira umanista cerca suicida consenziente, film canadese del 2023 scritto e diretto da Ariane Louis-Seize, arriva finalmente in Italia in streaming su IWONDERFULL a partire dal 4 febbraio. Travestito da commedia horror, Vampira umanista è piuttosto un romance coming-of-age che affronta temi delicati e universali, mentre rielabora la metafora del vampiro.

Trama

La piccola vampira Sasha resta traumatizzata quando la sua famiglia uccide e mangia il clown assunto per la sua festa di compleanno. Il loro intento era quello di insegnarle come procurarsi da mangiare, ma ciò che ottengono è una bambina con stress post-traumatico a cui non riescono neppure a spuntare le zanne. Anni dopo, Sasha (Sara Montpetit) ancora non riesce a uccidere: è troppo empatica. La violenza, come spiega un terapista, invece che stimolare la sua fame, stimola la sua compassione. La ragazza (che in realtà ha ben 68 anni) però a un certo punto incontra Paul (Félix-Antoine Bénard), un adolescente vittima di bullismo con tendenze suicide che afferma di voler donare la sua vita per una giusta causa.

Il trauma intergenerazionale

Le prime scene del film sono esilaranti: imitano l’infanzia traumatica di molti bambini in chiave vampiresca. Capiamoci, non ci sono battute facilone, ma un’intelligente rappresentazione di come le azioni degli adulti possano riflettersi negativamente sulla psiche dei figli. E da lì ecco che vediamo la sfilza di specialisti che i genitori si apprestano a consultare per guarire una qualche “devianza” della figlia, per aiutarla ad avere una vita normale, sottoponendola anche a cure discutibili. Questa bambina con gli occhioni (che assomiglia molto alla Eli di Lasciami entrare) cede il passo alla sua versione adolescente sempre con gli occhioni, la frangetta e i capelli scuri lunghissimi che sembrano avvolgerla come un mantello, una sorta di attualizzazione di Dracula (ricorda molto l’uso del velo in A Girl Walks Home Alone at Night). Sasha non è cambiata per nulla: è riservata, solitaria, sogna una vita diversa mentre si nutre bevendo le sacche di sangue che i genitori riempiono per lei. Non ha imparato a cacciare ed è determinata a non farlo mai, nonostante le continue pressioni dei genitori – maggiormente della madre, figura severa e autoritaria che va più spesso a caccia per tutta la famiglia, mentre il padre appare più accondiscendente. Il film accenna alla questione del trauma intergenerazionale e intrappola la protagonista e l’azione in un’impasse, ma Vampira umanista inizia veramente a ingranare e mostrare i denti (pun intended) quando Sasha viene scossa da un evento esterno, il quale porterà i genitori a mandarla via di casa.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Da qui in avanti ci saranno spoiler! Prima di andare, se non avete guardato il film, sappiate che Vampira umanista è un coming-of-age post-moderno che dialoga con tantissimi cult vampireschi, dal già citato Lasciami entrare a Solo gli amanti sopravvivono. Si tratta di un film delicato, visivamente meraviglioso, con un sonoro da brividi (i rumori dello stomaco che brontola e del sangue che viene succhiato dalle sacche sono spaventosi, in senso buono) e che si presta a molte interpretazioni. Insomma, non perdetevelo! Ora però vediamolo più nel dettaglio.

La scoperta di sé

L’evento scatenante è l’incontro tra Sasha e Paul; quando la ragazza lo vede per la prima volta, Paul è in piedi su un tetto, pronto a lanciarsi di sotto. Il ragazzo alla fine ci ripensa, ma quell’intenzione era bastata per attirare l’attenzione di Sasha, che inizia a spiarlo e gironzolargli attorno di nascosto, fino a mostrarsi finalmente e a sorridergli. Paul indietreggia e sbatte contro un muro, ferendosi e perdendo sangue: ecco che, per la prima volta, a Sasha spuntano i canini. L’uscita dei denti per Sasha potrebbe essere quello che per Ginger (Licantropia Evolution) è stato l’arrivo del ciclo mestruale: l’inizio della scoperta di sé e delle proprie pulsioni. Per Sasha però è un percorso differente, che passa attraverso lo stretto legame che si inizia a creare con Paul. Non è un caso che si possa leggere come metafora dell’esperienza demisessuale: laddove il vampiro è da sempre metafora di un eccesso (l’abbiamo visto di recente con Nosferatu), di una sessualità dirompente, che non rientra in una norma (soprattutto quella eterosessuale), Vampira umanista mantiene questa queerness ma va oltre. “La fame” di Sasha è legata a Paul: i suoi canini vengono fuori solo quando il ragazzo, colui verso il quale inizia a provare qualcosa, è in pericolo. Il desiderio della protagonista nasce dalla sua empatia, che non è una debolezza o una mancanza, come hanno provato a farle credere durante la crescita. Ed ecco che assume un significato diverso anche l’affannarsi dei genitori affinché la figlia si dimostrasse “normale”; Vampira umanista ci dice che, semplicemente, Sasha non aveva ancora trovato la persona giusta. Allo stesso tempo, anche l’aspirante suicida Paul trova in Sasha quella connessione che stava cercando, il legame che gli permette di capire che spesso quelle emozioni così totalizzanti che si provano in adolescenza sono solo passeggere. “Gli umani hanno paura di soffrire e di essere soli”, le dice a un certo punto. E così la sua quest di morte viene meno: se all’inizio si era offerto come vittima, ora vuole essere trasformato. Alla fine, è tutta una questione di legami e condivisione.

Il finale

Sasha alla fine morde Paul ma, spaventata dal fatto che il ragazzo non si risvegli, chiama la famiglia. Per abbracciare completamente se stessa si era dovuta allontanare dalla sua casa e dai suoi genitori, ma Vampira umanista non è pessimista e ci dice che il ricongiungimento è possibile. Giunti sul posto, infatti, i suoi familiari si mostrano alleati: la aiutano e accettano Paul nel loro circolo. Anche la cugina, dapprima ostile, si dichiara dalla sua parte. Il film si conclude con Sasha e Paul che decidono di nutrirsi solo di persone in fin di vita e/o che accettano di farsi uccidere, rimanendo fedeli alla questione etica che si dipana lungo tutto il film. Questo perché la protagonista, come accennato in precedenza, non cambia dall’inizio alla fine. Al massimo trova compimento, grazie al legame con Paul, quello che in potenza già era.


























Classificazione: 3.5 su 5.

Leggi anche: Lasciami entrare – Alterità e vampirismo

Passaci a trovare sui nostri social!





Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link