Azioni Apple: quali impatti con eventuale indagine Antitrust cinese?

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I risultati deludenti arrivati da Alphabet e AMD, che aumentano l’incertezza sulle prospettive delle Big Tech USA, e i primi segnali della nuova guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, hanno indebolito i mercati azionari del Vecchio Continente. Le Borse europee hanno infatti archiviato le contrattazioni in generale ribasso.

In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la terza seduta della settimana in ribasso dello 0,6% in area 36.500 punti. Il movimento odierno non indebolisce il quadro grafico dell’indice italiano, che con la tenuta dei 36.500 punti dovrebbe proseguire il suo trend ascendente verso i 36.750-36.800 punti a seguire in direzione dei 37 mila punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con la violazione dei primi supporti di breve periodo situati sui 36 mila punti.

Tra i titoli che nella seduta odierna stanno facendo segnare una performance negativa ci spostiamo a Wall Street con Apple, che paga alcune indiscrezione provenienti dalla Cina. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

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Apple: Cina indaga su tariffe e pratiche dell’App Store

Secondo alcune indiscrezioni di stampa, l’autorità antitrust cinese sarebbe pronta ad avviare un’indagine sulle politiche di Apple e sulle tariffe presenti all’interno dell’App Store della società di Cupertino.

Nello specifico la Cina starebbe esaminando le politiche del Gruppo statunitense, tra cui la commissione fino al 30% sulla spesa in-app, ovvero la possibilità di comprare funzionalità aggiuntive per un’app all’interno della app stessa, e il divieto sui servizi di pagamento esterni e sugli App Store.

Dobbiamo sottolineare che notizie odierne si inquadrano all’interno di quella guerra commerciale innescatasi nei giorni scorsi con i dazi statunitensi, a cui la Cina ha risposto con un’ampia gamma di misure contro le aziende statunitensi.

Nel caso in cui le notizie provenienti dalla Cina dovessero trovare riscontro, si tratterebbe di un ulteriore elemento che potrebbe impattare negativamente sulle vendite di Apple nel Paese asiatico.

A questo riguardo ricordiamo che in occasione della presentazione dei dati del 2024, l’azienda guidata da Tim Cook ha registrato un deciso calo delle vendite di iPhone in Cina, a causa sia della forte concorrenza dei competitors cinesi, Vivo e Huawei in primis, che di un lento lancio di quelle funzionalità riguardanti l’intelligenza artificiale. 

Tornando alla questione dazi da non sottovalutare sono anche le indiscrezioni giunte nelle ultime ore dal Financial Times, secondo cui la strategia messa in campo da Pechino potrebbe essere replicata anche dall’Unione europea.

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Nel caso in cui il Presidente americano dovesse confermare l’introduzione di dazi ai prodotti europei, Bruxelles potrebbe rispondere utilizzando il cosiddetto «strumento di anti-coercizione» contro le Big Tech americane.

Questo prevederebbe restrizioni al commercio di servizi, nel caso in cui si stabilisse che un Paese stia utilizzando le tariffe sulle merci con l’obiettivo di forzare cambiamenti di politica economica.

 

 

Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere come si stanno comportando le azioni Apple a Wall Street. Con volumi al momento non eccezionali, è una prima parte di giornata all’insegna della debolezza per il titolo Apple, con i prezzi che scendono sotto la soglia dei 230 dollari.

Il movimento odierno che allontana i prezzi dai massimi di sempre, registrati sul finire dello scorso mese di gennaio nei pressi dei 260 dollari, avvicina le quotazioni ai primi supporti di breve termine in area 220-215 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo.

La perdita di tali sostegni dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 210-207 dollari e in seguito verso i minimi dello scorso 5 agosto situati vicini alla soglia dei 200 dollari.

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Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi ultimi sostegni, per evitare un ulteriore fase discendente, che avrebbe come prossimi target i 190-188 dollari, dove verrebbe messa sotto pressione quella trendline ascendente che parte dai minimi di gennaio 2023 e congiunge quelli dello scorso mese di aprile.

Al contrario il ritorno delle azioni oltre i 240 dollari, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che l’indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe andare a riattivare il trend primario ascendente con primi obiettivi i 250 dollari.

Nel caso in cui le azioni riuscissero a lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, aumenterebbero le chance di tornare a mettere sotto pressione i massimi di sempre posti sui 260 dollari.

Il superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare ulteriormente la struttura grafica del titolo, con prossimi ambiziosi target posti fin verso la soglia dei 300 dollari, con target intermedi in area 275-280 dollari.  

 

 

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