L’Italia del vino: tre Fumin per un assaggio di Val d’Aosta

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


Val d’Aosta, la più piccola regione d’Italia, è una meta culturale e turistica di primissimo piano grazie alla sua storia millenaria, alla natura e alle cime che ne lambiscono i confini, come il Monte Bianco, una tra le vette più alta d’Europa, il Gran Paradiso, l’unico monte oltre i 4.000 m completamente italiano su entrambi i versanti, e al fiero Cervino. Una vocazione all’alpinismo che si conferma anche nel primato della Società Guide Alpine di Courmayeur, la cui fondazione risale al 1850 e ne fa la prima società di Guide nata in Italia e la seconda nel mondo. Aosta è considerata per la sua bellezza la Roma delle Alpi e la regione è punteggiata da castelli, fortezze, manieri plurisecolari e siti archeologici tra i più importanti d’Europa.

Valle d’Aosta: enogastronomia e tradizioni

Ma anche l’enogastronomia rappresenta un’eccellenza, con salumi pregiati, selvaggina, formaggi di malga, l’onnipresente Fontina e decine di succulente ricette tipiche, dalla fonduta, alla polenta concia, dal civet di camoscio, alle costolette alla valdostana, insieme a un ricco capitolo dolce, con il Flantze, le tegole, i torcetti di Saint Vincent, la crema di castagne.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Val d’Aosta, la più piccola regione d’Italia, è una meta culturale e turistica di primissimo piano

Valle d’Aosta: la viticoltura di montagna

Altrettanto denso l’ambito enologico con una viticoltura che ha radici profonde, connotate sempre e comunque da condizioni pedoclimatiche che ne fanno vini di montagna eroici, come i suoi abitanti che da millenni si dedicano alle vigne avendo a che fare con una geografia decisamente impervia.

£$L'Italia del vino$£: tre Fumin per un assaggio di Val d'Aosta

I vigneti di montagna in Val d’Aosta

Fin dall’età del bronzo si è sempre coltivata la vite in Valle d’Aosta e lo confermano i vinaccioli ritrovati dagli studiosi nell’area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans nei dintorni di Aosta, tradizione che proseguì anche in epoca Romana, ci dicono le anfore, le brocche e le bottiglie rinvenute in locali che si suppone fossero adibiti alla torchiatura, mentre per trovare il primo documento, dobbiamo aspettare il 1032 d.C. con l’atto di donazione di un vigneto, a cui ne seguiranno molti altri, soprattutto nel Medioevo.

L’enologia oggi in Valle d’Aosta: cooperazione e nuove iniziative

Nella seconda metà del ‘900 nascono le prime cooperative, nel 1971 arriva la prima Doc e nel 2022 si costituisce il Consorzio Vini Val d’Aosta, con una quarantina tra aziende medio grandi, cooperative e vignerons. 38 i vitigni riconosciuti, grazie all’attività di identificazione e di selezione messa in atto dall’Institut Agricole Régional, con alcune varietà che sono state importate nel corso dei secoli, come il Picotendro, biotipo valdostano di Nebbiolo.

Il Fumin: un vitigno autentico e riscoperto

Tra gli autoctoni a bacca nera più identitari, va menionato senz’altro il Fumin, un vitigno a maturazione tardiva, che si caratterizza per corpo e struttura, diffuso ampiamente nella regione, ma di cui per molto tempo si sconsigliava la vinificazione in purezza, utilizzandolo principalmente da assemblaggio, grazie al colore e all’acidità.

£$L'Italia del vino$£: tre Fumin per un assaggio di Val d'Aosta

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

L’uva di Fumin

Un vitigno riscoperto, che rischiava l’estinzione, coltivato nella parte centrale della valle fino ai 650 metri di altitudine e che, grazie ad alcuni precursori negli anni Settanta, venne poi vinificato in purezza, in molte realtà, valorizzandone il carattere e la longevità, grazie a lunghi affinamenti in legno e acciaio. Il nome “Fumin” potrebbe derivare dalla patina puntinata azzurrina che ricopre gli acini, facendoli sembrare affumicati, ma c’è chi lo attribuisce alle note fumè che si percepiscono all’assaggio.

Valle d’Aosta Fumin Dop – Les Crêtes

Uno dei brand storici della Valle D’Aosta, fondato nel lontano 1750 dalla famiglia Charrère, impegnata da sempre sul fronte dei vitigni autoctoni, tanto da essere stata la prima azienda a vinificare il Fumin in purezza nel 1993, dopo che per anni era stato impiegato negli uvaggi, dando il via ad un rilancio inaspettato per un vitigno che era praticamente scomparso. Oltre 23 ettari di vigneto ad Aymavilles, ubicati su forti pendenze e su suoli sabbiosi e morenici, per una viticoltura decisamente coraggiosa, dove prosperano varietà autoctone, che forniscono alla tavola vini eleganti, freschi e minerali, come Petit Rouge, Fumin, Petite Arvine, Mayolet, Prëmetta, ma anche vitigni internazionali, come, Pinot nero, Chardonnay, Syrah.

Il profondo rispetto dei Charrère verso l’ecosistema, ha portato alla conversione in biodinamico, mettendo in campo inerbimento, cornoletame e confusione sessuale, insieme alla produzione di energia pulita con pannelli solari, all’impiego nell’imbottigliamento di tappi con materiali bioplastici ottenuti dalla canna da zucchero e chiusure con il tappo a vite, ma anche aderendo al progetto Nutralp dell’Institut Agricole Régional, che studia l’aspetto nutraceutico nella produzione di mele e vino.

£$L'Italia del vino$£: tre Fumin per un assaggio di Val d'Aosta

Valle d’Aosta Fumin Dop di Les Crêtes in abbinamento alla spalla di agnello a bassa temperatura, salsa all’aglio e carote colorate del ristorante Salvo Cacciatori di Imperia

Accanto alla cantina, sorge il Rifugio del Vino, un edificio avveniristico, con materiali naturali, vetrate, linee che richiamano alla conformazione delle cime. L’affascinante struttura, ispirata ai rifugi alpini, disegnata dall’architetto Mazza di Coumayeur (Ao), che ha ricevuto dalla rivista Gambero Rosso, una menzione speciale nel concorso internazionale “Le cattedrali del Vino”, accoglie degustazioni, momenti di cultura del vino e dispone anche di una biblioteca. Con il Valle D’Aosta Fumin Dop – Les Crêtes, si racconta molto di questa virtuosa realtà produttiva. Un rosso di carattere fortemente seduttivo, tra i vini del brand che meglio ne rappresentano i valori e la filosofia, fatta di territorio e di una decisa visione profetica.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Vigne di 15 anni d’età, esposte a nord/ovest e a sud, tra La Tour e Les Cretes di Aymavilles, con favorevoli escursioni termiche, affinamenti 12 mesi in barrique francesi e un anno in bottiglia. Al naso lievi sentori erbacei e muschiati, molto floreale, con ritorni di gerbera e piccoli frutti neri. Al palato avvolgente, un po’ corto in bocca, tanta acidità, con piacevoli sensazioni tattili, calde, piene, rotonde, una bella sapidità e una piacevole lunghezza.

Varietà: Fumin 100%
Forma di allevamento: Guyot
Prezzo medio: € 20/35
Abbinamento consigliato: Spalla di agnello a bassa temperatura, salsa all’aglio e carote colorate del ristorante Salvo Cacciatori di Imperia di Oneglia (Im)

Fumin Valle d’Aosta Doc – Feudo di San Maurizio

A Sarre, una località con seimila abitanti, in periferia di Aosta, una piccola realtà vitivinicola fondata nel 1989, da Michel Vallet. I vigneti, esposti favorevolmente al sole e posti in un piccolo appezzamento, il più alto della zona, a oltre mille metri, sono delimitati dal bosco e spaziano sulla vallata, ma occorre guardarsi da cervi, caprioli e lepri, golosi dei germogli delle viti. Una vigna in forte pendenza, quasi biologica, grazie al clima secco, che richiede pochissimi trattamenti e nessun ricorso a pesticidi e insetticidi.

Piante che hanno cinquant’anni mescolate fra loro secondo la personale opinione di Michel, vitigni autoctoni di Mayolet, Petit Rouge, Cornalin, Vien de Nus, Vuillermin (che Michel è stato il primo a produrre), coltivati ad alberello basso, con filari spartani aggiunti in un secondo momento, secondo il detto locale: “più l’uva è vicina alla terra meglio matura”. I vigneti non sono irrigati, Michel si affida a un sistema che ha inventato lui e presto brevetterà, che si avvale di un solco non molto profondo, parallelo al filare, che funge da irrigatore, grazie alle piogge frequenti del tardo pomeriggio quando cambia la temperatura.

£$L'Italia del vino$£: tre Fumin per un assaggio di Val d'Aosta

Il Fumin Valle d‘Aosta Doc di Feudo di San Maurizio in abbinamento al Filetto di cervo in crosta con asparagi di montagna di Ambra Marca della Nazionale Italiana Cuochi

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Vigneti la cui selezione è elevatissima, che si originano su suoli rocciosi, ghiaiosi e con molto scheletro, estesi per sette ettari in 34 vigne diverse, con altitudini che vanno, dai 600 ai 1000 mt e una produzione di sole 45.000 bottiglie, quando il disciplinare consentirebbe di produrne fino a 100.000. Poche bottiglie dunque, che si riverberano in una decina di vini e vitigni differenti, in buona parte autoctoni. Tra questi il Fumin, un vitigno dimenticato, prodotto in stile tradizionale e affinato in botte grande, che in particolari annate si rivela tanto sontuoso, da giocarsela con i grandi piemontesi.

Un Fumin decisamente “gastronomico”, da mettere volentieri in tavola, ed è sempre molto divertente giocare ad abbinarlo con la cucina di casa, si percepisce tutta la dedizione di un produttore appassionato come Michel. Al naso sentori lievi di fieno appena sfalciato, biancospino, mirtillo, mora, ribes e accenni di pepe nero. Al palato robusto, strutturato, intenso, austero, tannico, minerale, che chiude lungo, con impercettibili note speziate di macis.

Varietà: Fumin 100%
Forma di allevamento: Guyot
Prezzo medio: € 22/26
Abbinamento consigliato: Filetto di cervo in crosta con asparagi di montagna di Ambra Marca della Nazionale Italiana Cuochi

Fumin Vigne Rovettaz – Grosjean

Il rapporto della famiglia Grosjean, con la Valle d’Aosta è antico, inizia nei primi decenni del 1600, ci confermano alcuni documenti ritrovati nell’archivio storico regionale. Ne raccontano l’arrivo in valle in risposta all’invito, dell’allora Duca di Savoia, che chiedeva ad alcuni nuclei familiari residenti in Savoia e in Borgogna di trasferirsi tra Chambave e Fénis, per dedicarsi alla coltivazione e alla viticoltura, contribuendo a ripopolare la valle, dopo le conseguenze nefaste della peste del 1630.

Nella seconda metà del ‘900, quando i profondi mutamenti che vive il mondo del vino e le nuove conoscenze, portano a un nuovo rinascimento della valle e a una rinnovata attenzione verso la viticoltura, la famiglia Grosjean è in prima linea, perfezionando le tecniche agronomiche e iniziando a lavorare sulle varietà autoctone Fumin, Petit Rouge, Cornalin, Premetta, Mayolet, mentre rinasce la Vigna Rovettaz, uno dei più importanti cru locali. Nel 2000 viene edificata la nuova cantina, con l’enoturismo che muove i primi passi, mentre cresce l’export verso Stati Uniti e Giappone.

£$L'Italia del vino$£: tre Fumin per un assaggio di Val d'Aosta

Fumin Vigne Rovettaz di Grosjean in abbinamento al Capriolo, fegato d’oca, rape rosse e melograno di Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo di Colle Val d’Elsa (Si)

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

L’essere custodi di un territorio è sempre di più un mantra per i Grosjean, che nel 2011 effettuano la conversione al biologico, sarà la prima cantina della Valle d’Aosta, rimanendo l’unica per quasi un decennio. Nel 2015 si raggiungono le 140.000 bottiglie prodotte e il 2018 sancisce per il brand valdostano l’ingresso della terza generazione Grosjean: Hervé, Didier, Simon e Marco. Una cantina presente sul territorio da sempre, diventata un punto di riferimento per la viticoltura della Valle d’Aosta, che con la storica Vigna Rovettaz trova la sua massima espressione. 650 metri di altitudine, pendii ripidi esposti a sud, escursione termica, clima asciutto e arieggiato, 12-15 mesi di affinamenti in barrique francesi, sei mesi di bottiglia e tanta passione, sono alla base del riuscito Fumin dei Grosjean.

Un vino di grande carattere e complessità, ottenuto esclusivamente seguendo tecniche agronomiche eco-compatibili, con un alto tasso di piacevolezza. Al naso uno spettro olfattivo ricco di fiori e frutta, sentori di sottobosco appena accennati, ciliegie di Vignola e ribes. Al palato grande corrispondenza, uno stile piacevolmente borgognotto, con una punta di riduzione e di pietra focaia, lascia emergere la parte varietale primaria, limone, pesca, albicocca e si rivela asciutto, caldo, rotondo, fresco, con una trama tannica morbida e avvolgente, che prelude a una interessante maturazione evolutiva.

Varietà: Fumin 100%
Forma di allevamento: Guyot
Prezzo medio: € 30
Abbinamento consigliato: Capriolo, fegato d’oca, rape rosse e melograno di Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo di Colle Val d’Elsa (Si)





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Source link