Manifestazione di protesta al Parco dei Castelli contro i tagli dei boschi e la tutela ambientale.


Il “Comitato per la protezione dei boschi dei Colli Albani” invita tutti e tutte a partecipare ad una grande manifestazione pensata per tutte quelle persone che amano il nostro territorio e che vogliono un Ente Parco che tuteli davvero la natura che ci circonda.

Un vero richiamo a tutti i cittadini che hanno a cuore le tematiche ambientali ma soprattutto di salvaguardia delle falde acquifere e dei boschi dei Castelli Romani.
 
L’appuntamento è per Sabato 15 febbraio in piazza “G. Di Vittorio” ai Campi d’Annibale a Rocca di Papa per raggiungere la sede dell’Ente Parco con una manifestazione determinata a chiedere ed ottenere intanto, una moratoria sui tagli boschivi ed il ripristino di sentieri e degli habitat devastati in questi ultimi anni.

Nonostante possiamo con certezza affermare che gli alberi hanno un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica e che siano preziosi per noi e tutti gli animali, da tempo ormai assistiamo in aree vastissime del Parco dei Castelli Romani al cosiddetto taglio del bosco ceduo.” Afferma il Comitato.
 
Perdiamo ogni anno centinaia di ettari di boschi tagliati: considerando che in ogni ettaro ci sono circa 1000 alberi e ne vengono lasciati solamente 50 a dote del bosco, i calcoli sulle perdite sono spaventosi. Vediamo ormai ovunque queste devastazioni dove sono rimasti erti pochi alberelli tra autostrade aperte dai mezzi pesanti, cataste di legna e segni di cingolati.” Prosegue nella sua denuncia il Comitato.
 
La mancanza di ombreggiatura espone il suolo ad un forte calore, che impoverisce e inaridisce il sottobosco. Gli alberi perdono le profonde connessioni radicali tra loro e gli altri organismi vegetali e fungini della foresta. Gli uccelli non ritrovano il loro nido, gli animali selvatici la loro tana.” Sostiene il Comitato.
 
Inoltre è ovvio che un bosco evoluto potrebbe offrire ecosistemi più ricchi e completi a flora e fauna del territorio. I sentieri sono devastati, spesso interrotti da cantieri forestali, cataste di legna, autostrade fangose o polverose a seconda della stagione.
 
Il nostro Ente Parco sembra essere totalmente complice di questa gestione industriale delle foreste e assente su tutte le questioni di tutela ambientale: nulla sta facendo per la tutela dei nostri boschi e della loro biodiversità (il 95% del parco è ceduo di castagno quindi legna da tagliare, solo il 5% sono aree protette), per salvare i laghi che stanno scomparendo con l’abbassarsi della falda acquifera, per la conservazione delle tante e incredibili aree archeologiche che abbiamo, per migliorare la rete sentieristica davvero pessima.” Accusa il Comitato
 
Un parco dovrebbe tutelare, preservare, proteggere e custodire l’ecosistema di cui anche l’uomo è parte, e invece stanno distruggendo un patrimonio collettivo svendendolo e consumandolo, invece di valorizzarlo.” Fa notare il Comitato
 
Infine segnaliamo che il nostro Parco in 40 anni non ha mai avuto l’approvazione da parte della Regione di un Piano d’Assetto che potrebbe essere la legge prevalente in tutta l’area dei Castelli in materia di conservazione naturalistica.”
 
Viene da chiedersi se sia una mossa strategica per favorire alcuni interessi o semplicemente negligenza. Dobbiamo anche ricordare che la dirigenza dell’Ente dopo un primo incontro preliminare ne sta rifiutando un secondo da mesi, non vuole ascoltare le nostre proposte, non si presenta seppur formalmente invitata ad incontrare la cittadinanza alle nostre iniziative e ci ha negato l’accesso ad importanti dati ed atti amministrativi.” Accusa ancora il Comitato
 
“Vogliamo che l’Ente Parco inizi a svolgere il ruolo di protezione dell’ecosistema boschivo che gli compete. Vogliamo che difenda finalmente il nostro territorio sull’orlo del disastro ambientale e che si opponga nettamente a qualsiasi tipo di sfruttamento economico della natura.” Aggiunge il Comitato
 
“Vogliamo infine che non dimentichi mai più i motivi della sua istituzione e le responsabilità che da questa scaturiscono. Se c’è un interesse a cui l’Ente dovrà d’ora in poi guardare, questo è e sarà soltanto l’interesse del bosco.” Precisa il Comitato che rivolge un invito al Parco Dei Castelli
 
Chiediamo alla dirigenza dell’Ente Parco di ascoltare i cittadini e di essere ricevuti in delegazioni al termine della manifestazione per un confronto costruttivo
 
“Questa nostra vertenza si inserisce nel contesto in cui in ogni comune dei Castelli esistono comitati ed associazioni che si battono contro la cementificazione, contro l’abbassamento e l’inquinamento delle falde idriche, contro l’insostenibile numero di voli dell’aeroporto di Ciampino, contro l’ampliamento dell’impianto industriale della Fassa Bortolo ad Artena, la bretella Cisterna-Valmontone, contro numerosi ed inutili progetti PNRR calati dall’alto, contro la turistificazione del lago di Nemi e il paventato ecomostro di ACEA e Gualtieri meglio noto come inceneritore di Santa Palomba.” Puntualizza ancora il Comitato Protezione Boschi.
 
Altro che “transizione green”, l’emergenza climatica ed il peggioramento delle condizioni di vita nei nostri territori sono frutto di scellerate scelte politiche ed imprenditoriali che vanno contrastate dalle popolazioni e dai comitati che chiamano ad una mobilitazione permanente necessaria per fermare i progetti delle controparti.” Conclude la nota del comitato.
 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link