di Daniele Bovi
La normativa della Regione Umbria che consente di fatto la circolazione di veicoli a motore su sentieri, piste e mulattiere montane sarà cancellata nei prossimi giorni. La delibera, secondo quanto spiegano dalla giunta, sarà approvata da Palazzo Donini intorno alla metà di febbraio. Per il momento l’atto prevederà essenzialmente la cancellazione dell’ormai famoso emendamento Puletti al Testo unico regionale per le foreste, mentre in un secondo momento sarà affrontata la questione – centrale quanto costosa – dell’installazione della segnaletica lungo i sentieri.
La vicenda L’emendamento era stato presentato alla fine del 2023 dall’ormai ex consigliera regionale della Lega Manuela Puletti nell’ambito della discussione sul bilancio di previsione 2024. Una norma che ha di fatto aperto le porte di sentieri e mulattiere dando il via libera alla «liberalizzazione ai veicoli a motore alla viabilità minore non vietata esplicitamente». Nel testo approvato si spiegava che «nel caso di sentieri, mulattiere, viali parafuoco e piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, il divieto di circolazione sussiste solo in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito».
Le proteste L’emendamento nel corso del tempo ha scatenato moltissime polemiche tra manifestazioni, passeggiate di protesta organizzate da decine di associazioni, raccolte di firme, ricorsi e così via. La norma, su iniziativa del Cai umbro, era finita anche sul tavolo della Commissione europea, che l’aveva inserita tra quelle oggetto di un’indagine mirata a verificarne la conformità con le direttive Ue habitat e uccelli. All’inizio del 2024 a schierarsi contro l’emendamento Puletti erano stati anche i sindaci del Parco del Monte Subasio, tra i quali c’era anche quella di Assisi Stefania Proietti, ora presidente della giunta che cancellerà la norma. All’epoca i sindaci parlavano di «ferma contrarietà» per questioni legate al rispetto dell’ambiente ma anche alle ripercussioni economiche sul sistema turistico. A schierarsi contro la norma era stato anche l’Ordine dei frati minori.
Il nodo segnaletica L’atto con la cancellazione dell’emendamento sarà portato in giunta dalla neo assessora Simona Meloni. La dem nei mesi passati aveva espresso preoccupazione spiegando che l’emendamento avrebbe potuto ostacolare il turismo lento, un settore in crescita in Umbria, mettendo poi in evidenza la contraddizione tra questa normativa e le iniziative regionali volte a promuovere i «Cammini aperti» e il turismo sostenibile. Presentando un’interrogazione Meloni aveva chiesto informazioni anche sul numero di tabelle installate per vietare il transito dei veicoli a motore sui sentieri e sui costi sostenuti per la loro installazione. La Regione, spiegava Meloni all’epoca, per il triennio 2024-2026 aveva stanziato solo 10 mila euro per la segnaletica, cifra ovviamente insufficiente per coprire adeguatamente l’intera rete sentieristica regionale. E questo sarà ovviamente uno dei nodi da sciogliere in futuro.
La Riserva Commentando l’intenzione della giunta di cancellare l’emendamento la Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia parla di un «fatto importante, condivisibile e serio». La Riserva è stata fra le realtà umbre che in passato ha invitato la Regione ad abrogarlo, proponendo il ricorso alla Commissione europea e, insieme a Legambiente, anche alla Corte di Strasburgo. «Ci sentiamo orgogliosi – scrive in una nota la riserva – di condividere ancora queste iniziative divenute decisive e che in breve tempo si sono trasformate in consapevolezze diffuse e in decisioni che rendono un atto dovuto da parte di tutte le istituzioni regionali la disapplicazione della legge. Abbiamo agito per il Piano di gestione della Riserva Mab Unesco, per l’Umbria intera, a tutela dei cittadini e degli ecosistemi, per il ripristino dello Stato di diritto».
Source link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Source link