Spara in una scuola per adulti, 10 morti in Svezia – Europa

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“Esprimo la mia vicinanza al governo e al popolo svedese per il terribile attacco che ha colpito la città di Örebro. Il mio pensiero va alle vittime, alle loro famiglie e a tutti i feriti coinvolti. Non possiamo accettare che violenza e barbarie trovino spazio nelle nostre società”.
Lo dichiara la premier Giorgia Meloni. 

Ore di terrore a Orebro, nel centro della Svezia: poco dopo mezzogiorno i colpi di un’arma automatica rimbombano nel campus della città, che ospita diversi centri di formazione per adulti, anche per i migranti. In centinaia tra professori e studenti si barricano nelle classi, si nascondono sotto i banchi. Altri si danno alla fuga all’esterno, i video mostrano decine di persone che corrono sul selciato innevato mentre risuonano gli spari. Alla fine, il bilancio è di una decina di morti, imprecisato il numero dei feriti. L’episodio più sanguinoso di sparatoria di massa in tutta la storia svedese. Tra i morti c’è anche l’autore dell’attacco che si sarebbe suicidato, mentre “è ancora in corso l’identificazione delle vittime”, ha fatto sapere in serata la polizia.

   Il killer, che secondo i media di Stoccolma sarebbe un 35enne, “non aveva precedenti, non era noto alle forze dell’ordine e non apparteneva a gang criminali”, ha detto in conferenza stampa il capo della polizia di Orebro, Roberto Eid Forest, senza fornire altri dettagli, tantomeno sul movente della mattanza. Gli agenti, in assetto da guerra, hanno poi effettuato una perquisizione nella casa dove si ritiene vivesse l’aggressore. “Non ne so nulla”, ha detto il padre ai reporter che lo hanno contattato una volta arrivati sulla scena del raid. “È davvero inquietante. Cosa è successo?”, ha chiesto l’uomo ai giornalisti rimanendo allibito quando gli hanno raccontato la vicenda: “Deve essere impossibile”, ha sussurrato prima di chiudere la comunicazione.

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Video Svezia, sparatoria in una scuola: sei persone ferite

   Il quadro della strage è ancora denso di nubi: l’aggressore avrebbe aperto il fuoco con un’arma automatica, le autorità non ne hanno rivelato il tipo, poco dopo aver fatto ingresso nel campus. “Ha agito da solo”, ha detto il responsabile della polizia escludendo che si tratti di un atto di terrorismo anche sulla base dei riscontri con i servizi segreti del Paese. La struttura, il Campus Risbergska, è un centro di formazione per adulti che non hanno completato le scuole primarie o secondarie. E ci sono anche altri centri educativi, come quelli per i corsi di svedese ai migranti. I colpi di arma da fuoco hanno scatenato il panico: una professoressa ha portato i suoi 15 studenti fuori, di corsa. Poi ha iniziato a vedere altri ragazzi che trascinavano fuori dall’edificio corpi insanguinati. Nelle aule intanto altri studenti e insegnanti inviavano messaggi di allarme agli amici e colleghi, avvertendoli di tenersi lontano. “Sono nascosto in una stanza, sparano, ti amo”, ha scritto un docente alla partner temendo il peggio. “Abbiamo sentito molti colpi, poi c’è stato un lungo periodo di calma, quasi mezz’ora. Poi di nuovo gli spari”, hanno raccontato altri due docenti che si erano barricati in un ufficio. In tutto sei istituti sono stati isolati per diverse ore dalla polizia che temeva in giro ci potessero essere dei complici del killer. Poi l’incubo è finito, a decine hanno lasciato la struttura.

 

Video Svezia, sparatoria in una scuola a Orebro: almeno 6 feriti

 

 

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“Si tratta di una terribile atrocità”, ha commentato il re Gustavo di Svezia. “È un giorno molto doloroso per tutta la Svezia”, ha invece detto il premier, Ulf Kristersson: “I miei pensieri vanno anche a tutti coloro la cui normale giornata scolastica è stata trasformata dal terrore. Essere confinati in classe preoccupandosi per la propria vita è un incubo che nessuno dovrebbe vivere”. Tocca ora agli inquirenti fare luce sul massacro, “perché molte domande rimangono senza risposta”, ha incalzato il premier. Gli attacchi nelle scuole del resto sono molto rari in Svezia. Secondo le stime ufficiali, fino a oggi si contavano 10 morti in 7 episodi di violenza nell’arco di oltre dieci anni, dal 2010 al 2022.
   

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