Verona, la mappa delle prigioni nazifasciste in città in distribuzione ai turisti

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Marianna Peluso

La Città delle prigioniè ritirabile gratuitamente all’ufficio Iatdi Palazzo Barbieri o scaricabile dal sito del Comune di Verona

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Dalla sede Brigata Nera alla scuola Sanmicheli all’ex carcere agli Scalzi, dal centro di detenzione per ebrei fino alle ultime pietre d’inciampo posizionate solo due giorni fa. Sono solo alcune delle tappe segnalate nella mappa «La Città delle prigioni» realizzata dall’Archivio Generale del Comune di Verona in collaborazione con l’Istituto veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. «Siamo abituati a conoscere il volto antico e medievale della città, ma i luoghi che attraversiamo quotidianamente sono testimoni di pagine fondamentali di storia contemporanea – esordisce Jacopo Buffolo, assessore alla memoria storica -. È uno strumento in più a supporto del vagone della memoria, con finalità didattica e divulgativa, sia per gli studenti che possono essere accompagnati dai loro insegnanti, sia per i veronesi e i turisti, che possono così ripercorrere gli itinerari della Resistenza».

I Luoghi della Memoria

La realizzazione e diffusione della mappa «La Città delle prigioni», ritirabile gratuitamente all’ufficio Iat (Informazioni e Accoglienza Turistica) di Palazzo Barbieri o scaricabile dal sito del Comune di Verona, è la prima di tre mappe dei Luoghi della Memoria (le altre si intitoleranno «La Città Ferita» e «La Città Liberata» e saranno disponibili tra qualche settimana) ed è una delle iniziative organizzate dall’amministrazione comunale con il Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Democratiche per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo. «Combinare nozioni vivendo la città, dando a ogni luogo il significato che hanno avuto, promuovendo al contempo un turismo culturale consapevole» riassume così il senso delle mappe Federico Melotto, presidente dell’Istituto Veronese Resistenza ed Età contemporanea, che è anche uno dei curatori dell’esposizione multimediale «Fascismo – Resistenza – Libertà. Verona 1943-1945», in programma dal 14 marzo al 27 luglio negli spazi del Museo di Castelvecchio, proprio per focalizzare e approfondire «I Luoghi della Memoria» di Verona che furono teatro di persecuzioni, deportazioni e prigionie, avvenute fra il 1943 e il 1945.




















































Epoca buia

«Per questa mappa, abbiamo utilizzato il piano regolatore del 1966 come base di partenza – aggiunge l’archivista Dania Dalle Vedove – e consta di due facciate: la prima comprende il centro storico, con la valorizzazione delle mura patrimonio Unesco, la seconda invece riguarda le Torricelle, Montorio e tutta la zona dell’est veronese», che spazia dalle prigioni ai forti San Mattia, Sofia, San Leonardo al campo di concentramento di Montorio, con una tappa alle stazioni da cui partivano i deportati verso i lager nazisti, e altre destinazioni ancora, da raggiungere per fermarsi e riflettere. «Quel che emerge è anche il cambiamento del volto della città – conclude l’assessore Buffolo -: dove c’erano luoghi di prigionia e di torture, oggi passano migliaia di studenti, la ex sede di un gruppo fascista ora è un edificio di attività commerciali». La mappa diventa così un’occasione per riportare a galla gli eventi di un’epoca buia e, in particolare, l’eroismo patriottico e antifascista di cui la città fu protagonista.

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5 febbraio 2025

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