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Archeo Design conclude un progetto di ricerca avviato nel 2022 su iniziativa del corso di Design dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia insieme ai Musei Nazionali di Perugia (Direzione Regionale Musei Umbria).
L’obiettivo è quello di salvaguardare le attività realizzate a mano: in un’epoca di profonda digitalizzazione del lavoro e di ricorso a tecnologie artificiali, il tema della mostra propone una riflessione sui primi manufatti che hanno caratterizzato l’uomo come essere “evoluto”.
Maddalena Vantaggi e la professoressa Furin sono ideatrici e curatrice del progetto che seguono da 4 anni all’interno del corso 3+2 in Product design sostenibile.
La “Cisterna per la raccolta dell’acqua piovana da giardino per annaffiare le piante“, un progetto scultoreo molto bello, è stata realizzata dagli studenti eugubini Anna Savini, Mattia Stirati, Mattia Vagnarelli. L’ispirazione è venuta dalle cisterne etrusche e anfore romane.
Sfere in terracotta tornita a mano (Ceramiche Minelli Gubbio), cottura sfere in terracotta (Ceramiche Cerbella Gubbio), piedistalli in ferro battuto realizzati dall’azienda eugubina “Vigami”.
La seconda opera è la “Bilancia analogica” realizzata da Sara Angeletti, Cristiano Berettoni, Mattia Fiorucci, con marmo di carrara fresato (Grilli Marmi Gubbio), e acciaio forgiato a mano da “Vigami” Gubbio.
PERUGIA – La terza edizione di Archeo Design conclude un articolato progetto di ricerca avviato nel 2022 su iniziativa del corso di Design dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia insieme ai Musei Nazionali di Perugia (Direzione Regionale Musei Umbria), di cui fa parte il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria.
La prima edizione dedicata al tema del “Convivio” ha dato vita a questa nuova metodologia di applicazione del design ai reperti antichi. La “Cura” è stato il secondo ambito esplorato dagli allievi dell’Accademia per consolidare questo approccio progettuale, che prende ispirazione dallo studio del passato per la creazione di prodotti innovativi e sostenibili.
“Instrumenta” è il titolo della terza edizione di Archeo Design che si concentra sullo studio dell’evoluzione degli strumenti da lavoro. A differenza degli scorsi anni, l’excursus storico trattato non si focalizza solo sull’epoca etrusca ma abbraccia un periodo più ampio per indagare le caratteristiche degli utensili dedicati alle attività manuali nel corso della storia dell’uomo.
Dall’amigdala preistorica fino ai dispositivi di misurazione rinascimentali, i manufatti indagati ci raccontano l’esigenza atavica dell’uomo di creare strumenti per modificare la materia che lo circonda o per misurare il tempo e lo spazio, come forma di appropriazione della realtà e superamento dei limiti del corpo umano.
Lo studio del passato ci restituisce il pensiero associato all’azione dell’uomo, attraverso l’impiego di strumenti utilizzati come estensioni delle mani. Lo sviluppo del cervello umano è infatti strettamente collegato al perfezionamento delle abilità manuali e gli utensili ne rappresentano l’espressione evolutiva.
Questa consapevolezza evidenzia nel presente l’importanza di salvaguardare le attività realizzate a mano: in un’epoca di profonda digitalizzazione del lavoro e di ricorso a tecnologie artificiali, il tema della mostra propone una riflessione sui primi manufatti che hanno caratterizzato l’uomo come essere “evoluto”.
Da queste riflessioni nascono gli undici progetti di “Instrumenta”, pensati come prodotti multifunzionali e analogici, che non necessitano di energia elettrica, quindi sostenibili proprio perché durevoli e capaci di attraversare i tempi, come i reperti che contempliamo accanto ai prototipi realizzati dai giovani designer dell’Accademia Vannucci.
Molti di questi progetti riportano l’attenzione anche sull’importanza dell’autoproduzione, intesa come “capacità di fare da soli”, contrastando la visione consumistica di un utilizzatore che acquista merce già fatta e se ne disfa appena questa si deteriora, inconsapevole di poter attingere alle proprie capacità manuali per realizzare o ripristinare gli oggetti in autonomia.
Chi utilizza questi prodotti potrà recuperare la soddisfazione di contemplare il frutto delle proprie mani. Potrà esibire questi strumenti come trofei, come opere d’arte da non abbandonare nelle cassette degli attrezzi. Potrà esporli come invito al ritorno di buone pratiche di creazione, manutenzione, cura e riparazione delle cose che ci circondano.
Eugubini protagonisti
Maddalena Vantaggi e la professoressa Furin sono ideatrici e curatrice del progetto che seguono da 4 anni all’interno del corso 3+2 in Product design sostenibile.
Maddalena Vantaggi è anche coordinatrice del Biennio Specialistico in Product Design Sostenibile, il primo nato in una Accademia Italiana.
La “Cisterna per la raccolta dell’acqua piovana da giardino per annaffiare le piante“, un progetto scultoreo molto bello, è stata realizzata dagli studenti eugubini Anna Savini, Mattia Stirati, Mattia Vagnarelli. L’ispirazione è venuta dalle cisterne etrusche e anfore romane.
Sfere in terracotta tornita a mano (Ceramiche Minelli Gubbio), cottura sfere in terracotta (Ceramiche Cerbella Gubbio), piedistalli in ferro battuto realizzati dall’azienda eugubina “Vigami“.
La seconda opera è la “Bilancia analogica” realizzata da Sara Angeletti, Cristiano Berettoni, Mattia Fiorucci, con marmo di carrara fresato (Grilli Marmi Gubbio), e acciaio forgiato a mano da “Vigami” Gubbio.
-RIPRODUZIONE RISERVATA–
Immagini video Pagina Instagram Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/cronaca_eugubina/
Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina
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