La startup dell’IT Genoa Instruments chiude un round da un mln euro, guidato da Deep Blue Ventures

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La startup innovativa nel campo della microscopia ottica a super-risoluzione di Genova, Genoa Instruments, nata nell’Istituto Italiano di Tecnologia, ha chiuso un round di investimento da un milione di euro guidato da Deep Ocean Capital sgr attraverso Deep Blue Ventures (DBV), il fondo di VC di deep tech nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale e nei settori della salute e della sostenibilità con focus sulle Key Enabling Technologies (si veda qui il post Linkedin).

Il funding da un milione di euro è stato completato grazie a un investimento di 800 mila euro da parte di DBV a cui si sono aggiunti 200 mila euro sottoscritti da una cordata di imprenditori e investitori locali.

“Con il supporto di Deep Ocean Capital e dei nuovi investitori, siamo pronti ad attrarre nuovi talenti chiave, potenziare le nostre capacità di ricerca e sviluppo e accelerare il lancio dei nostri prodotti, rendendo le nostre soluzioni disponibili a una gamma più ampia di ricercatori e professionisti in tutto il mondo. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono e determinati a trasformare il mercato dell’imaging a super-risoluzione”, ha detto Simonluca Piazza, ceo e fondatore di Genoa Instruments.

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Genoa Instruments, fondata da un team di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia con 20 anni di esperienza nelle tecnologie di imaging, sta rivoluzionando la microscopia ottica con il suo prodotto di punta, PRISM – Photon-Resolved Image Scanning Microscope. Questo innovativo microscopio ottico integra in modo unico la super-risoluzione spaziale e temporale per l’imaging strutturale e funzionale di campioni viventi con dettagli senza precedenti. Il design plug-and-play di PRISM garantisce una perfetta integrazione con i sistemi di microscopia esistenti, riducendo significativamente i costi e la complessità. L’obiettivo di Genoa Instruments è “democratizzare l’accesso alla microscopia a super-risoluzione, consentendo ai gruppi di ricerca e più in generale agli operatori nel settore della sanità di ogni dimensione e budget di accedere a strumenti a supporto di scoperte scientifiche potenzialmente rivoluzionarie”.

La raccolta permetterà alla startup di acquisire nuove risorse nell’area vendite per ampliare la pipeline di clienti esistente, accelerare lo sviluppo di nuove versioni del prodotto PRISM e finalizzare la realizzazione di brevetti per consolidare il proprio vantaggio competitivo nel mercato della microscopia ottica avanzata in campo clinico, farmacologico e della medicina preventiva.

Oggi la startup ha sede presso H4E, Hub for Entrepreneurship, incubatore tecnologico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, un ambiente dedicato al trasferimento tecnologico e alla creazione di imprese innovative, dove ricerca e imprenditorialità convergono per generare soluzioni all’avanguardia.

Ha commentato Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia: “Le startup nate all’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia rappresentano un ponte tra la ricerca avanzata e l’industria, trasformando idee di frontiera in soluzioni concrete per il futuro. Genoa Instruments è un esempio di come l’innovazione sviluppata nei nostri laboratori possa evolversi in un’azienda con un impatto globale. Questa operazione rappresenta un passo fondamentale per accelerare la diffusione della tecnologia sviluppata dalla startup e rafforzare il posizionamento dell’Italia nel settore della microscopia avanzata”.

Ed Emilia Garito, chairman e co-founder di Deep Ocean Capital sgr, ha aggiunto: “La tecnologia all’avanguardia nella microscopia a super-risoluzione rappresenta un cambiamento radicale nel campo della ricerca biomedica e sanitaria, oltre che una soddisfazione per l’Italia che finalmente si riappropria di una eccellenza tecnologica. Con Genoa Instruments abbiamo la possibilità di ritornare ad essere al centro della scena industriale europea di avanguardia in un settore strategico per la ricerca scientifica e l’industria farmaceutica globale. Inoltre Genoa Instruments ha già dimostrato di essere un operatore riconosciuto da importanti player internazionali con cui collabora, da Nikon a Leica e Zeiss e il suo obiettivo è in linea con il nostro. Ovvero individuare e supportare le micro imprese che sanno creare innovazione competitiva nei settori deeptech di importanza strategica per il rafforzamento dell’industria tecnologica italiana e della sua filiera produttiva”.

Per Deep Blue Ventures, Genoa Instruments rappresenta il settimo investimento dal suo debutto nel maggio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). Il precedente era stato Fluid Wire Robotics, startup innovativa che sta sviluppando bracci robotici compatibili con ambienti ostili come le zone radioattive, i luoghi a rischio di esplosione, il mondo sottomarino e lo spazio, che lo scorso dicembre ha chiuso la seconda tranche di un round complessivo da 1,2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Prima ancora c’era stato un round di 3,5 milioni di euro in AIKO, scaleup torinese che sviluppa software avanzati basati su intelligenza artificiale e automazione per applicazioni spaziali. In quel caso era stato sottoscritto da Deep Blue Ventures e da Primo Space Fund specializzato nel settore space tech, gestito da Primo Ventures sgr (si veda altro articolo di BeBeez).

Il fondo, nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale, nei settori della sanità e della sostenibilità, prevede di chiudere altre sei operazioni entro la fine del 2025. Ricordiamo che il fondo ha fatto il suo debutto con una raccolta iniziale di 40,8 milioni di euro, su un target di 70 milioni.

Tra gli investitori ci sono il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), parte del Gruppo BEI, CDP Venture Capital sgr tramite il suo fondo di Technology Transfer (in qualità di Corner Investor) e gli investitori privati ReItaly21,  Blue Ocean Finance, Gaiae International Srl, MCF Holding srl.

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Tra i partner di DBV ci sono un grande player industriale nel settore dell’aerospazio e della difesa come Leonardo, l’ESA (European Space Agency), l’I3P (l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino), e ancora il CNR e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). 

Deep Blue Ventures e le sue società partecipate
sono monitorati da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI

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