Minori contesi negli scenari internazionali

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Numerosissimi sono le bambine e i bambini e le adolescenti e gli adolescenti che ogni anno rimangono vittime di situazioni di conflitto interpersonale tra adulti, ma anche di conflitti politici a livello internazionale che non di rado sfociano in conflitti bellici: minorenni sottratti ai loro affetti, portati a vivere in situazioni letteralmente disumane, del tutto non adatte alla loro crescita. Bambini che vedono calpestati i loro diritti, in primis quello di vivere nella loro famiglia. A queste si aggiungono innumerevoli situazioni di emergenza di vario tipo, dagli incidenti ai terremoti e alle alluvioni, a situazioni di guerra e di violenza. Ci sono le problematiche di salute e le disabilità. Sono tutti bambini fragili, altamente vulnerabili, che hanno vissuto traumi inimmaginabili.  

Come garantire anche in queste situazioni emergenziali i diritti di questi bambini e in primo luogo il diritto alla famiglia (peraltro riconosciuto in tutte le convenzioni internazionali)? Come si può attenuare l’impatto traumatico? Come si può potenziare la resilienza e il recupero?

Queste sono alcune delle domande che si cercherà di trattare nei prossimi Venerdì del Master. Tre incontri su temi e parole dell’accoglienza familiare. Tre incontri su temi e parole dell’accoglienza familiare “Affido, adozione e nuove sfide dell’accoglienza familiare: aspetti clinici, sociali e giuridici” dell’Università Cattolica. Si tratta di giornate aperte, seminari che, senza la pretesa di dare risposte strutturate e definitive, vogliono ampliare lo sguardo rispetto al tema dell’accoglienza familiare in questi contesti. Nel primo di questi venerdì, il 7 febbraio, si tratterà il tema della sottrazione internazionale di minori, fenomeno molto più diffuso di quanto non sia dato sapere. Spesso si tratta di situazioni di elevata conflittualità coniugale in cui uno dei due genitori porta via con sè il figlio o la figlia, andando all’estero e cercando di far perdere le tracce, impendendo all’altro genitore e alla rete familiare di mantenere il legame. Alcuni di questi episodi rientrano nei fatti di cronaca, ma sono solo la punta di un iceberg dalle dimensioni scarsamente conosciute. Inoltre, il livello interpersonale non è l’unico in cui verificano questi episodi. 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Si passerà poi per gradi ad approfondire quelle situazioni in cui la questione politica è predominante o addirittura è la causa utilizzata come “giustificazione” per la sottrazione di un numero elevatissimo di minori. Eventi che, ahimè, si ripetono nel tempo e in più parti del globo terrestre. Apparentemente sono situazioni molto distanti tra di loro, ma i crimini che si perpetuano a danno dei minori e delle loro famiglie sono di fatto molto simili: accaparrarsi il bene più prezioso, un figlio. 

Il 7 febbraio, in particolare, durante l’evento “Minorenni contesi negli scenari internazionali” ascolteremo la voce delle nonne di Plaza de Mayo a Buenos Aires che ancora cercano i nipoti sottratti in Argentina: durante la dittatura militare i figli degli oppositori, i desaparecidos, furono deportati, privati della loro identità, e in molti casi anche adottati da persone che credevano loro genitori.  Si tratta di figli nati tra giugno 1974 e giugno 1980, molti dei quali non ancora rintracciati. Alcuni sono adottati anche da famiglie italiane, spesso a loro insaputa della situazione. In Argentina si è costituita l’associazione “Abuelas de Plaza de Mayo”, in Italia è operativa l’associazione “Rete per l’identità”. 

L’Argentina purtroppo non è l’unica nazione in cui sono accadute simili vicissitudini: sappiamo tristemente di diverse situazioni analoghe nel passato ma che si ripetono anche ai giorni nostri, situazioni dai confini ancora poco definiti come quelle che riguardano i minori ucraini forzatamente portati via e a volte adottati da famiglie russe.

Nei due appuntamenti successivi venerdì 14 marzo il tema sarà “L’accoglienza dei bambini con fragilità” e venerdì 11 aprileLa tutela dei bambini in situazioni di emergenza”. 

Questi momenti di approfondimento sono rivolti a tutti gli operatori psico-sociali (psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, pedagogisti, educatori), a chi si occupa di cooperazione internazionale, avvocati e magistrati, ai medici e agli insegnanti di ogni ordine e grado, e non da ultimo ai genitori. 

 


Foto di Charlein Gracia su Unsplash
 



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