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«Se non siamo pronti a competere con idee geniali come quelle di Elon Musk, possiamo sederci e guardare la televisione». Parole dirette e incisive, quelle di Roberto Vittori, astronauta dell’Esa (Agenzia spaziale europea), che hanno dato il via a una “giornata spaziale” all’Istituto Tecnico “Carnaro-Marconi-Flacco-Belluzzi” di Brindisi. L’evento “Oltre i confini” ha offerto agli studenti l’opportunità di ascoltare le esperienze straordinarie di Vittori e Danny Olivas, astronauta Nasa, e di comprendere come l’industria aerospaziale pugliese sia oggi protagonista di una crescita eccezionale.
Vittori
Roberto Vittori ha evidenziato come il settore spaziale sia alla ricerca di figure altamente specializzate: controllori di volo, ingegneri, tecnici specializzati e scienziati. «Oggi – ha sottolineato – un giovane che sceglie di entrare in questo settore non solo ha davanti a sé una carriera di grande valore, ma ha la possibilità di contribuire alle missioni più ambiziose dell’umanità, come l’esplorazione di Marte». Il messaggio rivolto ai giovani è chiaro: il futuro dell’esplorazione spaziale ha bisogno di nuove menti brillanti, capaci di innovare e contribuire alle missioni su Luna e Marte. E la Puglia è un territorio fertile per chi sogna di lavorare nel settore e diverse aziende pugliesi sono già coinvolte in collaborazioni con Elon Musk e altri colossi internazionali.
Acierno
Giuseppe Acierno, presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale (Dta), ha raccontato il percorso che ha portato la Puglia a diventare un punto di riferimento nel panorama aerospaziale. «Vent’anni fa parlare di spazioporto a Grottaglie – ha ricordato – sembrava fantascienza, oggi è una realtà concreta che attirerà investimenti e nuove competenze. Abbiamo lavorato per due decenni per creare un ecosistema in grado di supportare le esigenze di una nuova generazione di imprese e ricercatori. Il nostro obiettivo è fare della Puglia un hub aerospaziale europeo, un punto di riferimento per le missioni spaziali del futuro».
E poi c’è l’Esa Bic di Brindisi, il primo incubatore di start up dell’aerospazio del Sud Italia: «Va meglio di come immaginassimo – prosegue Acierno – perché noi ci siamo candidati a questa gara vincendola e riusciamo a confrontarci con una domanda dei servizi di incubazione del settore spaziale sufficientemente ampia». Oltre al futuro spazioporto, la regione vanta eccellenze industriali e accademiche che collaborano con le più grandi realtà del settore.
«La nostra strategia – prosegue – è chiara: investire in ricerca, sviluppo e formazione per far crescere un’intera filiera dell’aerospazio. Non stiamo parlando solo di missioni spaziali, ma di tutto ciò che ruota attorno al settore: satelliti per l’osservazione terrestre, telecomunicazioni avanzate, e lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione. Ogni giorno lavoriamo con università, aziende e start-up per trasformare la Puglia in un centro d’innovazione di livello mondiale».
Olivas
Danny Olivas, noto “Skywalker” per le sue attività extraveicolari, è diventato celebre durante una sua missione a bordo dello Shuttle, nel corso della quale ha effettuò una riparazione cruciale: la copertura termica della navetta “camminando nello spazio”. «Nello spazio le condizioni sono estreme: temperature fino a 255 gradi, radiazioni cosmiche, assenza di gravità. Bisogna essere pronti a tutto», ha spiegato. Anche Vittori ha condiviso le sue esperienze di volo sulla Soyuz, descrivendo la capsula russa come «una Fiat 500 dello spazio», scomoda ma incredibilmente affidabile.
L’evento ha visto la partecipazione della preside Lucia Portolano e della professoressa Caterina Ciminelli, ordinaria di Elettronica al Politecnico di Bari, che ha illustrato le opportunità offerte dai corsi di ingegneria aerospaziale e dalle numerose start-up pugliesi attive nel settore. «L’innovazione e la ricerca sono la chiave per far crescere il comparto aerospaziale pugliese e creare nuove opportunità di lavoro per i giovani», ha affermato.
Un altro tema centrale dell’incontro è stato il contributo delle aziende pugliesi allo sviluppo delle tecnologie spaziali. La Rea di Fasano, ad esempio, sta lavorando su tute extraveicolari innovative, mentre a Grottaglie si stanno effettuando test di volo parabolico per simulare le condizioni di microgravità di Luna e Marte. «Queste sperimentazioni sono fondamentali per lo sviluppo di nuove tecnologie che potranno essere applicate non solo alle missioni spaziali, ma anche in altri settori, dalla medicina alle telecomunicazioni», ha aggiunto Acierno. «Ecco perché è così importante investire nel futuro: il ritorno in termini di innovazione e sviluppo economico è enorme».
La giornata si è conclusa con una vera e propria esplosione di entusiasmo tra gli studenti, affascinati dai racconti degli astronauti e ispirati dalle opportunità offerte dal settore aerospaziale che hanno tempestato di domande i due astronauti. Il messaggio è chiaro: il futuro dello spazio passa anche dalla Puglia, e i giovani di oggi possono essere i protagonisti delle prossime missioni spaziali.
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