Turismo e Territorio. 8 Comuni nella Riserva Mab Unesco

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ROVIGO • Focus su biodiversità, sviluppo e supporto ai territori. Coinvolti i Comuni di Canaro, Crespino, Gaiba, Guarda Veneta, Occhiobello, Polesella, Stienta e
Villanova Marchesana.

Corazzari (Regione Veneto): “Concetti condivisibili che pongono l’uomo al centro”. Moroni (ADBPO): “Un unico sito MAB da Pavia al Delta per
rafforzare gestione coordinata e sostenibile del Grande Fiume”.

Conservazione della biodiversità, sviluppo sostenibile e supporto logistico per promuovere la ricerca, il monitoraggio, l’educazione e la formazione.

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La proposta di allargamento della Riserva della Biosfera MaB UNESCO PoGrande, coordinata dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, è stata discussa, a Occhiobello,
attorno a un tavolo che ha riunito amministratori pubblici, tecnici e Autorità di bacino all’Auditorium comunale di Occhiobello. Per la Provincia di Rovigo si tratterebbe di includere i
Comuni di Canaro, Crespino, Gaiba, Guarda Veneta, Occhiobello, Polesella, Stienta e Villanova Marchesana, i cui sindaci si sono detti concordi nel rivitalizzare un interesse turistico,
economico e di tutela ambientale verso il fiume. La Riserva della Biosfera PoGrande, attualmente, lambisce tre Regioni, coinvolge otto Province e 83 Comuni, dove sono perseguiti
obiettivi di conservazione degli spazi naturali di terra e d’acqua, sviluppo sostenibile del territorio e iniziative collegate alle tradizioni e alle specificità culturali.

Per l’assessore a Territorio e Cultura Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, “il concetto di Riserva è sano e condivisibile perché, ben lontano dall’essere una sovrastruttura
burocratica, mette prioritariamente al centro l’uomo, le sue attività, il rapporto con il fiume e le sue tradizioni locali”.

 

Sul rapporto uomo natura e le azioni portate avanti su larga scala dall’Autorità di bacino, Ludovica Ramella ha spiegato che MaB (Man and Biosphere) sperimenta nuove forme di equilibrio
tra uomo e ambiente ed è un progetto di crescita delle comunità, senza imporre nuovi vincoli, né creando un nuovo ente, ma puntando su un approccio partecipativo sia nel processo di allargamento
sia poi nella gestione. “L’obiettivo – ha inoltre approfondito Fernanda Moroni, dirigente dell’Autorità di bacino – è che tutta l’asta del fiume Po sia inserita nel
Programma MaB UNESCO, affinché si possa rafforzare l’identità rivierasca e rendere significativa la gestione coordinata e sostenibile del fiume, valorizzando le progettualità e gli obiettivi di
area vasta”. L’allargamento, quindi, mira a coinvolgere le Province di Pavia, Rovigo e Ferrara, fino a raggiungere le Riserve della Biosfera Ticino Val Grande Verbano (a ovest) e Delta Po (a
est).

Dal punto di vista tecnico, è intervenuta Anna Agostini di Punto3, agenzia che supporta l’Autorità di bacino nel progetto di allargamento della Riserva, per illustrare le tappe prima
della presentazione di candidatura al MaB UNESCO: vi saranno tavoli tematici itineranti nei Comuni coinvolti sui temi delle economie locali, patrimonio e capitale naturale, identità e comunità
locali e verrà chiesta la partecipazione attiva delle comunità.

Valentina Mini, docente Unife, coordinatrice cattedra UNESCO “Educazione, crescita ed uguaglianza”, richiamando le cinque emergenze globali (demografica, climatica, democratica, educativa,
tecnologica), ha parlato di un nuovo modello economico per la vivibilità, in fase di studio proprio all’interno di un progetto promosso con Autorità di bacino per la Riserva della Biosfera. Alla
luce dei dati che riguardano la demografia, le richieste e le opportunità occupazionali della fascia rivierasca, meno brillante rispetto ai territorio confinanti, la docente ha sottolineato che
“lo sviluppo sostenibile a cui guardare è tale sotto il profilo economico, sociale, ambientale e umano”.

Dopo l’intervento di Monica Ferraccioli, sindaca di Castelnovo Bariano, in rappresentanza della governance della Riserva della Biosfera PoGrande, ha chiuso i lavori la sindaca di
Occhiobello Irene Bononi: “Abbiamo tutti molto in comune, entrare in questo circuito significa prendere esempio e ispirarsi ai progetti di chi è già nella Riserva Biosfera; inoltre, in
tema di cambiamenti climatici e azioni di mitigazione, dobbiamo attrezzarci affinché il territorio sia rispettato e i rischi prevenuti. I numeri parlano chiaro, lavoriamo per uno sviluppo
territoriale completo a favore delle nuove generazioni”.

Tra gli intervenuti al convegno, anche la consigliera regionale Laura Cestari e il presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese, oltre a tutti i sindaci interessati
alla candidatura per l’allargamento della Riserva della Biosfera.

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