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L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl ha pubblicato il suo XI rapporto, evidenziando un’accelerazione preoccupante nella chiusura degli sportelli bancari in Italia. Nel 2024, il numero complessivo delle filiali è sceso sotto quota 20mila, con 508 chiusure nell’anno, di cui ben 432 nel solo ultimo trimestre. Questo fenomeno ha portato 101 nuovi comuni a rimanere senza alcun sportello, aumentando a 3.381 il totale dei comuni privi di servizi bancari, pari al 42,8% del totale nazionale.
L’allarme di Colombani: rischio crescente per i territori
Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ha espresso forte preoccupazione per il trend in atto: “L’accelerazione delle chiusure nell’ultimo trimestre del 2024, il peggiore da quando l’Osservatorio della Fondazione Fiba ha iniziato le sue rilevazioni, ci dice che le banche intendono continuare a comprimere i costi riducendo la loro presenza sul territorio. A preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla metà del totale, ma anche le loro dimensioni”.
Colombani ha sottolineato come, per la prima volta, anche comuni con oltre 20mila abitanti siano stati colpiti dalla desertificazione bancaria. “Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si profila con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e a una ulteriore contrazione dell’occupazione nel settore. Comuni sempre più grandi vedrebbero chiudere anche l’ultimo sportello, con gravi disagi per le comunità e soprattutto per le persone fragili”, ha aggiunto.
Digitalizzazione insufficiente a colmare il divario
Un altro elemento di criticità evidenziato dal rapporto è la bassa diffusione dell’internet banking in Italia, che rappresenta un ostacolo significativo all’accesso ai servizi finanziari. Solo il 55% degli italiani utilizza l’internet banking, rispetto alla media UE del 67,2%. Tra le persone tra i 65 e i 74 anni, l’uso scende al 33,9%, mentre in Francia, ad esempio, arriva al 56,3%.
“Non va dimenticato che l’utilizzo dell’internet banking in Italia resta modesto, a differenza di quanto avviene in molti Paesi europei. L’aumento che si è verificato negli ultimi anni non ha ridotto il gap con la media dell’area euro, particolarmente accentuato nel caso delle fasce anziane della popolazione”, ha dichiarato Colombani.
Le regioni più colpite
Le chiusure degli sportelli non hanno colpito in modo uniforme l’Italia. Le regioni più penalizzate sono state:
- Valle d’Aosta (-7,5%)
- Umbria (-4,3%)
- Sardegna (-3,9%)
Meno impattate invece:
- Emilia Romagna (-0,9%)
- Calabria (-0,6%)
- Liguria (saldo invariato tra aperture e chiusure)
La situazione al 31 dicembre 2024:
Regione |
% comuni senza sportelli |
% comuni con un solo sportello |
Variazione % numero sportelli rispetto al 2023 |
Abruzzo |
61,3% |
18,4% |
-2% |
Basilicata |
48,9% |
29,8% |
-3% |
Calabria |
74% |
15,3% |
-0,6% |
Campania |
55,3% |
21,3% |
-3,6% |
Emilia Romagna |
8,5% |
20,6% |
-0,9% |
Friuli Venezia Giulia |
31,6% |
32,1% |
-2,3% |
Lazio |
51,1% |
18,5% |
-3,6% |
Liguria |
56,4% |
14,5% |
0% |
Lombardia |
36,2% |
26,5% |
-2,6% |
Marche |
35,1% |
21,8% |
-3,6% |
Molise |
83,1% |
9,6% |
-3,8% |
Piemonte |
64,4% |
18,6% |
-3,2% |
Puglia |
26,1% |
23% |
-1,9% |
Sardegna |
35,5% |
50,7% |
-3,9% |
Sicilia |
38,1% |
25,3% |
-1,7% |
Toscana |
10,3% |
19% |
-2,8% |
Trentino Alto Adige |
14,1% |
44,9% |
-1% |
Umbria |
34,8% |
26,1% |
-4,3% |
Valle d’Aosta |
73% |
10,8% |
-7,5% |
Veneto |
18,9% |
25,9% |
-3,1% |
Italia |
42,8% |
24% |
-2,5% |
La proposta
Per arginare il fenomeno, Colombani propone l’istituzione di Osservatori regionali sull’attività bancaria e la creazione di classifiche di sostenibilità delle banche, correlate alla loro presenza fisica sul territorio e alla realizzazione di programmi di educazione digitale.
“Nelle regioni più colpite, come Calabria e Campania, dove rispettivamente il 74% e
il 55,3% dei comuni sono privi di sportello, è fondamentale potenziare l’educazione digitale, poiché l’internet banking è utilizzato da appena un terzo della popolazione”, ha concluso il segretario generale di First Cisl.
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