La danza quantistica dei qubit, flash mob e videomapping in Piazza dei Miracoli a Pisa nell’Anno Internazionale della Scienza e Tecnologie Quantistiche

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Prima iniziano le braccia poi il resto del corpo, ogni ballerino e ballerina rappresenta un qubit di un computer quantistico; quindi, tutto si trasforma in luce proiettate sulle mura del Camposanto monumentale dietro la Torre pendente di Pisa. È la “danza dei qubit”, uno spettacolo aperto al pubblico che mette insieme arte e scienza e che andrà in scena mercoledì 12 febbraio dalle 17.45, sul far del tramonto, fino alle 19 in Piazza dei Miracoli.

Evento in occasione dell’anno internazionale della scienza e tecnologie quantistiche. Lo spettacolo apre a Pisa l’anno internazionale della scienza e tecnologie quantistiche (IYQ25) inaugurato il 4 febbraio scorso con una cerimonia ufficiale a Parigi https://quantum2025.org/. L’anno del quantum è stato stabilito dall’UNESCO per celebrare i 100 anni dall’inizio dello sviluppo della meccanica quantistica. QuESTA teoria fisica fondamentale, ancora mai stata smentita da alcun esperimento, continua a incuriosire con i suoi misteri: sia le persone non esperte per il suo funzionamento controintuitivo e lontano dall’esperienza quotidiana, sia le persone esperte per i numerosi interrogativi che suscita a partire dal perché funzioni così bene. 

Flash mob e video mapping in Piazza dei Miracoli. La serata prevede un flash mob iniziale alle 17,45. A partire da un’idea nata alla Sherbrooke University in Canada, i movimenti dei danzatori e delle danzatrici riprodurranno un formalismo matematico utilizzato per rappresentare visivamente lo stato quantistico. Nella seconda parte del programma, dalle 18,15 una coreografia di luci sarà proiettata sulle mura sud del Camposanto monumentale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. Si tratta dell’evoluzione temporale della “funzione d’onda”, uno tra i più semplici processi quantistici chiamato quantum walk. Il videomapping rappresenta la probabilità di trovare una particella quantistica in una regione di spazio, una volta fatta una misura. I pattern luminosi saranno tanto più intensi quanto più grande sarà la probabilità calcolata mediante la celebre equazione di Schroedinger.

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“La danza dei qubit visualizza in maniera intuitiva la matematica della fisica quantistica attraverso la danza, per coinvolgere in prima persona il pubblico, e le immagini, per formare un ricordo vivido nella memoria di chi assisterà – racconta la professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa – Da anni con il mio gruppo di ricerca esploriamo in collaborazioni internazionali metodi per raccontare la scienza anche attraverso i linguaggi dell’arte che, come la matematica, sono estremamente densi e compatti. Un esempio è l’installazione interattiva Quantum Jungle di Robin Baumgarten liberamente visitabile prima a Palazzo Blu e adesso al Polo Fibonacci dell’Ateneo: tra l’altro una sua copia ha appena fatto comparsa all’inaugurazione dell’Year of Quantum a Parigi! Questa volta utilizzeremo il linguaggio della danza, che si rivela così efficace e coinvolgente nella narrazione scientifica, e infatti la coreografia nasce in un team di scienziate e scienziati, ballerine e ballerini”.

Le collaborazioni. La “danza dei qubit” è stata realizzata con una collaborazione internazionale coordinata dall’Università di Pisa e dall’Institut Quantique de Université de Sherbrooke in Quebec, che coinvolge il consorzio europeo CircleU, sostenitore e cofinanziatore grazie al supporto del professor Alessio Cavicchi, delegato dell’Ateneo pisano per la promozione della Cultura imprenditoriale. Il progetto coreografico è di Giulia Sandroni e Rachele Bellina della Scuola di danza Elsa Ghezzi di Pisa, l’interpretazione danzante è delle allieve e allievi della Scuola Première Progetto Danza di Valentina Bardelli, il videomaking a cura MUMU srl di Lorenzo Garzella. Il team scientifico coordinato da Marilù Chiofalo è composto da Jorge Yago Malo, Antonio Romano, Chiara Coviello, Vittoria Stanzione e Sebastiano Bresolin del Dipartimento di fisica, con la collaborazione di Ghislain Lefebvre e Dominique Wolfshagen di Sherbrooke, e di Simon Goorney della Aarhus University di CircleU.  L’evento ha il supporto dell’Associazione Frontiers Detectors for Frontiers Physics e la collaborazione tecnica della ditta Bufalini Francesco srl.

In caso di maltempo, l’evento sarà rimandato al 26 febbraio con lo stesso orario.



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