La destra battezza Tirabassi: presentato il candidato sindaco di Sulmona

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E’ una grande riunione di famiglia, tant’è che i posti nella tavola del centrodestra, allestita per la presentazione del candidato sindaco Luca Tirabassi, non bastano per tutti. Qualcuno, in quel del Meeting Santacroce, è costretto a restare in piedi. Davanti agli occhi del presidente del foro degli avvocati di Sulmona c’è di tutto: dalle nuove leve, fino a vecchie glorie ultraconservatrici. Anche gli inaspettati civici, stando alle parole di Ignazio La Russa nelle scorse Amministrative, quando scansò qualsivoglia coalizione assieme a chi “non risponde a logiche di partito”.

La festa, invece, è organizzata a metà da Andrea Gerosolimo, fautore della lista “Sulmona al centro” (rappresentata da Alessandro Pantaleo), smentendo le frasi dell’ex assessore regionale che si dichiarava estraneo a qualsivogli movimento politico. L’altra metà del tavolo, invece, è riservata agli invitati del senatore aquilano Guido Liris, che assieme a Gerosolimo ha costruito un’alleanza pronta a mostrare i muscoli. D’altronde i pezzi da novanta sono tutti presenti: il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il senatore FdI, Etelwardo Sigismondi; il Sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo e la vice presidente del consiglio regionale, Marianna Scoccia

E poi le due consigliere regionali Maria Assunta Rossi e Antonietta La Porta, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, e tutti i sindaci alleati del comprensorio: Christian Colasante (Introdacqua), Domenico Taglieri (Bugnara), Pasquale Berarducci (Rocca Pia), Marco Moca (Raiano), Giuseppe Silvestri (Pacentro) e Antonella Di Nino (Pratola Peligna). La destra, insomma, è pronta anche se in parte rimane un cantiere aperto per nuove alleanze. Lo ammette lo stesso Tirabassi: “Siamo pronti a dialogare anche con altri”. Un progetto che, almeno per quanto riguarda la facciata, è più avanti rispetto a una sinistra ancora alla ricerca del bandolo della matassa. Di facciata, appunto, perché di grandi temi in due ore di presentazione si è parlato poco in realtà. Tanto sulla salvaguardia del tribunale. “Conosco bene il problema dei tribunali minori – interviene Sigismondi – perché sono di Vasto. Non abbiamo voluto una proroga, perché il tribunale di Sulmona deve sopravvivere in modo stabile”.

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Nulla, invece, sui trasporti, su una città sempre più scollegata da Roma, su una biblioteca ancora sfrattata, sul destino di Cogesa o sullo stabilimento Marelli, sempre più alla canna del gas. Peccato, perché le portate nel pasto luculliano erano invitanti e in pochi hanno avuto voglia di gustarle.

“Voglio riportare Sulmona lì dove merita”, esordisce Tirabassi chiedendo “orgoglio e responsabilità di urlare che la nostra è una delle città più belle d’Italia”. Poi una sfilata di promesse di sostegno, dalla Lega (rappresentata da Luigi D’Incecco) a Forza Italia, con Nazario Pagano che smentisce “mugugni” dei berlusconiani sulla nomina di Tirabassi come candidato sindaco (anche se l’assenza di Roberto Santangelo fa riflettere), che ha incassato il placet anche di Mauro Tancredi (Noi Moderati). Stona l’assenza della rappresentante dell’UDC, Katia Puglielli, in evidente polemica con la coalizione. Al suo posto, da “remoto”, Enrico Di Giuseppantonio che spegne sul nascere ogni fiamma di contrasto: “Abbiamo sempre appoggiato la scelta di Tirabassi”.

“Nella vita non ho mai chiesto favori – arringa Tirabassi -. Per questo motivo nessuno mi potrà mai dire cosa dovrò fare. Ciò che ho realizzato me lo sono guadagnato. La campagna elettorale? Spero sia corretta. Noi non denigriamo nessuno. Se dall’altro lato ci attaccano, noi li ascolteremo in serenità”.

“E’ il momento per rilanciare Sulmona”, spiega Marsilio intervenendo, e glissando sul fatto che si appresta a spegnere la sesta candelina sul mandato da Presidente della Regione. “Quando parlo di Sulmona parlo di una città che sento come casa mia – prosegue -. Potrà essere un volano per il rilancio delle aree interne”.

Sulla composizione delle liste ancora molto riserbo. Di tempo, per svelare le carte, ce ne sarà. E con esse anche i macro temi sui quali la città attende risposte.





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