La nuova fase del capitalismo: da Musk agli oligarchi del digitale

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Negli ultimi anni, il capitalismo ha accelerato la sua evoluzione verso forme sempre più̀ invasive e pervasive dove tecnologia, sorveglianza e dominio economico si intrecciano in un sistema che amplia le disuguaglianze e limita le libertà individuali. Oligarchi come Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg rappresentano non solo l’élite economica ma anche i nuovi centri di potere politico e culturale.

La crescente concentrazione della ricchezza e del controllo su tecnologie cruciali per la vita quotidiana sta portando il capitalismo a una nuova fase, in cui il dominio si estende su scala globale, dalla sfera economica a quella sociale, ambientale e geopolitica.

Come emerge dal testo “Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo”, l’espansione delle tecnologie ICT e delle piattaforme digitali ha trasformato la rete da spazio di condivisione a dispositivo di controllo e profitto. Il capitalismo delle piattaforme, guidato da oligopoli come Meta, Amazon e Google, sfrutta i dati personali come nuova fonte di accumulazione. La datificazione non è solo un fenomeno economico ma un meccanismo che legittima la sorveglianza e sottrae libertà ai cittadini, convertendo l’interazione sociale in profitto.

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Uno degli aspetti centrali di questa fase è, appunto, il cosiddetto “capitalismo della sorveglianza”, un sistema analizzato a fondo da studiosi come Shoshana Zuboff. Questo modello economico si basa sull’estrazione, l’elaborazione e la monetizzazione dei dati personali degli individui quindi, ogni interazione digitale (dai social media agli acquisti online) viene trasformata in valore per le grandi piattaforme tecnologiche.

Attraverso algoritmi sempre più̀ sofisticati non si limitano a osservare i comportamenti degli utenti ma li prevedono e possono addirittura orientare e manipolare comportamenti e decisioni. Quindi questo sistema non si limita solamente a sfruttare economicamente gli individui ma ha implicazioni profonde per la libertà e la democrazia.

La raccolta e l’uso dei dati alimentano pratiche autoritarie, dalle schedature biometriche alle manipolazioni elettorali, rendendo sempre più̀ evidente il legame tra capitalismo della sorveglianza e controllo sociale.

In questo contesto, con la mutazione del mondo del lavoro, emergono sempre di più̀ precarietà̀ e disuguaglianze. La gig economy e la progressiva smaterializzazione del lavoro, alimentate dall’automazione e dalla digitalizzazione, hanno reso la precarietà̀ strutturale trasformando l’operaio sociale in un soggetto isolato, privo di tutele collettive.

La concentrazione della ricchezza è più̀ estrema che mai: pochi oligarchi governano un sistema dove il resto della popolazione è marginalizzata.

Personaggi come Musk presentano le loro imprese come soluzioni per il futuro dell’umanità̀, proponendo colonizzazioni spaziali o auto elettriche. Tuttavia, queste narrazioni celano l’obiettivo reale: concentrare risorse e potere economico. La retorica del progresso tecnologico è spesso un pretesto per giustificare disuguaglianze e modelli di sviluppo insostenibili.

Un’altra conseguenza della nuova fase capitalistica è il ruolo che la tecnologia gioca nei conflitti geopolitici, infatti, la competizione tra le potenze globali si intreccia sempre più̀ con il controllo delle tecnologie digitali. Il dominio delle Big Tech americane è ormai parte integrante della supremazia economica e militare degli Stati Uniti.

La tecnologia, quindi, non risulta di certo neutrale ma diventa un campo di battaglia in cui si gioca il controllo del futuro, questa corsa al controllo tecnologico può̀ avere effetti devastanti alimentando sempre di più̀ conflitti e guerre, intelligenza artificiale e dati digitali vengono utilizzati per rafforzare i sistemi di difesa e sorveglianza.

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Di fronte a queste dinamiche non possiamo che sottolineare l’urgenza di un’azione politica chiara e decisa volta a contrastare il capitalismo in tutte le sue forme ad esempio, restituendo alla collettività̀ il controllo delle grandi piattaforme digitali attraverso processi di nazionalizzazioni, regolamentando l’uso e la gestione dei dati personali impedendo che vengano utilizzati per profitto e/o controllo politico.

La fase contemporanea del capitalismo ci pone di fronte a un bivio: accettare l’egemonia delle élite tecnologiche o unire le forze e lottare per un futuro ed un mondo migliore.

Antonio Li Puma
Segretario Provinciale di Genova
Partito Comunista Italiano



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