Femminicidio in provincia di Firenze sabato mattina 8 febbraio: la vittima si chiamava Eleonora Guidi, 34 anni, il suo convivente, Lorenzo Innocenti di 37 anni. L’uomo è ricoverato in gravi condizioni
L’allarme è scattato all’alba di sabato 8 febbraio. Nel vialetto d’ingresso di una palazzina ai margini di Rufina, in provincia di Firenze, arrivano i soccorsi. A terra c’è un giovane, ferito. Sembra che sia caduto da un balcone dello stabile.
Ma ben presto si scopre che quello che è accaudto nell’appartamento al primo piano è stato molto peggiore: un femminicidio.
Eleonora Guidi, 34 anni, è la vittima e il suo convivente è Lorenzo Innocenti di 37 anni. Dopo le coltellate lui si è gettato dalla finestra. In casa in quel momento c’è anche il loro bambino che ha solo 2 anni.
L’uomo ha riportato gravi lesioni e si trova ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale fiorentino di Careggi, dove è stato trasportato con l’elisoccorso dal paese della Valdisieve.
A prendersi cura del figlio piccolo adesso è la nonna, che è subito arrivata a recuperarlo e portarlo via con sé. Nella palazzina abitano infatti anche i genitori del 37enne.
L’intervento del padre di lui
L’omicidio è avvenuto in una palazzina al numero 7 di via Cesare Pavese alla Rufina, un paese in provincia di Firenze.
Secondo quello che emerge a scoprire cosa era accaduto è stato il suocero della vittima che abita sullo stesso pianerottolo e che ha disarmato il figlio e poi cercato di fermarlo prima che si gettasse nel vuoto dal secondo piano.
In particolare sabato mattina, prima delle 7, il padre di Innocenti si è allarmato per alcuni rumori sordi che avrebbe sentito provenire dall’abitazione dove il figlio conviveva con la vittima e il loro bimbo, un anno e mezzo. È quindi andato a controllare: avrebbe bussato e si sarebbe trovato davanti il figlio, sporco di sangue e con il coltello.
Nei momenti concitati che sono seguiti avrebbe prima disarmato il 37enne e poi quando il figlio ha cercato di scappare e di raggiungere un ballatoio, sarebbe riuscito a fermarlo una prima volta. Lorenzo Innocenti però è riuscito a fuggire nuovamente e si è lanciato nel vuoto dal secondo piano.
Le coltellate alla schiena
Su quanto sarebbe accaduto prima dell’intervento del padre, gli inquirenti avrebbero ricostruito che la donna, alzatasi per preparare il caffè, sarebbe stata colpita alle spalle in cucina con numerose coltellate e che avrebbe anche cercato di fuggire.
In casa c’era anche il figlio della coppia, in un’altra stanza: il bambino è stato ora affidato a familiari.
Tutto da chiarire, invece, secondo quanto appreso, cosa possa aver scatenato il 37enne: ordinati una serie di accertamenti mentre lunedì sarà disposta l’autopsia.
Le indagini in corso sono dirette dalla Procura di Firenze. Sul posto insieme ai carabinieri, è intervenuta la pm Ornella Galeotti.
Chi sono
Innocenti è architetto libero professionista e cura diverse proprietà anche a Rufina, la compagna lavorava in un’azienda di pannelli solari delle Sieci.
Eleonora invece lavorava in un’azienda della zona.
La coppia viene descritta come una famiglia tranquilla, serena, non sarebbero emersi contrasti o problemi.
In precedenza la coppia aveva abitato in un piccolo appartamento, con l’arrivo del figlio era andata a stare in via Pavese, in un appartamento dello stabile di proprietà della famiglia del 37enne.
L’amica: «Era una coppia tranquilla»
L’omicidio ha sconvolto la comunità della Rufina, un paese dove praticamente tutti si conoscono. Tutti ripetono che i due non erano mai stati visti litigare. Che sembravano una «coppia normalissima».
«La cosa che sconvolge di più è che mai ci saremmo potuti immaginare che una tragedia del genere potesse avvenire in una coppia che almeno dall’esterno sembrava così tranquilla». A parlare è un’amica di Eleonora. Che aggiunge: «Ci sono coppie che litigano, che si scambiano qualche risposta sgarbata, Lorenzo e Eleonora neppure questo».
Anche il sindaco Daniele Venturi è sconvolto: «Conosco lui di vista, lei la conoscevo meglio: una ragazza, meravigliosa, sorridente. Sono molto colpito. Si immagina sempre che questi fatti succedano in contesti complicati e invece scopri che possono avvenire in famiglie solide, da parte di persone che sembrano pacate».
«Non li abbiamo mai sentiti litigare. Erano molto riservati si vedevano poco, anche se lui abitava praticamente qui da sempre» – commentano da un negozio nei pressi dell’abitazione.
I vicini hanno scoperto l’accaduto vedendo l’ambulanza davanti alla porta. «Soprattutto lei – aggiungono – si vedeva magari alla finestra quando tendeva i panni, ma fuori praticamente mai».
Notizia in aggiornamento…
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