Assolto in Cassazione Andrea Cretella – presidente dell’associazione “Mani Pulite” e consigliere di minoranza ad Atrani – dopo che, lunedì 12 giugno, si era concluso il processo a suo carico. A Cretella era stato contestato il reato di diffamazione per aver pubblicato su facebook alcuni post ritenuti offensivi nei confronti di sindaco e componenti la giunta comunale di Amalfi.
La seconda sezione penale del Tribunale di Salerno ha emesso una sentenza con la quale condanna Andrea Cretella per il reato di diffamazione con il pagamento di una multa di 600 euro, oltre al risarcimento delle spese processuali per 2992 euro (oltre iva e cassa) di risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, da liquidarsi in separata sede. Inoltre al pagamento del danno civile, consistente in 500 euro per ognuno dei cinque componenti della giunta comunale. Il pubblico ministero aveva anche chiesto la condanna a nove mesi di reclusione, richiesta non accolta.
Andrea Cretella, in un post sulla sua pagina Facebook, aveva annunciato l’intenzione di proporre ricorso avverso la sentenza di condanna: «In qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Tribunale del Malato mi sono sempre preoccupato ed interessato del problema dell’inquinamento ambientale del centro storico e del piazzale Flavio Gioia (area parcheggio bus Sita, turistici, auto…). I gas di scarico di bus e auto sprigionavano potenti sostanze nocive (p.m.10) polveri sottili, che generavano patologie tumorali ai polmoni e vie aeree respiratorie. Nel 1992, quando ero assessore alla viabilità, per limitare l’inquinamento da gas di scarico dovuto all’elevata presenza giornaliera dei bus turistici (fino a 100), adottai una ordinanza che vietava l’uso dei motori accesi in attesa di sbarco e imbarco passeggeri e in caso di sosta. Ordinanza tutt’ora in vigore, ma non fatta rispettare. Nel 2018 ho sollecitato più volte il sindaco e il comando polizia municipale di adottare urgenti misure preventive per eliminare il grave problema dei gas e fumi nocivi sprigionati dalle marmitte dei tanti bus che giungevano in piazza Flavio Gioia. Visto che nessun provvedimento era stato assunto da parte dell’amministrazione comunale a tutela della salute dei cittadini amalfitani decisi di inoltrare un esposto ai carabinieri di Amalfi allegando foto, filmati e documenti che provano lo stato del grave pericolo di inquinamento ambientale.
Il sostituto Procuratore della Repubblica di Salerno che gestiva il caso dispose all’Arpac di Salerno di effettuare i rilievi ambientali per la verifica dello stato di inquinamento ambientale. L’Arpac pose due centraline di rilevamento gas e polvere sottili, una nel centro storico e un’altra a Piazza Flavio Gioia. Dopo un mese di rilevazioni ambientali l’Arpac inviò la relazione degli accertamenti effettuati alla Procura della Repubblica, con indicazione della presenza di piombo, p.m.10, superiore 5 volte alla norma e dispose di adottare ad horas all’amministrazione comunale urgenti provvedimenti a salvaguardia della salute pubblica.
Nonostante ciò nessun provvedimento fu messo in atto per tutelare la salute dei cittadini, ma soprattutto dei bambini.
A questo punto, vista l’indifferenza e irresponsabilità di tutte le istituzioni preposte, postai un commento su facebook con allegate foto e filmati provando ciò che accadeva tutti i giorni a piazza Flavio Gioia per la presenza dei tanti bus. Il commento era rivolto all’amministrazione comunale e a chi aveva il compito di far rispettare l’ordinanza comunale, non era rivolto ai componenti della giunta comunale e – senza fare nomi – scrissi incapaci, incompetenti, assassini (perché per la mancanza di provvedimenti e applicazione delle ordinanze comunali che vietavano la sosta di bus euro 1-2-3-con il controllo dei libretti di circolazione attentavano alla salute pubblica).
Ieri dopo la mia deposizione in aula dinanzi al giudice, P.M., avvocato dei denuncianti (giunta comunale) e il mio legale di fiducia, il P.M. ha chiesto 9 mesi di reclusione e 900 euro di multa.
Stamattina è uscita la sentenza e sono stato condannato ad una multa di 600,00 euro, risarcimento spese legali e danno civile consistente in 500,00 euro ad ogni componente della giunta che mi ha denunciato per aver leso la loro immagine.
Però nei confronti di tutti coloro, responsabili delle gravi omissioni di atti di ufficio che non ottemperavano ai loro doveri di ufficio per la tutela della salute pubblica, nessuna sentenza. Ecco cosa capita a chi si impegna per tutelare la salute dei cittadini. Il sottoscritto non si arrende, ricorrerà in appello e anche in cassazione per dimostrare la propria innocenza».
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