Il primo socio appoggia l’operazione: «Sul piano pratico poter contare su una banca più forte vuol dire poter ambire a una distribuzione ancora più efficace dei nostri prodotti». Giovedì sul tavolo del cda
«Un matrimonio naturale tra banche che hanno forti radici comuni e un legame di lungo periodo». Arriva la benedizione di Unipol, primo azionista della Banca Popolare di Sondrio con il 19,7% ma anche di Bper Banca, sull’operazione lanciata giovedì sera dal Gruppo emiliano attraverso l’offerta pubblica di scambio da 4,3 miliardi di euro.
Le dichiarazioni sono quelle rilasciate dal presidente Unipol Carlo Cimbri al Sole 24 Ore. «Sul piano formale per Unipol non cambia molto – ha detto Cimbri -, ma su quello pratico poter contare su una banca più forte vuol dire poter ambire a una distribuzione ancora più efficace dei nostri prodotti», aggiunge, minimizzando quello che in realtà, come detto dal presidente di Bper Gianni Franco Papa presentando l’operazione, è un attacco per difendersi dall’accerchiamento nel risiko bancario.
Unicredit peraltro, che ora muove su Banco Bpm, un anno fa, è Repubblica a ricordarlo, aveva puntato i riflettori su Sondrio con la tecnica dei derivati. Mosse e contromosse degli ultimi mesi per il consolidamento hanno portato «un’accelerazione» ha spiegato Papa aggiungendo che «non appena sono ricominciate ad apparire queste operazioni sul mercato ho ritenuto che fosse arrivato il momento per noi di muoverci, se non l’avessimo fatta noi, magari l’offerta l’avrebbe fatta qualcun altro».
Con l’acquisizione della Banca Popolare di Sondrio, Bper mira a rafforzare la propria posizione di leadership nel panorama bancario italiano, «preservando e sviluppando ulteriormente l’eredità e il marchio dell’istituto valtellinese». In particolare, cita Il Sole 24 ore riprendendo le slide di presentazione dell’offerta, l’Ops «consolida il posizionamento competitivo di Bper come terza banca italiana per asset finanziari totali, depositi e prestiti in Italia, con una quota di mercato pro-forma di circa il 7%», e permette di «rafforzare la presenza nel Nord Italia integrando due franchising di alta qualità e complementari» senza compromettere il marchio della Bps che «sarà preservato in tutta l’area storica».
Superati sorpresa e shock delle prime ore, tocca ora alla Banca Popolare di Sondrio decidere come muoversi nei confronti dell’offerta se cioè dare battaglia o se invece scegliere la strada del dialogo. Come suggeriscono le parole di Papa che sottolinea come, pur non essendo stata concordata, l’offerta «non è ostile» e che l’intenzione è quella di dialogare con Sondrio per realizzare un’operazione «che coinvolge banche con valori, cultura e dna simili». Lo stesso presidente di Bper, Fabio Cerchiai, sottolinea la validità della Popolare come banca «capace di continuare a crescere e svilupparsi in una logica che è vicina alla nostra».
La questione sarà sul tavolo della Banca popolare di Sondrio nel corso della riunione del consiglio di amministrazione straordinario convocato per martedì 11 febbraio. Una data attesa con il fiato sospeso anche da tutto il mondo economico locale e non solo. L’associazione dei piccoli azionisti, “Insieme per la Popolare”, presieduta da Matteo Lorenzo De Campo, aspetta di capire le mosse dell’istituto di piazza Garibaldi prima di rivolgersi ai propri aderenti tra i quali preoccupazione e fibrillazione sono massime. La regia sembra comunque essere saldamente nelle mani di Unipol.
Il tema sarà sul tavolo della riunione già in calendario per giovedì prossimo per l’approvazione dei conti. Ad aprile il board di Sondrio, secondo le regole dello “staggered board”, vedrà un ricambio di cinque dei 15 membri e a quel punto si vedrà se il primo azionista si farà sentire presentando una sua lista. Nel varo dell’Ops Unipol «non ha avuto alcun ruolo» ha dichiarato al Sole 24 ore Papa che pure, riporta il quotidiano economico, si è confrontato con il gruppo assicurativo «senza dare dati finanziari», ma da cui non è arrivato «nulla di ostativo».
Quanto ai tempi la tabella di marcia messa a punto da Bper avrebbe come obiettivo quello di provare a chiudere il cerchio entro l’estate. Poi, a valle dell’acquisizione, ci sarà da ragionare sull’eventuale nuovo assetto di governo. E su questo Unipol, ricorda il Sole 24 ore, potrebbe giocare un ruolo non di secondo piano cercando di avere un occhio di riguardo per il territorio e le sue istanze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link