“Cambio di passo e nuove politiche riformatrici”: la Sinistra umbra chiede uno sforzo alla Regione

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A Perugia iniziativa di Micropolis e Umbrialeft per analizzare la situazione e lanciare proposte – Numerosi interventi dal mondo politico, sindacale e intellettuale regionale

“Davanti all’evidenza del declino e della sofferenza dell’Umbria, delle famiglie e delle imprese, a partire dall’industria manifatturiera, c’è immediato bisogno di una forte inversione di rotta. Ormai non c’è più tempo per tentennare, ma bisogna osare e rischiare: bisogna tornare a fare politiche industriali che credano nella competitività dei sistemi di impresa e dei territori”. A lanciare questo messaggio di allarme e questo appello alle istituzioni è il professore Luca Ferrucci, docente di Economia e Management delle imprese dell’Università degli studi di Perugia, intervenuto, sabato 8 febbraio, all’incontro pubblico ‘La situazione economica e sociale e le prospettive politiche dell’Umbria’ che si è tenuto a Ponte San Giovanni di Perugia, organizzato dalle redazioni di Micropolis e Umbrialeft e dedicato alla memoria dello storico dirigente comunista Aldo Tortorella, recentemente scomparso.

Introducendo il suo intervento, Ferrucci ha fatto un quadro della situazione della regione: “L’Umbria osserva indicatori di declino strutturale da molto tempo. Il reddito medio pro capite è circa 12 punti sotto la media nazionale ed è indubbio che i redditi da lavoro dipendente abbiano un gap significativo rispetto al resto del centro Italia. Siamo diventati una regione di migranti: 15 mila giovani sono andati fuori dall’Umbria per ragioni di studio o per avere un lavoro dignitoso. Ma anche regione di migranti per motivi di salute, come mostra il bilancio della mobilità passiva della Regione Umbria per milioni di euro”. Anche dal punto di vista economico la situazione non è migliore: “I gap infrastrutturali sono evidenti – ha aggiunto Ferrucci – e lo sono anche i gap di internazionalizzazione delle nostre imprese rispetto alle consorelle delle regioni limitrofe. In un ciclo della storia della globalizzazione che si sta restringendo è necessario riorientarci verso altre aree del mondo diverse da quelle che negli ultimi anni abbiamo perseguito. È necessario potenziare le nostre capacità di innovazione, magari dando fiducia a quei brevetti che sono chiusi nei cassetti di molte imprese e di molti inventori umbri, industrializzandoli. C’è bisogno di tornare a credere nei territori e nelle imprese, soprattutto quelle più dinamiche, vocate a creare occupazione qualificata e dignitosa e salari meritocratrici”. Insomma, una situazione tutt’altro che rosea e che richiede interventi decisi e rapidi. “Questa iniziativa congiunta, la prima – ha spiegato per Umbrialeft Stefano Vinti –, nasce dalla preoccupazione che questa nuova amministrazione regionale non abbia colto completamente la situazione drammatica in cui versa la nostra regione dal punto di vista sociale ed economico. C’è un problema di modello di sviluppo. Come costruire un’idea dell’Umbria che produca più ricchezza e quale modello per redistribuire equamente questa ricchezza? Noi pensiamo che occorra una grande sforzo riformatore. Uno scenario così complesso non può non chiamare a un nuovo sforzo programmatico le forze progressiste e della Sinistra umbra. E siamo convinti che occorra un sostegno alla nuova amministrazione regionale anche da parte della società civile, dei territori, dei comitati e delle imprese editoriali, per aiutarla a sostenere uno sforzo così grande e importante. Speriamo sia l’avvio di un percorso positivo che ci aiuti a invertire il ciclo che determina tale crisi”. “La situazione dell’Umbria – ha affermato Renato Covino per Micropolis – è drammatica, indipendentemente dalla politica. La crisi ha morso in maniera particolare la regione che ha perso posizioni nel corso del tempo. C’è un disagio economico e sociale che rischia di portare a una decadenza ulteriore la regione. È presto per dire cosa possano fare le amministrazioni pubbliche, ma bisogna agire. O c’è una risposta sociale forte e si riesce a ricostruire un tessuto di idee e mobilitazione sociale o il rischio è che ci si trovi di fronte una situazione destinata ulteriormente a peggiorare. In quest’ottica, siamo qui per discutere e cercare di riorganizzare le idee”.

Al convegno, introdotto da Renato Covino per Micropolis e presentato e coordinato da Stefano Vinti per Umbrialeft, sono intervenuti numerosi relatori del mondo politico, sindacale e intellettuale regionale: Paolo Brutti, Mariano Borgognoni, Rosellina Brasacchio, Vasco Cajarelli, Luciano Della Vecchia, Luca Ferrucci, Osvaldo Fressoia, Giuliano Granocchia, Giuseppe Mattioli, Luciano Neri, Sandro Petruzzi, Juri Pelucca, Ulderico Sbarra, Piero Sunzini, Francesco Tanzarella e Mauro Volpi.

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