Cosa farà Musk col Doge. Report Economist

L’eliminazione dell’Usaid è l’esempio più drammatico di quello che sembra essere il piano di Musk per la pubblica amministrazione americana. L’approfondimento dell’Economist.

Poco dopo la mezzanotte del 3 febbraio, Elon Musk è apparso su X per spiegare cosa sta facendo al governo federale. Ha dovuto parlare con il figlio di quattro anni, anch’egli chiamato X. La burocrazia, ha sostenuto Musk, costituisce “un quarto ramo del governo” che è “probabilmente il ramo più potente”. Ha poi parlato dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), che ha denunciato come poco più di un dispositivo per incanalare il denaro dei contribuenti verso marxisti e criminali. Ha affermato di avere il pieno sostegno di Donald Trump e di volerla “chiudere”, nonostante l’esistenza dell’agenzia sia stata imposta dal Congresso. In seguito ha scritto di aver trascorso il fine settimana “dando in pasto l’USAID al tritarifiuti”.

Mentre Musk parlava, ai lavoratori della sede centrale dell’USAID a Washington è stato detto di non presentarsi il giorno dopo. Sembra che circa 600 dipendenti dell’agenzia abbiano perso l’accesso alle loro e-mail. Questo ha fatto seguito a un fine settimana in cui il sito web dell’agenzia è andato offline, il suo feed X è stato cancellato e i lavoratori della nuova unità governativa di Musk, il Department of Government Efficiency (DOGE), hanno cercato di entrare nell’agenzia e sono stati inizialmente fermati dal personale senior per scaricare dati riservati. Più tardi, il 3 febbraio, Marco Rubio, segretario di Stato, ha annunciato di essere stato nominato capo ad interim dell’agenzia, mentre questa è in fase di “riorganizzazione”.

IL PIANO DI MUSK PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE AMERICANA

L’eliminazione dell’USAID è l’esempio più drammatico di quello che sembra essere il piano di Musk per l’intero governo. Si tratta di un’idea tratta dal suo libro di giochi come capo di un’azienda. Poco più di due anni fa Musk ha rilevato Twitter in un’operazione travagliata da 44 miliardi di dollari. In pochi mesi, gran parte dei quali trascorsi nella sede centrale dell’azienda a San Francisco, ha ridotto l’organico di circa quattro quinti. Un terzo del personale ha accettato il buyout; molti degli altri sono stati licenziati. Tra questi c’erano anche dirigenti che furono licenziati all’istante per impedire la maturazione delle loro stock option. Ogni decisione, come quella di quali account Twitter vietare, è stata messa direttamente nelle mani di Musk.

Ora sta cercando di fare la stessa cosa con oltre 2 milioni di dipendenti federali, nel tentativo di tagliare 1 trilione di dollari – più della metà di tutte le spese discrezionali – dal bilancio federale. Secondo Donald Kettl, della School of Public Policy dell’Università del Maryland, non è mai successo nulla di simile. “Su una scala da uno a dieci, questo è circa 145. È così fuori dagli standard. È una cosa talmente fuori dagli schemi”, afferma. Richard Nixon è stato il più recente presidente americano a governare come se le leggi del Paese non si applicassero a lui, ma “questo va ben oltre qualsiasi tentativo di Nixon”.

CHI C’È NEL DOGE

Il DOGE è tecnicamente incorporato nel Servizio digitale degli Stati Uniti, un’organizzazione creata da Barack Obama per diffondere l’uso delle nuove tecnologie nel governo. Ma il DOGE sembra essere una cosa completamente nuova. Molti dei suoi dipendenti sembrano essere giovani lavoratori, arrivati di recente dalle numerose aziende private di Musk.

I loro nomi non sono stati resi pubblici. Ma la rivista Wired ha identificato sei ingegneri che ora lavorano con DOGE. Quello che ha inviato l’e-mail per bloccare l’USAID, Gavin Kliger, si è diplomato nel 2017. Il più giovane dei sei, Edward Coristine, ha 19 anni; la sua esperienza lavorativa consiste in qualche mese di stage presso Neuralink, l’azienda di impianti cerebrali di Musk. Sul suo profilo LinkedIn, ora cancellato, ha assunto il soprannome di “ palle grosse”.

Questi ingegneri – e non è chiaro quanti altri possano essere – sembrano ora in grado di entrare in qualsiasi edificio governativo di loro gradimento. Pare che abbiano installato dei divani letto nell’ufficio dell’OPM.

Sono scomparsi anche servizi come il sito web per la richiesta dei passaporti. Questo potrebbe essere collegato all’eliminazione di tutto il materiale relativo alla “DEIA”. Ciò che sembra più importante per il DOGE è l’accesso ai registri del personale e a quante più informazioni possibili su ciò che i dipendenti fanno effettivamente. Secondo un funzionario intervistato dal personale del DOGE, le domande includono: “Quali dei tuoi colleghi sono più sacrificabili?”.

LA LEZIONE DI TWITTER

Anche in questo caso, Musk sembra applicare le lezioni della sua acquisizione di Twitter, dove un piccolo gruppo di fidati accoliti ha passato al setaccio documenti come i canali Slack e gli account e-mail dell’azienda per decidere chi licenziare. Tuttavia, il governo federale è una bestia molto più grande di Twitter, che al suo apice contava solo 6.500 dipendenti. E Musk ne ha toccato alcune parti estremamente delicate. Il 31 gennaio è emerso che David Lebryk, un alto funzionario del Tesoro, si è ritirato dopo essersi scontrato con i funzionari del DOGE. I due potrebbero aver ottenuto l’accesso al sistema di pagamenti governativi, che paga le bollette del governo ed effettua quasi il 90% dei trasferimenti bancari.

Musk ha suggerito in un tweet di avere un controllo diretto, affermando che il suo team sta “chiudendo rapidamente” i pagamenti governativi agli appaltatori. Durante il suo discorso di mezzanotte su X, ha affermato che gran parte della spesa pubblica viene rubata dalle associazioni di beneficenza. Già alcuni contratti con il governo – per esempio per il trasporto di pazienti anziani agli appuntamenti medici – riferiscono che i pagamenti che si aspettavano non sono arrivati.

Tutto questo è legale? La tardiva nomina di Rubio ad amministratore ad interim dell’USAID suggerisce il riconoscimento che le agenzie istituite dal Congresso non possono essere semplicemente chiuse con un colpo di mano. Nel frattempo, le leggi sulla gestione dei dati governativi rimangono in vigore. Pochi esperti legali ritengono che l’offerta di “dimissioni differite” sia legale.

Sono state intentate cause legali e alcuni lavoratori si stanno opponendo al ridimensionamento forzato. Ma le proteste sono state notevolmente limitate. Il 3 febbraio, mentre l’ufficio di Washington dell’USAID veniva chiuso, alcuni manifestanti si sono radunati all’esterno. Una di loro, Kristina Drye, una speechwriter dell’USAID, dice di aver “firmato un contratto per servire il popolo americano” e, nonostante abbia ricevuto l’e-mail, ha deciso di entrare comunque nell’ufficio. Ha recuperato alcuni libri e un paio di amati tacchi alti. Dice che non si aspetta di rientrare. Quello che Musk sta facendo è “puro e palese disprezzo” per il lavoro importante, dice. Per ora, nessuno lo ferma.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)