Da Santa Giulia a Porta Romana, come sta cambiando Milano in vista delle Olimpiadi 2026 — idealista/news

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Manca ormai solo un anno all’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali del 2026, che vedranno Milano protagonista insieme a Cortina d’Ampezzo. La metropoli lombarda è nel pieno della fase finale di preparazione, con pochi mesi a disposizione per completare le infrastrutture necessarie ad accogliere migliaia di atleti, visitatori e appassionati da tutto il mondo. Un’analisi di Casavo fa luce su come si è modificata la zona in vista dell’evento.

Oltre a garantire l’efficienza logistica per l’evento sportivo, molti degli interventi in corso trasformeranno in modo permanente il volto della città, già in continua evoluzione grazie a progetti di riqualificazione di grande portata come quelli di Cascina Merlata, SeiMilano e North of Milano (NOM).

Il mercato immobiliare in crescita

Negli ultimi cinque anni, l’andamento del mercato immobiliare a Milano ha evidenziato una crescita costante, con un aumento medio del 22% dei prezzi al metro quadro in tutta la città. In particolare, le zone direttamente coinvolte nei progetti legati alle Olimpiadi hanno registrato incrementi ancora più marcati, come dimostra un’analisi condotta da Casavo, la piattaforma immobiliare specializzata in compravendite smart.

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Due delle aree che hanno beneficiato maggiormente di questa trasformazione sono Santa Giulia e Scalo di Porta Romana, dove si concentrano alcuni degli interventi più rilevanti in vista dell’evento.

Santa Giulia e il Palaitalia: crescita del 35% dei prezzi immobiliari

Uno dei progetti più ambiziosi è la costruzione del Palaitalia, un’arena moderna con una capienza di 16.000 spettatori, destinata a ospitare le gare di hockey su ghiaccio. Situato nel quartiere Santa Giulia, a sud-est della città, il complesso rappresenta il fulcro di un’ampia operazione di riqualificazione urbana che sta ridefinendo l’assetto dell’intera zona.

I lavori, avviati nel 2022, procedono a ritmo serrato e il completamento è previsto per dicembre 2025. Nel frattempo, l’effetto trainante dell’arena sulla domanda immobiliare è evidente: il prezzo medio al metro quadro è passato da 2.200 euro nel 2020 a circa 3.000 euro nel 2024, con picchi che hanno raggiunto i 3.200 euro nell’ultimo trimestre dell’anno, registrando un incremento complessivo del 35%.

Scalo di Porta Romana e il Villaggio Olimpico

Un altro snodo fondamentale per le Olimpiadi sarà lo Scalo di Porta Romana, dove sorgerà il Villaggio Olimpico, destinato ad accogliere atleti e staff durante l’evento e a essere riconvertito, successivamente, in residenze per studenti.

L’area, situata tra tre quartieri strategici – Ripamonti-Vigentino, Porta Vittoria-Lodi e Porta Romana – ha visto aumenti dei prezzi immobiliari significativi, anche se con dinamiche differenti:

  • Ripamonti-Vigentino: +30%, passando da 3.550 €/mq nel 2020 a 4.600 €/mq nel 2024
  • Porta Vittoria-Lodi: +30%, da 4.000 €/mq a 5.200 €/mq nello stesso periodo
  • Porta Romana: +15%, passando da 6.050 €/mq a quasi 7.000 €/mq, con una crescita più contenuta dovuta ai già elevati valori immobiliari preesistenti

Questi dati confermano come i grandi eventi internazionali possano rappresentare un volano per lo sviluppo urbano e l’attrattività residenziale.

L’eredità delle Olimpiadi: un futuro sostenibile per Milano

Oltre all’impatto immediato sulle infrastrutture e sul mercato immobiliare, le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresentano un’occasione unica per lasciare un’eredità duratura alla città.

Victor Ranieri, Chief Revenue Officer di Casavo, sottolinea come l’evento abbia accelerato investimenti e trasformazioni urbanistiche di grande portata: “Milano è in fermento per l’avvicinarsi della manifestazione olimpica, che sta contribuendo a ridefinire il tessuto urbano. I grandi eventi possono fungere da catalizzatori per investimenti e riqualificazioni, influenzando positivamente anche l’attrattività residenziale di una città. Tuttavia, il vero valore di questi interventi si misurerà nel lungo termine: sarà fondamentale garantire una pianificazione sostenibile per riconvertire le strutture post-evento, evitando cattedrali nel deserto.”

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Un esempio concreto di questa visione di lungo periodo è proprio la riconversione del Villaggio Olimpico in student housing, un modello già adottato con successo in altre città ospitanti, come Londra 2012.



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