Chiuso il bando, l’assegnazione in estate: diventerà un grande hub. Progetto da 98 milioni di euro
Quattro offerte per la nuova stazione soprelevata di Mestre con un ponte lungo cento metri che connetterà via Piave e Marghera con l’obiettivo di avviare i cantieri entro fine anno. È scaduto martedì scorso il termine ultimo per presentare la propria offerta nella gara sul progetto esecutivo e sulle opere edili e tecnologiche del nuovo «hub» da oltre 98 milioni di euro e al bando indetto da Rete Ferroviaria Italiana hanno partecipato quattro imprese. Ci sono voluti dieci mesi per sbloccare i fondi e avviarla, in compenso è stata una gara velocissima: pubblicata il 17 dicembre, tre settimane dopo l’ok della Corte dei Conti e con appena un mese e mezzo di tempo per le imprese per organizzare piani economici e progettuali. La commissione nei prossimi giorni inizierà il lavoro di studio e comparazione, l’assegnazione potrebbe avvenire forse per l’estate.
Un hub intermodale
Prima di tutto l’impresa vincitrice dovrà provvedere alla progettazione esecutiva. I lavori dovrebbero iniziare entro fin anno e poi andranno avanti fino al 2029, perché quello di piazzale Favretti-via Ulloa sarà l’«extreme makeover» di una stazioncina nata come secondaria, ad un piano, con spazi sacrificati e che arranca a stare dietro ai 17 milioni di passeggeri attuali, figurarsi ai 21 milioni che si stima diventeranno nel 2030. La stazione è sottodimensionata eppure oggi quell’area è già di fatto un terminal intermodale dove convergono bus Actv, Atvo, Brusutti, Flixbus, Itabus, tram, a due passi c’è il parcheggio delle bici, per non parlare di quelli privati per auto e moto. A cantieri avviati, la stazione pian piano dell’«hub» avrà anche l’aspetto, con una struttura che si svilupperà in un edificio di tre piani con terrazza tra biglietterie, uffici, negozi e locali.
Il ponte con Marghera
E poi il ponte lungo cento metri, largo 31 e alto nove che ricuce la cesura tra Mestre e Marghera creata dal fascio di binari. Una «piastra» ciclabile e pedonale, per riprendere il nome che diede all’opera Renzo Piano, architetto di fama che per primo progettò una struttura di riconnessione tra Mestre e Marghera. Il ponte permetterà anche di riorganizzare le soste dei bus, spostando alcune linee dal lato di via Ulloa per liberare piazzale Favretti, oggi congestionato. Congelato dopo l’inchiesta «Palude», il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Comune prevede infatti di tenere sul lato Mestre i bus delle linee urbane e far traslocare sul versante di Marghera quelle provinciali e media-lunga percorrenza.
Cantiere per tappe
Si procederà per tappe: il primo cantiere interesserà il nuovo fabbricato della stazione, poi si partirà con il ponte. E i treni dovranno continuare a circolare senza interruzioni perché quello di Mestre è nella top ten degli scali italiani con 513 collegamenti al giorno e 16 binari che sono uno snodo centrale nel sistema ferroviario sulle direttrici Padova-Bologna, Vicenza Milano, Trieste e Treviso e porta di accesso alla stazione di testa di Venezia. Il vincitore del bando d’appalto sottoscriverà un accordo quadro finanziato con fondi Rfi. La stazione è un tassello dell’investimento della società del gruppo Fs sul territorio, che vede in cantiere anche il collegamento ferroviario per portare l’alta velocità all’aereoporto. Ed è un tassello del ridisegno di un pezzo di città che oggi ha problemi da periferia sociale e urbana. All’area saranno completamente rifatti i connotati anche con la nuova Questura e il progetto di Salini con torri per alberghi e l’altro investimento privato sull’area delle ex Poste.
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