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Uniti nel rispetto delle proprie diversità: è questa la formula magica con la quale il centrosinistra prova a superare i veti e controveti interni per mettere in campo una alternativa di governo credibile alle prossime elezioni politiche. Accantonando, all’apparenza, la proposta Franceschini di “marciare divisi al proporzionale per fare alleanze sui singoli collegi uninominali”. La ‘formula’ è risuonata a più riprese nel fine settimana all’interno dell’Auditorium Antonianum di Roma, dove Riccardo Magi ha riunito i delegati di “Più Europa” per il congresso del partito e dove si sono avvicendati leader ed esponenti di spicco delle opposizioni. Da Schlein a Fratoianni allo stesso Magi, tutti si sono soffermati sulla necessità di lavorare in direzione di questa unità. “Non è il tempo di piani B, ma di costruire una prospettiva comune”, chiarisce la segretaria dem. Anche sui temi sui quali “non siamo d’accordo”, aveva spiegato nel suo intervento all’Antonianum, si può lavorare e “trovare una sintesi insieme: potete contare su questa disponibilità, dobbiamo davvero unire le nostre forze”. Disponibilità anche dal Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte non si fa vedere all’Auditorium ed invia il suo vice Michele Gubitosa. Spetta al deputato spiegare che “il M5s ha già incrociato alcune battaglie comuni e abbiamo notato come sui singoli temi ci sia stata questa convergenza che poi è stata declinata in maniera soggettiva dai singoli partiti. Anche le diversità che ci sono tra di noi possono essere utili a unire le opposizioni contro la linea del governo. I partiti disposti a specchio che la pensano allo stesso modo su tutti i nodi possono non essere utili alla causa”. Una posizione che il M5s rivendica da tempo e che è stata ‘canonizzata’ infine dalla costituente celebrata fra novembre edicembre. Lo sforzo per la costruzione dell’alternativa, dice Nicola Fratoianni, è una precisa “responsablità” delle forze di centrosinistra chiamate a fronteggiare “l’onda nera” della destra estrema: “Ovunque sarà possibile costruire la convergenza sarà per tutti noi una occasione e una responsabilità”, spiega il segretario di Sinistra Italiana. A quest’onda, per Schlein, si risponde lavorando a una maggiore integrazione europea che passa, per iniziare, dal superamento del sistema dell’unanimità. “L’Europa è di fronte a un bivio: o fa un salto di qualità sull’integrazione e l’unità o rischia di essere cancellata. Si abbia il coraggio di dire che più unità significa anche basta unanimità, bisogna superare il potere di veto e marciare verso una unità che è anche federativa”, sottolinea la segretaria. Musica per le orecchie di Magi: “Non avevamo sentito negli ultimi anni in maniera così chiara formulare questi obiettivi. Questo ci deve far riflettere anche su come creare convergenze. Mi riferisco alla centralità della dimensione europea, individuando nel salto di qualità del processo di integrazione europea la chiave di volta possibile per affrontare le crisi che abbiamo davanti”. Tutti gli interventi partono infatti dalla considerazione che le politiche messe in campo dal governo in carica rappresentano un “arretramento” rispetto alle regole democratiche, dal caso Almasri allo scontro sulla Cpi. Su questo interviene il presidente M5s, Giuseppe Conte: “L’Italia si ritrova con grande disonore a calpestare la giustizia internazionale. Io dico a Meloni: presidente del Consiglio, leader di Fratelli d’Italia che per tradizione si richiama ai valori dell’onore, dov’è il tuo onore? Parlate sempre di onore, dov’è l’onore che non ti sei presentata nemmeno in Parlamento alla richiesta di informativa a spiegare a noi parlamentari e al Paese come e perché esponi il paese a questa vergogna?”. Aspetti sui quali si sofferma anche Matteo Renzi che parla di “Repubblica delle banane” spiegando: “Solo nell’ultima settimana i servizi segreti denunciano la procura di Roma. Il governo compra un software che viene usato contro i giornalisti. Il sottosegretario Mantovano manda pizzini alla Rai sui voli di Stato per attaccare il procuratore di Roma Lo Voi. Bruno Vespa fa il portavoce del governo, senza ritegno, in prima serata, ma la Vigilanza Rai è bloccata dall’ostruzionismo della maggioranza. E poi la vergogna morale e politica della Meloni su Almasri”. Ma il terreno su cui sfidare la premier, per Schlein, è quello economico e sociale. “non li batteremo inseguendoli sul terreno che scelgono per stare comodi: giustizia, immigrazione sicurezza”, dice la leader dem. “Ma occupandoci di temi economici e sociali. Non ne parlano mai. E gli italiani pagano questa inerzia”, aggiunge Schlein. Un primo terreno di mobilitazione comune sarà quello per il referendum sulla cittadinanza sul quale la segretaria ha impegnato il Pd, “è una battaglia che ci vedrà insieme”, riconoscendo le responsabilità del suo partito nel non avere legiferato su questa materia quando ne aveva la possibilità. parole che sono state accolte con una sentito “grazie” da Riccardo Magi. Il segretario di Più Europa ha rilanciato la necessità di adoperarsi immediatamente per organizzare i comitati territoriali avvertendo che la strada per il Sì è in salita. E se sul referendum mancherà l’apporto dei Cinque Stelle, che in materia hanno presentato una loro proposta di legge che prevede lo Ius Scholae, la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita assicura l’impegno del suo partito. (AGI)
MOL
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