AGI – Donald Trump vuole Dio al suo fianco e per non lasciare spazio a dubbi ha raccolto intorno a sé i principali leader evangelici e ha aperto un ‘ufficio della fede’ alla Casa Bianca. Tre divorzi alle spalle, mai particolarmente devoto, Trump non ha nascosto di aver provato sulla sua pelle quanto sia importante avere la Provvidenza dalla propria parte quando un proiettile sparato da un attentatore lo ha ferito a un orecchio durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, l’anno scorso. Se ne è ricordato anche nel giorno dell’insediamento, quando ha proclamato a gran voce di essere stato “salvato da Dio per salvare l’America” e quando ha deciso di dare un’impronta religiosa alla sua svolta conservatrice.
Nel giorno in cui ha postato su X la foto con una trentina di esponenti del conservatorismo religioso e telepredicatori evangelici ha anche firmato un ordine esecutivo per aprire un “Faith Office” alla Casa Bianca, guidato dalla telepredicatrice Paula White, considerata la consigliera spirituale di Trump. Il giorno prima aveva presentato una task force sotto la guida del nuovo procuratore generale Pam Bondi per sradicare quella che ha definito la “persecuzione” dei cristiani negli Stati Uniti e nel suo gabinetto sono molti i membri che hanno legami con i nazionalisti cristiani, tra cui il vicepresidente JD Vance e il segretario alla Difesa Pete Hegseth. Tutto questo nonostante il fatto che Trump abbia da tempo un rapporto ambiguo con la religione: a differenza del suo predecessore Joe Biden, un fervente cattolico, Trump appare raramente in chiesa. E’ stato confermato nella chiesa presbiteriana ma ha detto di essere “non confessionale”. Poi ci sono gli scandali sessuali, la condanna penale per il caso Stormy Daniels e la vendita di Bibbie da 60 dollari con il marchio Trump durante la campagna elettorale. Eppure i cristiani evangelici hanno continuato a sostenerlo alle elezioni del 2024, proprio come avevano fatto nel 2016.
Durante il suo primo mandato Trump ha ammiccato più volte agli ambienti religiosi: ha posato con una Bibbia fuori da una chiesa vicino alla Casa Bianca dopo che le forze di sicurezza avevano sgomberato i manifestanti di “Black Lives Matter” e ha tenuto incontri di preghiera nello Studio Ovale con gli evangelici. Ma ora ha detto di aver avuto una sorta di risveglio religioso e di essere diventato più religioso da quando è scampato per un pelo alla morte. “Ha cambiato qualcosa in me”, ha detto Trump durante una colazione di preghiera al Campidoglio degli Stati Uniti giovedì scorso, “credevo in Dio, ma ora ci credo molto di più. Dobbiamo riportare indietro la religione e Dio nelle nostre vite”.
Non che questo gli abbia impedito di scagliarsi contro il vescovo Mariann Budde che nel sermone per l’insediamento lo invitava a mostrare “misericordia” verso gli immigrati e le persone LGBTQ. Anche le persone di cui Trump ha scelto di circondarsi alla Casa Bianca dicono molto sull’orientamento dell’amministrazione. Molti hanno legami con la chiesa della Nuova Riforma Apostolica, un movimento nazionalista cristiano che chiede che le leve del governo e della società siano sotto il controllo cristiano. Il presidente della Camera, il repubblicano Mike Johnson ha legami con persone coinvolte nel movimento e così Paula White che nel 2020 fece notizia quando guidò una maratona di preghiera perché fosse Trump a vincere le elezioni contro Joe Biden. Vance, che pure si è convertito al cattolicesimo a 30 anni, ha partecipato a un’assemblea cittadina ospitata da una figura di spicco della Chiesa della Nuova Riforma Apostolica.
L’ex collaboratore di Fox e veterano militare Hegseth appartiene a una chiesa affiliata alla Communion of Reformed Evangelical Churches (CREC) di destra, un gruppo nazionalista cristiano che vuole ristabilire la legge biblica e abrogare il diritto di voto delle donne. Le posizioni adottate da Trump hanno spesso deliziato la destra religiosa americana. Si è vantato ripetutamente che i giudici della Corte Suprema che ha scelto nel suo primo mandato hanno contribuito a portare all’annullamento del diritto all’aborto a livello nazionale nel 2022 e dalla sua inaugurazione ha firmato una serie di ordini esecutivi che affrontano cause liberal, dalla diversità ai diritti dei transgender fino all’aborto.
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