Scongiurato il fallimento per lo storico marchio di intimo. Ora i commissari chiedono una proroga di 15 giorni per perfezionare le offerte. Si entra in una nuova e delicatissima fase: quella del rilancio del brand
La Perla vede la luce in fondo al tunnel, dopo essere stata a un passo dal definitivo fallimento. Gli interessati ad acquisirla infatti non mancano: sono sedici le manifestazioni di interesse giunte per l’acquisizione unitaria degli asset dell’intero Gruppo che rappresenta la storica azienda d’abbigliamento bolognese, divenuto negli anni un brand iconico di biancheria intima.
Un forte interesse che ha spinto i Commissari a chiedere al ministero delle Imprese e del Made in Italy una proroga di due settimane, in modo da permettere la massima partecipazione alla procedura. I soggetti che hanno presentato manifestazione di interesse potranno ora analizzare nel dettaglio i dati e i termini del bando, prima di formulare una proposta di acquisto vincolante.
Nuova fase
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha commentato favorevolmente la notizia, definendola «un grande successo e un passo decisivo verso la possibile rinascita di La Perla, storico simbolo del Made in Italy», sottolineando come il lavoro di squadra svolto finora stia trasformando questa crisi in una vera e propria opportunità di rilancio industriale, dando così un segnale importante per tutto il comparto della moda.
L’avviso di vendita unitaria degli asset – che comprende sia il marchio sia lo stabilimento produttivo – rappresenta un caso inedito nel panorama industriale italiano: il ministero ha coordinato più procedure concorsuali, tra cui una liquidatoria nel Regno Unito (con La Perla UK che detiene la proprietà del marchio) e una italiana, finalizzata a trovare una soluzione industriale. L’obiettivo è duplice: da un lato garantire il rilancio dell’azienda e, dall’altro, tutelare le competenze e l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella crisi.
Ora però si entra in una nuova e delicatissima fase: quella del rilancio del brand, che passa nella scelta di un acquirente credibile. Qui sarà fondamentale il lavoro dei commissari, che dovranno fare tesoro degli errori del passato, che hanno portato La Perla a un passo dalla chiusura definitiva, dopo 70 anni di storia.
Le radici della crisi
Fondata nel 1954 a Bologna, La Perla è stata a lungo un punto di riferimento per l’alta lingerie italiana. Tuttavia, gli ultimi anni sono stati segnati da una crisi profonda, culminata con la cessione nel 2018 alla società Tennor Holding dell’imprenditore tedesco Lars Windhorst. Windhorst aveva promesso di rilanciare il marchio, ma la gestione si è rivelata travagliata: mancati investimenti, difficoltà finanziarie e un mercato in continua evoluzione hanno portato l’azienda a una situazione di grave instabilità. Da marzo 2024 tutti i 300 dipendenti sono in cassa integrazione.
A peggiorare la situazione, nel 2021 Windhorst ha affrontato controversie finanziarie legate alla gestione dei fondi di investimento della Tennor Holding, complicando ulteriormente il futuro di La Perla. Nel 2023, la crisi ha raggiunto il punto critico: la produzione si è drasticamente ridotta, i dipendenti hanno subito ritardi nei pagamenti e diverse sedi hanno chiuso. Il marchio è finito in una procedura concorsuale, mentre i lavoratori hanno dato vita a proteste e presidi, chiedendo garanzie sul proprio futuro.
La vicenda ha presto assunto rilievo nazionale, e la settimana scorsa l’ex premier e leader del M5S Giuseppe Conte ha visitato il presidio delle lavoratrici davanti alla sede di Via Mattei a Bologna, per esprimere solidarietà ai dipendenti in cassa integrazione.
Quale futuro per La Perla?
Ora la speranza è riposta nell’interesse concreto dei 16 soggetti industriali e finanziari, che potrebbero offrire un nuovo corso all’azienda. La vendita unitaria degli asset è vista come una soluzione per salvare il brand e i posti di lavoro, evitando lo smembramento dell’azienda.
Nei prossimi mesi, gli operatori selezionati potranno analizzare i dati e valutare la presentazione di un’offerta definitiva. L’obiettivo è trovare un investitore serio e solido, in grado di rilanciare il marchio nel rispetto della tradizione artigianale e del posizionamento di lusso che hanno reso La Perla un’icona del settore.
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