Il re Carlo e la moda sostenibile, anche Renzo Rosso e Hmoda in Smi: «Le imprese private per accelerare la transizione verde»

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Parla Jennifer Jordan Saifi, Ceo di Sustainable Markets Initiative: «Entusiasti di accogliere Otb e Claudio Rovere». Federico Marchetti guida la task force fashion: «Salgono così a 5 le italiane nel piano di Carlo III, dopo Armani, Cucinelli e Prada»

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«La task force moda di Re Carlo per la transizione ecologica delle imprese apre la porta a Renzo Rosso di Otb e Diesel, e a Claudio Rovere di Hmoda. E salgono così a cinque le aziende italiane coinvolte nel progetto che coordino su incarico del sovrano britannico, dopo Armani, Prada e Cucinelli», anticipa Federico Marchetti, presidente della «Fashion task force» di Smi, la Sustainable Markets Initiative voluta da Carlo III, che pungola le aziende a dotarsi di un passaporto digitale per la tracciabilità e a lanciare progetti di agricoltura rigenerativa. 

Smi funziona per task force, oltre a quella moda ci sono gruppi d’azione dalle tlc al medicale o turismo, sono coinvolti duecento ceo globali. Tra i primi firmatari di Smi: Coutts, la «banca della regina», i Lloyds e Bank of America. Al timone di Smi c’è Jennifer Jordan-Saifi, ceo del piano per la transizione green delle imprese voluto dal re. «Siamo entusiasti di accogliere Otb e HModa nella Smi — dice da Londra a L’Economia Jordan-Saifi —: come leader della moda il loro impegno verso l’innovazione responsabile e la circolarità del design si allinea perfettamente con la nostra missione di accelerare la trasformazione verde dell’industria. Unendo le nostre forze possiamo velocizzare la transizione verso una filiera più etica, trasparente, a ridotto impatto ambientale».




















































Jordan Saifi aveva portato il progetto del re alla Cop28 a Dubai con l’idea di «sfruttare il potere di trasformazione del settore privato, degli investimenti e dei capitali, dell’innovazione, strategico per sbloccare risultati concreti per la transizione verde». 

Sono due l’anno i momenti di confronto: «Il prossimo appuntamento sarà lo Spring meeting di marzo a Londra, dopo il summit che ci ha riuniti a New York a settembre, durante la Climate Week delle Nazioni unite — spiega Marchetti —. La task force moda seleziona ogni anno al massimo due nuovi entranti: due anni fa le porte del re si aprirono al gruppo spagnolo Puig e nel 2024 all’italiano Prada. Nel 2025 sono ben due ingressi italiani e le porte sono chiuse fino al 2026». 

«È un orgoglio entrare nel team di lavoro di Carlo III — racconta Renzo Rosso, presidente di Otb e fondatore di Diesel —. Specie con Diesel siamo sempre stati all’avanguardia nelle scelte sostenibili, dalla moda con l’adesione al consorzio Aura per la blockchain che traccia la filiera dei capi, fino all’agricoltura della nostra fattoria bio in Veneto: cento ettari per produrre olio, vino e ortaggi». 

Quale contributo porterà Otb al piano Smi del Re? «Mio figlio Andrea, maniaco di sostenibilità, è appena tornato dall’Australia per la filiera della lana, e siamo attenti al cotone green coltivato con poca acqua: con Red Circle abbiamo anche investito nelle coltivazioni verticali di Planet Farms. E produciamo denim col 90% di acqua in meno». 
Andrea Rosso diventa ora il Sustainability Ambassador di OTB: «Ha una grande esperienza nel campo della sostenibilità  – racconta Renzo Rosso -affiancherà dunque il team di sostenibilità del gruppo, e continuerà anche come Sustainability ambassador e Creative consultant in Diesel».

Claudio Rovere al timone della Holding Moda che controlla una ventina di aziende della filiera del fashion arriva dal mondo dei fondi di investimento. «Vent’anni fa, dopo aver lavorato in Quadrivio sgr ho iniziato a pensare a un polo nel quale far convergere dalla lavorazione della pelle al denim fino al cotone – spiega Rovere —. La Uno Maglia di Montevarchi è stata la prima azienda, oggi sono 18. Porterò a Smi il know della filiera del fashion». Il re ha incontrato la moda italiana nell’ambito del lancio della Circular Bioeconomy Alliance. 

L’occasione per vedere i risultati di due maison già nella task force di Marchetti: la Giorgio Armani e Brunello Cucinelli. Giorgio Armani aveva presentato al re per mano del deputy managing director Giuseppe Marsocci la prima t-shirt realizzato con l’Apulia Regenerative Cotton Project di Armani. Mentre Cucinelli aveva offerto, tramite il ceo Riccardo Stefanelli i primi manufatti frutto dell’impegno della casa di moda di Solomeo sull’Himalaya

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10 febbraio 2025 ( modifica il 10 febbraio 2025 | 18:11)

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