Nuovi presidenti nel 2025, chi cambia? › Esteri › Granma

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Il 2025 sarà marcato da transizioni di potere in 40 Stati del mondo. Dopo il super anno elettorale che è stato il 2024 quando circa 70 nazioni con più di  4000 milioni di abitanti hanno definito il loro prossimo programma di governo ora il turno tocca ai pochi che sono restati per dopo.
Le nuove elezioni presidenziali o parlamentari previste marcheranno la rotta politica delle nazioni sviluppate e in via di sviluppo, tra le quali spiccano per il loro ruolo nella tavola politica alcune come Germania e Bielorussia, in Eurasia, Ecuador, Bolivia, Cile e Honduras, in America.
Altri paesi con cambi nella presidenza saranno Croazia, Romania, Polonia, Malaui, Seychelles, Camerún, Costa d’Avorio, Guinea Bisau, Guyana, Haiti, Irlanda, Repubblica Centroafricana, Tanzania e Togo,  informano le agenzie di stampa.
Di fronte al voto di questi milioni di cittadini, oggi si considera, oltre alle proposte governative per la vita quotidiana di ogni nazione, la possibile inter-relazione dei candidati con il resto del mondo, soprattutto gli Stati Uniti dove Donald Trump ha assunto la presidenza per la seconda volta, generando incertezze tra la comunità internazionale per via del ruolo predominante di questa naziane nel corso di non pochi conflitti internazionali.

LA SFIDA LATINO AMERICANA
L’America Latina è marcata da una frequente instabilità politica ed economica, con conseguenze per tutti i settori sociali. La destra rinforza le sur posizioni, ora incentivata dal ritorno del trumpismo alla Casa Bianca, mentre la sinistra lotta per mantenere quanto ha conquistato e crescere nonostante il forte contesto di aggressioni imperialiste e giudizializzazioni.
Un’occhiata più vicina rivela che eleggere non sarà facile per   ecuadoriani, boliviani, cileni e honduregni.
In Ecuador, la prima votazione si effettuerà il 9 febbraio e la seconda è prevista per il 13 aprile, se sarà necessaria
Il mandatario eletto per il periodo  2025-2029 affronterà le sfide relazionate alla sicurezza, la corruzione, la crisi energetica e l’urgenza di una riattivazione dell’economia.
In quanto alle candidature, un totale di 16 postulanti sono iscritti per competere per la presidenza. Tra loro si trovano come principali candidati l’attuale presidente Daniel Noboa e figure di spicco del  movimento progressista e di sinistra, come Luisa González, del partito Revolución Ciudadana.
Le elezioni generali della Bolivia, sono previste per il 17  agosto, con una possibile seconda volta il 19 ottobre.
Dodici milioni di boliviani eleggeranno il presidente in elezioni in cui i prinicipali candidati non sono ancora definiti.
L’attuale mandatario Luis Arce non ha confermato ancora se cercherà la sua rielezione, anche se ha chiamato a tralasciare le differenze politiche e elettorali per consolidare «un grande patto sociale» e celebrare il Bicentenario della Bolivia con unità, inclusione e pazce, dettaglia Prensa Latina.
In Cile si prevedono elezioni presidenziali, programmate per il 16 novembre e,  se sarà necessario, la seconda volta sarà il 14 di dicembre.
Gabriel Boric, attuale Capo di Stato, copre l’incarico dal  2021 ed è stato inabilitato costituzionalmente per la sua  rielazione, ma la coalizione di sinistra  nella quale milita, Frente Amplio, può presentare proposte per la direzione della nazione.
Non ci sono candidati definiti, di nessuna posizione politica  anche se tra i nomi che risuonano ci sono quello della ex sindaco, di destra, Evelyn Matthei, la ex presidente socialista Michelle Bachelet, e l’ex candidato della destra  radicale José Antonio Kast.
In Honduras, l’appuntamento popolare per le elezioni generali è prvistoper il30 novembre.
Durante il processo saranno eletti il presidente della nazione i rappresentanti della popolazione come sindaci e deputati.
La ministro della Difesa, Rixi Moncada, è favorita tra i candidati del Partito Libre, organizzazione alla quale appartiene anche l’attuale mandataria  Xiomara Castro.
Le altre due principali forze politiche nelle elezioni sono i tradizionali  partiti Nazionale e Liberale, che hanno presentato come candidati Ana García Carías, moglie dell’ex presidente Juan Orlando Hernández, detenuto negli Stati Uniti per accuse di narcotraffico; Salvador Nasralla, ex alleato di Libre nelle elezioni del 2021, e la deputata Maribel Espinoza, segnala Telesur.
 Il 26 ottobre si rinnoverà la metà della Camera dei Deputati e un terzo del Senato in Argentina.
La  BBC segnala che queste elezioni saranno una specie di  referendum sulla gestione del presidente ultra liberale Javier Milei,  di fronte alla grave crisi economica al momento della sua elezione nel dicembre del 2023.
Anche se non avrà elezioni generali quest’anno un paese che si accaparrerà sguardi per il suo processo político nel 2025, è l’Argentina.
Durante le prossime elezioni legislative, in ottobre, si rinnoveranno 127 delle 257 scanni della Camera dei Deputati per il periodo legislativo 2025-2029, e 24  dei 72 del Senato della Nazione per il periodo 2025-2031.
Il Governo di Javier Milei, ampio seguace delle politiche  di destra statunitensi e del legato di disprezzo verso il resto dell’umanità, ha molte aspettative di crescita e di dare quello che denomina «una mazzata elettorale», accaparrando posti a suo favore nel nuovo contesto
di voti. (GM/Granma Int.)

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