Turismo in Campania, sono le aree interne la sorpresa del 2024

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Il turismo si conferma una risorsa chiave per l’economia nazionale, registrando numeri in crescita nonostante le sfide legate all’inflazione e all’aumento dei costi operativi. Secondo il dossier dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, svolto da Isnart per Unioncamere ed Enit, il 2024 si è chiuso con oltre 880 milioni di presenze turistiche, mentre la spesa complessiva dei visitatori ha superato i 108 miliardi di euro, con un incremento del 25% rispetto al 2023 e del 29% rispetto al 2019.

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Tuttavia, se da un lato il settore ricettivo ha beneficiato di un aumento della domanda, dall’altro ha dovuto fare i conti con un calo della redditività. L’Italia rimane una delle destinazioni più ambite al mondo, grazie alla varietà del suo patrimonio storico, artistico e naturalistico. Il turismo culturale, in particolare, continua a essere il principale fattore di attrazione: quattro turisti su dieci scelgono il nostro Paese per la sua ricchezza culturale, con una percentuale che sale al 50% tra gli stranieri. A questi si aggiungono il turismo enogastronomico e quello sportivo, segmenti in forte crescita che contribuiscono a diversificare l’offerta e ad allungare la stagione turistica.

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Uno dei dati più significativi del 2024 riguarda il tasso di occupazione delle strutture ricettive, che ha raggiunto il 67,7%, con un incremento di 16,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato trainato soprattutto dalla ripresa del turismo internazionale, con un +2,3% rispetto al 2023 e un impressionante +18% rispetto al 2019, a testimonianza di un ritorno ai livelli pre-pandemia e di una domanda sempre più solida da parte dei viaggiatori esteri. Nonostante l’incremento delle vendite, molte imprese del settore lamentano difficoltà nel raggiungere margini di profitto soddisfacenti. L’aumento generalizzato dei costi – dall’energia alle materie prime, fino al personale – ha determinato una situazione in cui solo il 30% degli operatori turistici è riuscito a generare utili, mentre il 60% ha dichiarato di aver chiuso il bilancio in pareggio. Rispetto al 2023, quando sette imprese su dieci erano in utile, si tratta di un’inversione di tendenza preoccupante, che impone una riflessione sulle strategie future del comparto.

Effetto giubileo

L’avvio del Giubileo ha già avuto un impatto positivo sui flussi turistici: durante le festività natalizie, le presenze internazionali sono aumentate del 2,9% rispetto al 2023, con un picco del +9% a Roma. La Capitale, grazie all’evento religioso, si prepara a vivere un biennio di forte crescita, con previsioni di ulteriore incremento dei visitatori nel corso del 2025. Oltre alla componente religiosa, la cultura rimane il motore principale del turismo italiano. L’attrattività delle città d’arte continua a essere un punto di forza, e il settore deve ora affrontare la sfida di rendere più accessibili e sostenibili le destinazioni più visitate, riducendo il rischio di sovraffollamento e migliorando la qualità dell’esperienza turistica.

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Mentre il numero complessivo di presenze turistiche è rimasto sostanzialmente stabile (+0,4% sul 2023), si evidenzia una divergenza tra la domanda interna e quella estera. Gli italiani hanno viaggiato meno (-1,2% rispetto all’anno precedente), in parte a causa dell’aumento dei costi e della tendenza a preferire destinazioni più economiche o viaggi all’estero. Al contrario, il turismo straniero ha registrato un incremento significativo, confermando l’Italia come una delle mete più richieste a livello globale. Dal punto di vista della spesa, i visitatori internazionali si dimostrano più propensi a investire nel proprio soggiorno, con una media di 113 euro al giorno contro i 99 euro degli italiani. Questo dato riflette non solo una maggiore disponibilità economica, ma anche una diversa concezione del viaggio: per molti turisti stranieri, l’Italia rappresenta una destinazione di prestigio, nella quale vivere esperienze uniche legate alla cultura, all’enogastronomia e al lusso.

Intelligenza artificiale

Un trend emergente nel settore turistico è l’adozione di strumenti di Intelligenza Artificiale per migliorare la gestione delle prenotazioni e l’assistenza ai clienti. Secondo i dati raccolti, il 13,5% delle imprese turistiche – in particolare hotel di fascia alta – ha già implementato soluzioni basate sull’AI, come chatbot per la gestione delle richieste o algoritmi di ottimizzazione delle tariffe. Questa trasformazione digitale rappresenta un’opportunità per aumentare l’efficienza operativa, ma solleva anche questioni legate alla personalizzazione dell’esperienza e al ruolo del personale umano nel settore dell’ospitalità. Se da un lato l’automazione può semplificare i processi, dall’altro la qualità dell’accoglienza resta un elemento distintivo dell’offerta turistica italiana, difficilmente replicabile attraverso la sola tecnologia.

Guardando al futuro, le imprese turistiche italiane dovranno affrontare una duplice sfida: mantenere l’attrattività a livello internazionale e gestire le pressioni economiche interne. Alessandra Priante, presidente di Enit, ha sottolineato l’importanza di riconquistare anche i turisti italiani, molti dei quali negli ultimi anni hanno scelto mete estere. Per raggiungere questo obiettivo, sarà fondamentale puntare su una diversificazione dell’offerta, capace di valorizzare non solo le grandi destinazioni, ma anche i territori meno conosciuti, spesso ricchi di potenzialità inespresse. Un altro aspetto centrale sarà l’adozione di strategie orientate alla sostenibilità. L’eccessivo afflusso turistico in alcune città d’arte e località balneari sta diventando un problema sempre più rilevante, con impatti negativi sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti. Incentivare un turismo più distribuito, promuovere forme di viaggio responsabile e investire in infrastrutture sostenibili saranno passi cruciali per garantire un equilibrio tra crescita economica e tutela del patrimonio. L’Italia resta una delle mete più desiderate al mondo, ma il successo turistico dipenderà dalla capacità di innovare senza perdere autenticità. La sfida sarà, quindi, quella di trovare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità, e tradizione e tecnologia, offrendo ai visitatori esperienze sempre più coinvolgenti e di qualità.





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