Imprenditoria femminile, a che punto siamo? C’è una svolta

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Da tempo immemore continuiamo a registrare, in Europa come nel resto del mondo, un ritardo sul fronte dell’imprenditoria femminile, in modo ancor più accentuato in ambito tech e startup.

Tuttavia, l’ultima ricerca di Mind the Bridge sulla Spagna (Tech Scaleup Spain 2024qui il link per il download) sembrerebbe segnare una svolta in questa tendenza.

Imprenditoria femminile, le founder donna in Spagna

Il panorama spagnolo non è diverso da quello cui siamo purtroppo abituati: secondo El Referente, solo il 17% dei fondatori di startup sono donne, mentre l’83% sono uomini.

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L’analisi di Mind the Bridge conferma questo quadro. 

  • Solo il 15%  delle scaleup spagnole (154 delle 1134) sono state co-fondate da donne.
  • Tra queste nessuna è stata avviata da team esclusivamente femminili.

Il divario si accentua ulteriormente nelle posizioni di leadership.

  • Solo il 10% hanno una donna tra i C-level.
  • Solo il 6% (57) è guidato da una donna come CEO.

Quindi, delle scaleup che ha visto una donna tra i founder, un terzo la vede scomparire dalle posizioni apicali, mentre solo un terzo invece la vede alla guida.

Donne e startup, la svolta

Tuttavia una svolta sembra emergere dai dati dell’ultimo anno. Delle 149 nuove scaleup registrate in Spagna nel 2024, ben 49 (il 33%) sono state co-fondate da donne, con 8 team interamente femminili. È particolarmente significativo che tutte le co-fondatrici occupino posizioni di vertice e, nel 65% dei casi, ricoprano il ruolo di CEO. Anche altre figure chiave – come CTO/CSO (12%), COO (9%), CFO (8%) e CMO (6%) – vedono una crescente presenza femminile.

Un altro dato interessante è la specializzazione settoriale delle scaleup fondate da donne. In Spagna, il settore Healthtech emerge come il principale ambito di azione (24% del totale). Al suo interno il segmento Femtech rappresenta oltre un quinto (21%).

Come Mind the Bridge abbiamo avuto il piacere e il privilegio di lavorare con molte di queste leader: Anna Cejudo (Founderz), Uliana Torkunova (LetMePark), Laura Montells (Metricool), Patricia López Trabajo (MYHIXEL), Ana Molina Jurado (Odders Lab ), Lorena Hidalgo (Scoolinary), Oonagh Mc Nerney (Workdeck) tra le altre.

Una delle occasioni è il programma Desafia (supportato da ICEX e Red.es) di cui gestiamo il chapter in Silicon Valley e, al cui interno, abbiamo sviluppato 2 edizioni dedicate esclusivamente a women founders.  

Imprenditoria femminile, le sfide raccontate dalle donne

Abbiamo chiesto loro (sorrido quando sento uomini illustrare i problemi dell’imprenditorialità femminile e spiegare come risolverli) di raccontarci le sfide incontrate durante il loro percorso imprenditoriale.

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  • Circa il 40% delle fondatrici riferisce ancora di affrontare barriere legate al genere, con 3 su 10 che subiscono limitazioni significative, dovute a pregiudizi sottili che mettono in discussione la loro autorità e capacità di leadership. 
  • Difficoltà nel bilanciare lavoro e vita familiare – aggravate da svantaggi finanziari durante il congedo di maternità – continuano a rappresentare un ostacolo.
  • È interessante notare come queste sfide vengano affrontate più efficacemente all’interno dei team, dove le fondatrici non segnalano resistenze basate sul genere.
  • Tuttavia, più della metà incontra invece tali problematiche da parte di investitori, clienti o partner, e l’80% ritiene che il processo di raccolta fondi sia reso più difficile dai pregiudizi di genere.

Donne e startup, la cultura di inclusività

Sono interessanti i valori che le fondatrici adottano per promuovere una cultura di inclusività, sia all’interno dei loro team che all’esterno, e i consigli che hanno condiviso con le proprie colleghe. Questi potrebbero diventare modelli replicabili per creare ambienti di lavoro che, oltre ad essere innovativi, siano più equi ed equilibrati. 

In conclusione, il divario di genere continua a rappresentare un problema serio, soprattutto nel settore tech. Tuttavia, i dati emergenti dalla ricerca di Mind the Bridge in Spagna suggeriscono una possibile inversione di tendenza. Questi progressi rappresentano una boccata d’aria fresca e, si spera, l’inizio di una nuova era di inclusività e diversità nell’innovazione tecnologica..



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