la donna di 30 anni opta per rito abbreviato

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Un episodio drammatico è avvenuto a Osilo, in provincia di Sassari, il 18 ottobre 2023, quando una giovane madre ha abbandonato il suo neonato dopo averlo partorito in casa. Questo caso ha sollevato allarmanti interrogativi sul benessere psicologico e sociale, portando le autorità a richiedere un giudizio in materia di tentato omicidio.

L’udienza iniziale e le accuse nei confronti della madre

La Procura di Sassari ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della giovane, facendo emergere preoccupazioni significative riguardo alla sua capacità di intendere e volere al momento dei fatti. L’avvocato difensore, Pietro Fresu, ha scelto per la sua assistita il rito abbreviato, una procedura che consente un processo più snello e rapido, ma con l’importante condizione dell’audizione di un esperto psichiatra.

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L’audizione si svolgerà il 2 aprile e la psichiatra, Alessandra Nivoli, fornirà una valutazione cruciale. Dopo l’incidente, la dottoressa Nivoli visitò la donna per analizzare il suo stato mentale, aspetto essenziale per comprendere le sue azioni e le motivazioni dietro il gesto estremo che ha commesso.

I fatti: una tragedia evitabile

L’allerta è scattata nell’alba del 18 ottobre quando la donna ha partorito nella propria stanza, nella casa condivisa con la madre, ignara della gravidanza della figlia. Dopo il parto, la giovane ha abbandonato il piccolo affidandolo alle sue sorti, lasciandolo sotto un’auto parcheggiata davanti all’abitazione. La madre dell’imputata ha udito il pianto del neonato e, preoccupata, lo ha trovato mentre giaceva sotto il veicolo. Immediate sono state le chiamate ai soccorsi.

Il neonato, purtroppo, presentava segni di ipotermia e ha dovuto essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Sassari. Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo, il bambino è stato salvato. Anche la madre, dopo le prime cure, è stata accompagnata in ospedale dove è stata ricoverata e subito arrestata.

Evoluzione del caso e le decisioni del giudice

Nei giorni successivi, una serie di decisioni legali ha segnato il destino della giovane madre. Inizialmente, era stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio, ma tramite un’istanza di riesame, il giudice ha ridotto l’accusa da tentato omicidio a abbandono di minore. Pochi giorni dopo, la donna era tornata in libertà, suscitando dibattiti e preoccupazioni nell’opinione pubblica.

Successivamente, il giudice del Riesame ha accolto il ricorso della Procura, riallacciandosi alla gravità della situazione e riqualificando il reato in tentato omicidio, tuttavia, ha deciso di non predisporre misure cautelari, ritenendo assente il pericolo di fuga o di reiterazione dell’azione criminosa da parte della madre.

Le fasi successive del procedimento penale porteranno avanti una riflessione profonda sui temi della salute mentale e del supporto sociale per le neo-mamme, questioni che rimangono fondamentali per prevenire simili tragedie in futuro.





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