Popolare Sondrio dice no a Bper. Ecco le ragioni

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Ancora una giornata con i riflettori puntati sul risiko bancario a Piazza Affari. Se da un parte il mercato sta vagliando i conti 2024 appena diffusi da Banco Bpm che ha rivisto al rialzo il prezzo dell’Opa su Anima a 7 euro, dall’altra guarda alla posizione di Banca Popolare di Sondrio che preferisce “andare avanti da sola”. Può essere sintetizzata così la risposta della banca valtellinese che emerge nel comunicato ufficiale pubblicato ieri sera al termine del consiglio di amministrazione chiamato a valutare dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria (Ops) sulle azioni di BP Sondrio firmata lo scorso 6 febbraio da Bper Banca. L’istituto bancario mette in evidenza nella lunga nota tutte le ragioni del no alla banca emiliana, con una prima precisazione:

“Fermo restando che BP Sondrio si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, il consiglio di amministrazione precisa che, come già comunicato in data 7 febbraio, l’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la banca“.

Un’azione approvata dal board con la sola astensione Roberto Giay (consigliere che rappresenta Unipol, quest’ultima presente sia nell’azionariato della Popolare di Sondrio sia in quello di Bper Banca).

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Intanto i bancari scattano in vetta al Ftse Mib, con Banco Bpm che è la migliore del listino con un rialzo del 3,5%. Sul podio la coppia Popolare Sondrio e Bper Banca che avanzano di oltre il 2%.

Le ragioni di Popolare di Sondrio

“Anche alla luce della riconosciuta capacità di execution da parte del management di BP Sondrio (dimostrata dalla significativa overperformance rispetto agli obiettivi fissati nell’ultimo piano industriale approvato per il periodo 2022-2025) e del distintivo posizionamento competitivo della Banca, il consiglio di amministrazione ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del Nuovo Piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con Bper”. Questo uno dei principali passaggi del banca valtellinese diffusa al termine del board che si è riunito ieri, dopo l’arrivo lo scorso 6 febbraio dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni di BP Sondrio.

Tra le motivazioni che hanno spinto BP Sondrio a respingere l’offerta c’è il fatto che “per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa ed annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della Banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio, tutti elementi che verranno comunicati al mercato con il nuovo piano industriale 2025-2027”.

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Questione sinergie, i timori

“La combinazione tra Bper e Banca popolare di Sondrio dovrebbe generare sinergie di costo lorde stimate da Bper fino a circa 190 milioni (a fronte di costi straordinari di integrazione per 400 milioni ante imposte), importo che desta preoccupazioni se parametrato alla sola base costi operativi di Bp Sondrio (circa un terzo), facendo intravedere potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della Banca, cui Bp Sondrio ha da sempre riservato particolare attenzione, raggiungendo livelli di efficienza (cost/income) competitivi nel panorama italiano”, spiega ancora la banca.

Sono altresì ipotizzate da Bper sinergie lorde da ricavi fino a circa 100 milioni, che deriverebbero, inter alia, anche dalla condivisione di alcune fabbriche prodotto (ad esempio asset management, bancassurance e leasing), che sono però già oggi condivise dalle due banche.

Da Popolare Sondrio fanno però notare che “entrambe le categorie di sinergie sono, peraltro, indicate senza fornire elementi di dettaglio che consentano di apprezzare la stima e la realizzabilità delle stesse, mentre non risulta che tali sinergie siano state valorizzate nel corrispettivo dell’offerta a beneficio degli azionisti di BP Sondrio”.

Questione prezzi

La banca si sofferma poi sulla questione prezzo, ricordando che “il comunicato indica un corrispettivo unitario in ragione di un rapporto di scambio di 1,450 azioni ordinarie di Bper di nuova emissione per ogni azione di BP Sondrio e precisa che, sulla base del prezzo ufficiale dei titoli delle due banche alla data immediatamente precedente la sua pubblicazione (5 febbraio), il corrispettivo incorpora un premio pari al 6,6%” e rimarcando che “alla luce degli andamenti dei corsi azionari nelle giornate immediatamente successive all’annuncio, il rapporto di scambio esprime uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 10 febbraio 2025, è pari a circa il 4%”.

Con un’ulteriore precisazione: “l’offerta è stata annunciata in sostanziale concomitanza con l’approvazione e la diffusione al pubblico dei risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2024 di BP Sondrio (avvenuta dopo la chiusura delle negoziazioni di Borsa), senza quindi consentire al mercato di apprezzare pienamente i risultati conseguiti dalla Banca nel corso dell’esercizio 2024, ampiamente superiori al consensus degli analisti”.



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