quali sono i lavori più pericolosi?

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La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale, soprattutto in Italia, dove, nonostante i progressi, ogni anno si registrano ancora numerosi infortuni e decessi. 

In questo articolo scopriamo quali sono i fattori che portano a più incidenti in Italia e i rischi che caratterizzano i diversi settori economici. 

Sicurezza del lavoro in Italia

Nel discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva auspicato di poter limitare le vittime sul lavoro fino a raggiungere un ipotetico “zero”.

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Purtroppo, il 2025 si è aperto con il primo incidente mortale, arrivata il 3 gennaio. La notizia si pone in linea con i dati dell’INAIL degli ultimi anni: ad esempio, dal 2019 al 2023, le morti sul lavoro hanno superato le 1.000 ogni anno, mentre gli incidenti sul lavoro sono  circa mezzo milione all’anno nello stesso periodo.

Quali sono i lavori più a rischio oggi?

I cantieri edili si confermano tra i luoghi di lavoro più rischiosi in Italia, con un numero di incidenti mortali in aumento nei primi mesi del 2024. Le statistiche, aggiornate a luglio 2024, parlano di 577 decessi sul lavoro, 18 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato allarmante che sottolinea l’urgenza di interventi mirati a tutela della sicurezza dei lavoratori.

Tra le principali cause di infortuni mortali nei cantieri edili, spiccano le cadute dall’alto, i seppellimenti a seguito di lavori di sbancamento e il soffocamento in ambienti confinati. Ma, come vediamo più sotto, anche i mezzi di trasporto, che vengono tenuti in considerazione nelle analisi dell’INAIL.

Incidenti che coinvolgono non solo gli addetti delle imprese edili, ma anche altre figure professionali che operano nel cosiddetto “comparto casa”, come installatori di impianti elettrici, termoidraulici e ascensoristi.

Osservando la distribuzione territoriale, si nota come l’area metropolitana di Roma risulta essere la più colpita dalle “morti bianche”, con un aumento significativo dei decessi rispetto allo scorso anno. Situazioni critiche si registrano anche a Pavia, Bologna, Ferrara e Palermo.

Le contromisure legislative

Per contrastare questo fenomeno, il governo italiano ha introdotto una “patente a punti” per le imprese edili. Una misura che prevede una sorta di “rating” basato sulla condotta delle aziende in materia di sicurezza sul lavoro.

Le imprese con un buon punteggio potranno beneficiare di agevolazioni, mentre quelle con un punteggio basso rischiano sanzioni e restrizioni.

Come si classificano gli infortuni sul lavoro?

Prima di vedere quali sono i principali fattori di rischio, è utile comprendere come vengono classificati gli infortuni stessi dall’INAIL.

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L’istituto italiano, infatti, li divide con le classificazioni “in occasione di lavoro” e “in itinere“, con un’ulteriore variante: con o senza mezzo di trasporto.

Gli infortuni “in occasione di lavoro” si verificano, come si può intuire, durante l’orario lavorativo e possono coinvolgere mezzi di trasporto, come incidenti con veicoli commerciali, pubblici, di emergenza o aziendali.

Invece, gli infortuni “in itinere” si verificano durante il tragitto tra casa e lavoro, o tra due luoghi di lavoro, o durante il tragitto verso la mensa. Anche questi possono avvenire con o senza mezzo di trasporto.

Alcune cause comuni per gli infortuni sul lavoro

Ogni lavoro ha specificità che motivano il livello di rischio e di pericolo, ma l’elevata incidenza di infortuni e morti ha anche delle cause comuni a tutti i mestieri.

Una causa abbastanza “curiosa” riguarda i mezzi di trasporto (da qui la classificazione vista sopra). Infatti, come sottolineato dall’Ingegnere Marco De Mitri, specializzato in sicurezza stradale, analizzando i dati degli ultimi 15 anni (e tralasciando il biennio 2020-2021, poco significativo per l’impatto della pandemia) si notano due aspetti importanti: 1) i mezzi di trasporto sono coinvolti in una qualche misura nel 15% negli incidenti sul lavoro totali; 2) l’incidenza sale al 50-60% dei casi, invece, per gli infortuni mortali.

Un altro fattore importante, secondo l’INAIL, è il lavoro notturno. Nel caso degli infortuni con mezzo di trasporto coinvolto, infatti, abbiamo un’incidenza di questa casistica sul 60% dei casi mortali.

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Come anticipato sopra, inoltre, anche il rischio scivolamento non è da sottovalutare ed è considerato come una delle cause principali di infortunio tout court: secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza sul Lavoro, nel 15% dei casi è proprio questa la causa dell’infortunio.

Una protezione per i lavori più pericolosi: l’assicurazione Infortuni 

La sicurezza sul lavoro deve rimanere una priorità assoluta di legislatori, imprenditori e lavoratori per ridurre il numero di infortuni e decessi.

Per chi opera in settori ad alto rischio, però, è utile anche considerare di stipulare un’assicurazione Infortuni, che può rappresentare un valido supporto per affrontare con maggiore serenità le sfide del proprio mestiere.

La polizza per gli infortuni sul lavoro non è utile solo per i lavoratori autonomi. Anche in presenza dell’assicurazione fornita dal datore di lavoro, infatti, le coperture potrebbero essere insufficienti per garantire un indennizzo davvero significativo per le condizioni di vita di un lavoratore o di una lavoratrice dopo un grave infortunio.

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