Comunicazione digitale e giovani: Social, fact-checking e info-encer

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La comunicazione digitale corre sempre più veloce e interattiva. I ragazzi non sfogliano più i giornali, ma scorrono i feed di Instagram e TikTok, trasformando radicalmente il modo di accedere alle notizie. Non si tratta solo di un cambio di piattaforma, ma di un’evoluzione che ridefinisce l’intero ecosistema dell’informazione, dall’attenzione al fact-checking alla ricerca di nuovi mediatori della comunicazione online.

Lontani dallo stereotipo di una generazione disinteressata, i giovani non si limitano a consumare passivamente le news, ma partecipano attivamente al processo informativo. Quali sono le loro nuove abitudini? Quali sfide attendono i media tradizionali in un panorama sempre più frammentato e personalizzato?

Generazione News: come si informano i giovani oggi?

Nell’era della comunicazione digitale, i social giocano un ruolo da protagonisti. Secondo il Pew Research Center, l’uso di TikTok come fonte di notizie tra gli adulti americani è quintuplicato dal 2020 al 2024, passando dal 3% al 17%. Anche in Italia il trend è evidente: il Digital News Report Italia 2024 rivela che il 20% degli utenti si informa su Instagram, mentre TikTok, in crescita tra gli under 35, è passato dal 4% al 12% in quattro anni, in calo invece Facebook e X.

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La comunicazione online, grazie alla sua rapidità, conquista i nativi digitali. Il formato più apprezzato è infatti quello breve e visivo. Il 23% degli utenti consuma video quotidianamente, mentre il 41% almeno una volta a settimana. Tra i temi più seguiti dai giovani spiccano ambiente e cambiamento climatico, seguono lifestyle e contenuti leggeri, che coniugherebbero informazione e intrattenimento.

Centrale anche il tema dell’intelligenza artificiale: gli italiani si mostrano meno preoccupati rispetto ad altri paesi per il suo impiego nel giornalismo. Se l’uso a supporto dei giornalisti non suscita apprensione, lo stesso non si può affermare per l’idea di notizie generate interamente dall’AI. Le maggiori perplessità riguardano temi sensibili come politica, criminalità ed economia.

Ragazzo legge news online (Foto di Ivan Samkov da Pexels).

Gli info-encer rivoluzionano la comunicazione digitale

Il Digital News Report evidenzia un cambiamento significativo anche a livello delle fonti dell’informazione: sempre più utenti si affidano a testate alternative, giornalisti indipendenti e persino a persone comuni. Al contrario, le testate tradizionali e i politici mantengono rilevanza su X ma perdono terreno sulle altre piattaforme.

Nell’ultimo decennio, si sono affermati nuovi mediatori della comunicazione digitale: gli info-encer. Coniato dal New York Times, il termine descrive figure ibride tra giornalisti e content creator. I nuovi professionisti dell’ informazione non si limitano più a utilizzare i social come strumenti per generare traffico, ma li usano per filtrare, spiegare e contestualizzare le news, assicurandosi un rapporto diretto con la propria community.

Svincolandosi dalla crisi di credibilità che colpisce i media tradizionali, gli info-encer sfruttano i social anche per ampliare le proprie opportunità professionali, attraverso eventi e collaborazioni. Il risultato è un panorama dell’informazione personalizzato, in cui la fiducia si costruisce più sulla figura del giornalista che sulla testata per cui lavora.

Pubblico connesso: i ragazzi dalla parte del fact-checking

I giovani non sono solo spettatori passivi degli algoritmi, ma fruitori attivi della comunicazione digitale. Contrariamente allo stereotipo di una generazione distratta, dimostrano una crescente cautela verso le fake news. Sebbene l’interesse generale per le news sia in calo, la nuova generazione si distingue per una maggiore propensione a pagare per contenuti affidabili.

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Un altro dato positivo è il minor ricorso al news avoidance, ovvero l’abitudine di evitare intenzionalmente le notizie. Tra i ragazzi di 18-24 anni, la percentuale si attesta al 27%, contro il 39% della fascia 45-54 anni. I nativi digitali mostrano consapevolezza critica nel fact-checking: cliccano sui primi risultati disponibili, ma mantengono una discreta attenzione alla qualità della notizia e all’autorevolezza delle fonti.

La comunicazione digitale deve però vincere la sfida della fiducia: solo il 39% degli utenti si fida delle notizie online. I media, per non perdere il contatto con il pubblico giovane, devono trovare un equilibrio tra immediatezza e affidabilità, offrendo contenuti che soddisfino il bisogno di chiarezza e coinvolgimento.



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