L’Altra Toscana 2025: crescita del Consorzio Vino Toscana – Agenfood

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(Agen Food) – Firenze, 13 feb. – Tempo di anteprime per il vino Toscana IGT, che il prossimo 20 febbraio sarà protagonista de L’Altra Toscana, l’evento di degustazione riservato a stampa e operatori del settore in programma al Palazzo degli Affari a Firenze, quest’anno alla sua quarta edizione.

Il Consorzio Vino Toscana che lo rappresenta, giunge all’appuntamento con cifre rassicuranti, rispetto alla totalità del mondo del vino che nell’ultimo anno ha fatto registrare un calo generalizzato. La contrazione per il vino Toscana IGT è risultata inferiore all’1% rispetto al 2023.

La carta d’identità del vino Toscana IGT racconta di 89 milioni di bottiglie prodotte nel 2024, di cui 27,5 milioni – pari al 31% – assorbite sul mercato interno ed il restante 69% sui principali mercati internazionali, con i Paesi europei in testa che rappresentano nel complesso il 46% della quota export totale, seguiti dagli Stati Uniti che assorbono il 33% e dall’Asia con il 6%. Il rimanente 15% è distribuito nel resto del mondo. In termini di valore, la produzione del Vino Toscana IGT si attesta attorno al mezzo miliardo di euro.

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“L’anteprima de L’Altra Toscana – introduce il Presidente del Consorzio Vino Toscana Cesare Cecchi – arriva dopo una vendemmia 2024 assolutamente soddisfacente, foriera di vini equilibrati e gradazione non troppo elevata. La produzione è stata buona anche dal punto di vista quantitativo, con 820.000 Hl prodotti in 15.000 Ha di vigneto. L’aumento rispetto allo scorso anno è stato significativo dato che la vendemmia 2023 era stata molto scarsa a causa dei numerosi problemi dovuto all’andamento climatico e alle patologie che si svilupparono. La rivendicazione di 15.000 Ha di vigneti per la produzione di Toscana IGT rappresenta un dato importante perché non si era mai superato il tetto di 13.000 Ha: questo significa che sempre più produttori credono nelle potenzialità del marchio e sono disposti ad investire le proprie energie nella valorizzazione del vino Toscana IGT. Tutto questo, nonostante una campagna viticola a tratti complicata, avvenuta leggermente in ritardo rispetto agli anni precedenti pur avendo presentato uno sviluppo vegetativo precoce nelle fasi iniziali. Durante l’estate l’anticipo è stato recuperato e la vendemmia si è svolta un po’ in ritardo rispetto a quanto successo negli ultimi anni. La raccolta – conclude il Presidente Cecchi – per le varietà più precoci è andata avanti per tutto settembre ed è terminata nelle colline più alte e per le varietà più tardive nella prima decade di ottobre”.

Tra i temi caldi di cui si discute nelle ultime settimane a livello globale c’è anche quello dei dazi, che il governo degli Stati Uniti vorrebbe introdurre per i prodotti d’importazione, ivi compreso il vino. In merito a ciò, il Presidente del Consorzio Vino Toscana, Cesare Cecchi, spiega come “già nel 2019, quando gli Stati Uniti erano intenzionati ad applicare i dazi, il Consorzio Vino Toscana realizzò una indagine tra i produttori e l’80% delle aziende pensava che il fattore che avrebbe potuto maggiormente influire negativamente per l’export negli USA sarebbero stati proprio gli eventuali dazi. Oggi la situazione sembra di nuovo essere del tutto simile e la sensazione dei produttori è del tutto analoga. Comunque non vogliamo agire come se già ci fossero i dazi, ma attendere gli eventi auspicando che l’Italia riesca a superare il problema e fare degli accordi soddisfacenti. Intanto il Consorzio ha provveduto alla registrazione del nome “Toscana IGT” negli USA”.

La presenza alle spalle dei ben 390 soci che, considerando i soci delle cooperative, arrivano a 1594 produttori – tra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori tra i più rappresentativi del panorama vinicolo internazionale aumentati in modo considerevole dal 2019 – del Consorzio Vino Toscana, in questo scenario acquisisce una fondamentale rilevanza strategica per tutto il territorio della Toscana, soprattutto nell’ambito della gestione, tutela, promozione, valorizzazione e informazione al consumatore.

“La Regione Toscana ha assunto un ruolo determinante nel processo di riconoscimento avvenuto con Decreto del MASAF nell’Agosto 2023 – spiega il Direttore del Consorzio, Stefano Campatelli – portando di fatto a compimento un progetto di rinnovamento avviato già nel 2019. Così come determinante è stato il contributo fornito in merito alla modifica del disciplinare di produzione dell’Indicazione Geografica, sul quale la Giunta Regionale si è espressa con parere favorevole. La proposta dovrà essere adesso esaminata dal Ministero della Sovranità alimentare e delle foreste e dalla Commissione europea, ma siamo fiduciosi che il messaggio da veicolare con tali modifiche – l’eliminazione dell’aggettivo “Toscano” lasciando solo il riferimento al nome geografico “Toscana” e l’introduzione delle nuove categorie Vino Spumante, Vino Spumante di Qualità – possano essere ben recepite nell’ottica di rafforzare l’identità e la qualificazione del vino della Denominazione conferendo una specifica provenienza geografica, nonché dando nuovo impulso alla crescita delle aziende viticole toscane, che potranno incrementare la produzione e diversificare l’offerta puntando sempre di più sulla qualità e sulla sostenibilità”.

Un valore quello del Vino Toscana IGT che si ritrova in bottiglie commercializzate per oltre il 40% a prezzi rilevanti rispetto ad altre denominazioni toscane e italiane. La produzione del Vino Toscana IGT inizia il suo percorso dall’inizio degli anni Settanta ed in modo significativo dagli anni Novanta del XX secolo. Un segmento produttivo che si è affermato sul mercato contribuendo alla costruzione del marchio Toscana per il vino.

La partecipazione del Consorzio Vino Toscana a L’Altra Toscana, si inserisce in un contesto dove otto Denominazioni e i rispettivi Consorzi, si riuniscono per raccontare una Toscana del vino diversa che presenta punte di qualità sempre più alte, andando ad arricchire sensibilmente la già importante offerta vinicola della Regione.



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