Sanremo 2025, al via le polemiche: voto e questioni giudiziarie di Fedez

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La pratica degli ascolti è stata liquidata piuttosto rapidamente, con un Festival di Sanremo che si dimostra in grande salute, e un mercoledì 12 febbraio da 11,41 milioni di telespettatori medi davanti alla tv (rispetto ai 10,3 milioni del mercoledì della edizione 2024), dato che sale a 11,8 milioni in total audience, ovvero con le audience da device digitali, rispetto ai 10,6 mln del 2024. Clamorosa, ancora una volta, la share sui giovanissimi: 85,6% sul target 15-24 anni, 74,7% sui 4-14enni, e 71,9% sulla fascia 25.34 anni.

Carlo Conti

Indagati e cantanti

Ma, detto questo, il direttore artistico Carlo Conti e l’organizzazione del Festival devono fronteggiare due polemiche non da poco.

La prima in relazione alle questioni giudiziarie di Fedez, sia per le risse in discoteca a Milano e successivi pestaggi, sia per i rapporti con i leader degli ultras del Milan.

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Emis Killa, appena saputo di essere indagato, ha ritenuto opportuno ritirarsi dal Festival, «ma per sua scelta», dice Conti, «poiché avrebbe potuto continuare. Se pure Fedez risulta indagato farà quello che vuole. Vale il principio di presunzione di innocenza, e nel regolamento del Festival non è prevista l’espulsione di nessuno in questi casi. Io faccio il direttore artistico, il mio ruolo non è quello di giudice».

I sospetti sul voto

La seconda patata bollente, su cui Conti è un po’ incautamente scivolato, è relativa ai consueti sospetti sui sistemi di votazione del Festival. Qualcuno ritiene che ci siano potenti influencer e sale scommesse che possano dirottare masse di voti verso un singolo cantante (lo scorso anno se ne era parlato per Geolier, quest’anno per Rocco Hunt), distorcendo la classifica. E qui il direttore artistico, infastidito per il pressing, si lascia scappare che «mi sembra che l’anno scorso sia successo qualcosa pure in sala stampa». Facendo intendere, in sintesi, che i giornalisti della sala stampa avrebbero creato una sorta di cartello, facendo convergere i loro voti su un singolo cantante (lo scorso anno Angelina Mango, penalizzando Geolier; nel 2019 su Mahmood, penalizzando Ultimo) a discapito degli altri.

Apriti cielo: insurrezione della sala stampa, che rimanda al mittente le accuse di eventuali combine, con Conti costretto a scusarsi, a dire di essere stato frainteso, «perché lo scorso anno, da spettatore del Festival e da lettore della stampa, avevo visto questo polverone sollevato».

La sala stampa indispettita

La sala stampa, cui obiettivamente negli ultimi anni è stato dato tanto peso e che si sente un po’ troppo protagonista per le sorti del Festival, ha il dente parzialmente avvelenato con Conti poiché ritiene di essere stata penalizzata coi nuovi meccanismi di voto 2025 rispetto a quelli 2024. Ma, come spiega bene Claudio Fasulo, vicedirettore dell’intrattenimento in prime time della Rai, così non è: «Nella prima serata, quella di martedì, il voto della sala stampa pesa per il 100%. Mercoledì e giovedì le radio pesano per il 50% e il televoto per il 50%. La serata di venerdì, quella delle cover, avrà votazioni che non verranno però conteggiate per la classifica generale del Festival. Infine, nella serata di sabato, il televoto peserà per il 34%, la sala stampa per il 33%, le radio per il 33%. Ma ci sarà il trascinamento di tutti i voti espressi, pure quelli di martedì, mercoledì e giovedì, senza azzerare nulla. Con questo meccanismo la sala stampa, comunque, vale più delle altre giurie. E pure in finale la possibilità che la sala stampa possa concentrare i propri voti su un singolo cantante ha un peso uguale alla ipotesi che questo possa accadere col televoto da casa».

Probabile, come accennato in sala stampa, che la soluzione migliore per il futuro sia quella di lasciare il premio della critica assegnato dai giornalisti, e trovare invece altre formule, che non coinvolgano la sala stampa, per decretare il vincitore.

Il programma di stasera

Serviva, comunque, un po’ di elettricità in un Festival premiato dagli ascolti ma un po’ addormentato, in peno stile Conti. E le polemiche hanno parzialmente oscurato le tre co-conduttrici di stasera, ovvero la comica Katia Follesa, che sale per la prima volta sul palco dell’Ariston «a quasi 50 anni»; Miriam Leone, incoronata Miss Italia proprio da Carlo Conti nel 2008, «e poi ho rincontrato Carlo quando sono stata candidata ai David di Donatello, e a cui ho detto no nel 2015 per co-condurre Sanremo perché stavo girando il film Non uccidere a Torino. A questo giro dovevo venire a Sanremo a presentare la fiction Miss Fallaci, su Oriana Fallaci, (serie tv che doveva andare su Paramount+, e che poi, un anno fa, è invece stata venduta a Rai per il ridimensionamento dei piani di Paramount sulle produzioni originali in Italia, ndr), ma Carlo mi ha chiesto di affiancarlo sul palco e ci sono cascata»; ed Elettra Lamborghini, già in gara a Sanremo 2020, «ma oggi sono più emozionata di quando ho fatto la maturità. Prevedo un bel divertimento. E’ vero che quest’anno in gara c’è una canzone che mi avevano proposto. Ma non la sentivo mia. Non dico quale è, ma è venuta molto bella».

Stasera in gara gli altri 14 big, la finale dei due di Sanremo Giovani (Alex Wyse e Settembre) col primo premio 2025 assegnato, e poi gli ospiti Edoardo Bennato, Duran Duran, Iva Zanicchi, il cast di Mare Fuori e il Teatro Patologico.

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