Adm Ravenna, M5S: ‘750 sale gioco oltre al porto, perché declassare?’

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I senatori Marco Croatti, Barbara Floridia, Sabrina Licheri e Barbara Guidolin, del Movimento 5 Stelle, chiedono a mnistero dell’Economie e delle Finanze e ministero dell’Infrastrutture, chiarimenti in merito alla riorganizzazione di Adm a Ravenna.

“l’ufficio doganale di Ravenna”, ricordano tra il resto, “con un organico di 56 funzionari più un dirigente, si trova a gestire non solo le operazioni legate al porto, ma anche un’ampia gamma di attività, tra cui 750 sale gioco e il polo distillatorio più grande d’Italia, generando un gettito annuo tra dazi e IVA superiore a 2 miliardi di euro”.

Per questo chiedono ai ministri competenti di chiarire “quali siano le motivazioni e i criteri organizzativi che hanno portato l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a declassare la dogana di Ravenna alla terza fascia, nonostante i volumi di traffico e l’importanza strategica dello scalo” e di spiegare “se il Governo intenda intervenire presso l’Agenzia per sollecitare una rivalutazione della decisione e garantire il ripristino delle risorse e degli organici necessari a supportare adeguatamente le attività doganali di Ravenna” e “quali azioni urgenti intenda adottare per affrontare la carenza di personale presso l’ufficio doganale di Ravenna, in considerazione del previsto aumento delle attività legate alle nuove infrastrutture e ai futuri sviluppi del porto”, oltre a illustrare “come intenda garantire che le decisioni organizzative dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli siano allineate alle reali esigenze economiche e strategiche del territorio ravennate, per preservarne la competitività e la crescita economica.”

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Nei giorni scorsi, tra Camera e Senato, sono state numerose, anche da parte di esponenti dell’area di governo, le interrogazioni sulla riorganizzazione degli uffici dell’Agenzia dogane e monopoli, anche sulla sede di Ravenna, con i ministeri competenti che già si sono espressi varie volte spiegando, di volta in volta, nello specifico dei territori citati, i motivi e i dettagli della nuova riorganizzazione.

Nella giornata di ieri, 12 febbraio, alla Camera è arrivata la risposta all’interrogazione di Renate Gebhard (Südtiroler Volkspartei) sulle criticità relative alla riorganizzazione di uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Una risposta simile a quella rivolta a . Questi i passaggi salienti del contenuto, che riporta anche qualche citazione per il settore del gioco:

“Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, si rappresenta quanto segue. Giova premettere che il percorso di riorganizzazione territoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli fonda i suoi princìpi sulla volontà del Legislatore che, nel dicembre 2012, ha sancito la fusione, ai sensi dell’articolo 23-quater, comma 1, del decretolegge 6 luglio 2012, n. 95, di due rilevanti Amministrazioni dello Stato, titolari della cura di interessi eterogenei e strategici per il Paese: l’ex Agenzia delle dogane, da un lato, e l’ex Amministrazione Autonoma dei Monopoli, dall’altro. L’interrogazione in argomento prende in considerazione solamente il contesto doganale, non tenendo conto del fatto che la riorganizzazione dell’Agenzia ha ad oggetto tutte e tre le materie di competenza dell’Amministrazione finanziaria ovvero Accise, Dogane e Giochi. Ciò chiarito, è utile rappresentare che il nuovo assetto organizzativo previsto nel 2024 era rappresentato da un’unica Direzione territoriale competente per le regioni della Liguria, del Piemonte e della Valle d’Aosta; di converso, il nuovo assetto ha previsto, proprio per la valorizzazione del territorio, la costituzione della Direzione territoriale Liguria in separazione dalla Direzione territoriale Piemonte e Valle d’Aosta, con conseguente ripartizione – tra le due Strutture – delle attività nei settori di competenza dell’Amministrazione. Già questo primo elemento informativo consente di chiarire il corretto inquadramento giuridico e fattuale della questione, oggetto dell’interrogazione. Infatti, la « pesatura » della Direzione territoriale – parametro che incide esclusivamente sulla retribuzione di parte variabile del Direttore – deriva da un processo articolato che tiene conto di diversi indicatori.”

“Per determinare il valore da attribuire a ciascuna Struttura, all’interno dello stesso livello di specializzazione, sono utilizzati – per descrivere la realtà operativa delle articolazioni nei settori dogane, accise e giochi – i valori che di seguito vengono riportati. Si rappresenta, infatti, che il driver di competenza è funzione del volume di attività, in quanto sono richieste doti manageriali più marcate in relazione alla numerosità delle attività; inoltre, un elevato volume di attività è connesso alla presenza sul territorio di un’ampia platea di operatori e ciò comporta un più alto grado di difficoltà nella gestione delle relazioni.”

E ancora: “in particolare, gli indicatori individuati sono: numero codici Eori; numero operatori economici aventi status di Operatore Economico Autorizzato; numero punti vendita nell’ambito della propria competenza territoriale per il settore giochi e tabacchi; numero codici ditta per il settore accise; numero luoghi approvati; numero interporti; numero dichiarazioni doganali di esportazione, di importazione e di transito; numero dettagli degli elenchi Intra (Sezione 1 – Acquisti e Cessioni di Beni e Sezione 3 – Acquisiti e Cessione di Servizi); numero di dichiarazioni doganali rettificate; numero di dichiarazioni doganali annullate; numero di rimborsi e di riaccrediti; numero controlli per il settore dogane, accise e giochi; numero delle autorizzazioni rilasciate per il settore dogane, accise e giochi; movimentazione prodotti energetici ed alcolici per il settore accise; numero dichiarazioni in ambito ener- gia elettrica e gas naturale e per la fruizione dell’agevolazione per l’autotrasporto merci in compensazione; numero depositi per il settore dogane e accise. Inoltre, per le Direzioni territoriali, è utilizzato l’indicatore del numero istanze di rimborso/sgravio previsto dall’articolo 38-quater del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972. Per ciascun indicatore è stabilita una graduatoria delle Strutture attribuendo un rango.”

“Ciò posto”, conclude la risposta del Mef, “l’Agenzia delle entrate fa presente che, trattandosi di una modifica normativa di recente introduzione, cui si riconnettono delicate attività esegetiche che implicano l’armonico coordinamento con altre disposizioni aventi dignità giuridica di norme speciali, il relativo nodo interpretativo è attualmente oggetto di mirati approfondimenti e sarà sciolto in maniera sistematica nell’ambito di un prossimo documento di prassi.”

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