Unicredit-Commerz e lo scoglio elezioni tedesche: ecco quello che il futuro cancelliere ha confessato a Blackrock

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Nuovo strappo al rialzo per Unicredit che si riporta a ridosso dei massimi pluriennali toccati nei giorni scorsi. Da inizio anno il rally è di quasi +22% e con oltre 72 miliardi di capitalizzazione ha sorpassato Enel al terzo posto tra i giganti di Piazza Affari.

Commerz alza il muro contro Unicredit, dividendi e maxi-tagli per ridurre costi

L’onda lunga degli utili record 2024 mette un po’ in secondo piano i tanti nodi ancora da sciogliere per la seconda maggiore banca italiana. Oltre alla partita per la conquista di Banco Bpm, con l’istituto guidato da Giuseppe Castagna che continua a bollare come inadeguata l’offerta di Unicredit alzando le linee difensive promettendo più dividendi e alzando il prezzo d’Opa su Anima, all’estero ha fatto altrettanto Commerzbank. La banca tedesca per difendersi dalla potenziale scalata di Unicredit (che ha raggiunto nei mesi scorsi una partecipazione del 28% (di cui una parte attraverso strumenti derivati) ha annunciato nuovi target di crescita più ambiziosi abbinati anche a 3.900 esuberi entro il 2028 per ridurre i costi.

La strategia è sostanzialmente la stessa per Milano (sponda Bpm) e Francoforte (Commerz): convincere i soci che le due banche possono prosperare restando indipendenti.

Orcel attende il nuovo governo tedesco

Andrea Orcel non è tipo che demorde facilmente. Il banchiere romano ha idee ben chiare, chiudere la partita Bpm in tempi relativamente brevi quest’anno e poi andare all’assalto di Commerz cercando magari anche la sponda del prossimo governo tedesco. Qui potrebbe però trovare delle cattive sorprese, come scrive oggi Bloomberg. Alle elezioni del prossimo 23 febbraio i favori dei pronostici sono tutti per l’alleanza di centro-destra Cdu/Csu e il futuro cancelliere Friedrich Merz potrebbe mettersi di traverso così come fatto fino ad oggi dall’attuale cancelliere Scholz.

L’ammissione del futuro cancelliere a Fink (Blackrock)

A margine del World Economic Forum, stando a quanto riporta Bloomberg, Larry Fink, numero uno di Blackrock che ha una partecipazione di circa il 7% in Commerzbank, avrebbe discusso sulle sfide dell’unione bancaria europea proprio con Merz e il leader della Cdu ha chiarito in privato ciò che aveva detto pubblicamente da tempo: il secondo istituto di credito tedesco deve rimanere indipendente. Addirittura che c’è scommette che Merz, una volta al governo, potrebbe assumere una posizione più dura contro UniCredit rispetto all’attuale governo Scholz.

Orcel si è detto più volte fiducioso che alla fine convincerà gli stakeholder di Commerzbank che un’acquisizione sarebbe un bene per la Germania e ha detto che prevede di decidere alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo anno se lanciare un’offerta formale.

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Di contro il governo tedesco dovrà decidere anche se procedere alla cessione della quota rimanente del 12% che detiene in Commerzbank o tenerla nell’intento di bloccare una potenziale offerta ostile di Unicredit.

Berlino pronta a tutto per impedire l’invasione italiana

In passato si è parlato anche dei possibili strumenti che Berlino potrebbe mettere in campo per bloccare le aspirazioni della banca italiana. In Germania non è previsto l’equivalente del golden power italiano. Il governo federale potrebbe però valutare di applicare uno strumento tradizionalmente utilizzato per proteggere l’industria militare sfruttando il fatto che Commerz garantisce finanziamenti essenziali alla difesa. Se Unicredit facesse un’offerta pubblica di acquisto, Berlino potrebbe paventare il rischio di una «minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico». Altra opzione, è un procedimento intersettoriale, passando al setaccio l’azionariato di Unicredit che vede molti investitori extra-Ue. I diritti di voto sarebbero per la maggioranza fuori dai confini comunitari, in particolar modo Stati Uniti e UK.

Dal canto su Commerzbank continua a osteggiare qualsiasi tipo di intesa con la rivale italiana. Il presidente Jens Weidmann, ex presidente della Bundesbank, è un convinto sostenitore dell’indipendenza dell’istituto di credito, insieme all’amministratore delegato Bettina Orlopp, che si è detta pronta a sedersi al tavolo con Orcel solo dopo che arriverà un’offerta di acquisizione. Alla domanda se credeva che Merz avrebbe sostenuto l’istituto di credito, la Orlopp ha detto la scorsa settimana che “tutti i leader del partito hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno” per il suo sforzo di rimanere indipendente.

 



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