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Diritti degli invalidi: pensione d’inabilità, esonero dal ticket, congedo per cure, iscrizione al collocamento mirato, bonus contributivo, pensione anticipata.

L’invalidità civile è la riduzione della capacità lavorativa derivante da patologie congenite o sopraggiunte. È calcolata dalla commissione medica dell’Inps – oppure dal consulente tecnico d’ufficio nominato dal giudice – in misura percentuale, secondo il grado di incidenza sull’astratta capacità lavorativa del richiedente. Tanto chiarito, con il presente articolo illustreremo tutti i diritti e le agevolazioni dell’invalidità civile 100%.

In buona sostanza, vedremo quali benefici attribuisce la legge al soggetto dichiarato invalido totale, specificando sin d’ora che tale condizione non è incompatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, per cui l’invalido al 100% può svolgere le proprie mansioni e, al contempo, godere delle agevolazioni che elencheremo di qui a un istante.

Prima di elencare tutti i diritti e le agevolazioni che spettano all’invalido totale, è bene specificare che gli importi delle soglie e delle prestazioni economiche indicate sono soggette a rivalutazione annuale.

Microcredito

per le aziende

 

Pensione di inabilità agli invalidi civili

Gli invalidi totali con un reddito personale annuo non superiore a 19.461,12 euro hanno diritto a una pensione di inabilità di importo pari a 333,33 euro per tredici mensilità.

Al compimento dell’età anagrafica per il diritto all’assegno sociale (pari a 67 anni), la pensione di inabilità si trasforma in assegno sociale sostitutivo.

Esonero dal pagamento del ticket sanitario

Gli invalidi totali godono dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per esami di laboratorio e visite specialistiche relative alle patologie che hanno giustificato il riconoscimento dell’invalidità.

Scelta prioritaria delle sedi di lavoro

Nel caso di trasferimento, l’invalido totale ha il diritto alla scelta prioritaria della sede di lavoro.

Congedo per cure

L’invalido totale ha diritto a 30 giorni di congedo per cure per ogni anno di lavoro, da aggiungersi all’eventuale malattia.

Il congedo è giustificato se serve per sottoporsi a prestazioni sanitarie inerenti alle patologie prese in considerazione per l’accertamento dell’invalidità.

Protesi e ausili gratuiti

L’invalido totale ha il diritto a protesi e ausili gratuiti per le patologie che hanno giustificato il riconoscimento dell’invalidità.

Iscrizione al collocamento mirato

Un’invalidità civile superiore al 45% conferisce il diritto a iscriversi al collocamento mirato presso i centri per l’impiego per essere assunti con preferenza rispetto alle altre categorie di lavoratori.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Si tratta delle categorie protette che garantiscono un più facile inserimento nel mondo del lavoro. Le aziende sono infatti obbligate a prevedere delle “quote di riserva” per persone invalide;

Esonero dalla visita fiscale

I dipendenti invalidi totali non sono sottoposti alla visita fiscale, se la malattia sia stata presa per le patologie collegate all’invalidità civile.

Parcheggio riservato

Se l’invalidità civile è riconosciuta per le patologie che limitano la deambulazione, l’invalido ha diritto al posto auto riservato sul suolo pubblico, previo rilascio del contrassegno, secondo le modalità stabilite dal Comune di residenza.

Agevolazioni trasporto pubblico

L’invalido totale può avere agevolazioni sul trasporto pubblico, secondo le condizioni stabilite dall’azienda che si occupa del servizio.

Preferenza nell’edilizia residenziale pubblica

L’invalido totale ha diritto alla preferenza nell’assegnazione delle case popolari: le spese correlate alle patologie invalidanti sono detratte dall’Isee del nucleo familiare, guadagnando posti nella graduatoria.

Bonus contributivo di due mesi

Chi ha un’invalidità superiore al 74% ha diritto a chiedere, per ogni anno di servizio effettivamente svolto, due mesi di contributi figurativi fino a un massimo totale di 5 anni a fini pensionistici.

Ape Sociale per invalidi

L’invalido totale può andare in pensione a 63 anni e 5 mesi con almeno 30 anni di contributi versati, con diritto a percepire fino a 1.500 euro lordi per dodici mensilità.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Per le donne con figli è prevista una riduzione dell’anzianità contributiva di un anno (se hanno avuto un solo figlio) o di due anni (se hanno avuto due o più figli).

Pensione di vecchiaia anticipata

Gli invalidi totali possono andare in pensione a 56 anni (se sono donne) o a 61 anni (se sono uomini) con almeno 20 anni di contribuiti (o 15 anni, nel caso in cui si rientri nelle cosiddette “deroghe Amato”) da quando è sopraggiunta l’invalidità.

In caso di cecità totale, il requisito anagrafico viene ulteriormente ridotto a 51 anni di età per le donne e a 56 anni di età per gli uomini.

Bisogna inoltre essere iscritti all’assicurazione generale dell’Inps: la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi spetta solo ai dipendenti del settore privato (sono quindi esclusi i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi).

Non è possibile unire i contributi di due casse previdenziali diverse per il raggiungimento del requisito contributivo.

Opzione donna per invalidi

Le lavoratrici invalide in misura pari o superiore al 74% possono usufruire di “opzione donna” con 61 anni di età e almeno 35 anni di contributi.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Per le donne con figli è prevista una riduzione del requisito anagrafico di un anno (se hanno avuto un solo figlio) o di due anni (se hanno avuto due o più figli).

Pensione lavoratori precoci

Con un’invalidità superiore o uguale al 74% si può andare in pensione con almeno 41 anni di contribuiti e 1 anno di lavoro prima dei 19 anni. Non c’è requisito anagrafico.

Approfondimenti

Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si legga l’articolo dal titolo Invalidità 100% senza accompagnamento: diritti e agevolazioni.



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