Bucchi in queste prime due settimane ha lavorato soprattutto sulla testa dei calciatori. E le sue parole d’ordine in conferenza stampa sono state anima, coraggio, carattere, veemenza. Al Comunale arriva un avversario quadrato, terzo in classifica, che la maggior parte dei suoi punti li ha conquistati in trasferta. L’Arezzo dovrebbe schierarsi di nuovo con il 4231: ballottaggio Capello-Guccione per il ruolo di sottopunta. Agli amaranto serve la vittoria che in casa manca dal 15 dicembre
Anima, carattere, veemenza, coraggio. Sono le parole d’ordine di Cristian Bucchi, che in queste prime due settimane con la squadra ha lavorato sulla tattica, sui princìpi di gioco ma soprattutto si è dedicato a rinforzare la testa dei calciatori. In vista della sua prima gara casalinga contro la Torres, ha sottolineato la speranza di vedere l’Arezzo con il fuoco dentro. Ed è un messaggio molto chiaro: ok il 4231 o il 433, il falso nove o la prima punta di ruolo, ma quel che conta è l’atteggiamento, la forza di volontà, la concentrazione che ti porta a vincere i duelli e a non cadere negli errori.
“A Terni ne abbiamo commessi di grossolani e clamorosi e ci abbiamo preso tre gol” ha spiegato l’allenatore, invocando un drastico cambio di rotta. Domani andrà in scena una riprova di alto livello, al cospetto di un avversario terzo in classifica e che la maggior parte dei suoi punti li ha conquistati in trasferta: un dato insolito motivato dalle caratteristiche dei sardi, che prediligono attaccare di rimessa, e dalle condizioni del terreno del Vanni Sanna, dove i rossoblu non riescono a esprimersi compiutamente.
Greco, allenatore scafato che contro l’Arezzo finora ha messo insieme una vittoria, un pareggio e una sconfitta, dovrebbe disporre i suoi con un 343 solido e incisivo, imperniato sulle qualità e la forza fisica di Mastinu e Giorico in mediana oltre che sulla verve di Fischnaller, attaccante in grado di coprire qualsiasi ruolo del reparto offensivo.
L’Arezzo, stando alle parole di Bucchi in sala stampa, non si discosterà molto da quello di Terni. Probabile 4231 quindi, con Ravasio oppure Ogunseye al centro dell’attacco e tre rifinitori alle sue spalle. Pattarello e Tavernelli sono in vantaggio sulla concorrenza, l’altra maglia se la giocheranno Capello e Guccione. In mezzo al campo Mawuli, Renzi, Damiani e Santoro si contendono i due posti disponibili. Settembrini è ancora fuori, Fiore potrebbe tornare buono per uno spezzone.
“A Terni abbiamo sofferto in mezzo al campo quando la squadra non era corta e i reparti si sono sfilacciati” ha messo in evidenza Bucchi. E quindi domani l’Arezzo dovrà tenere la difesa alta, a costo di prendersi qualche rischio, per accompagnare il pressing sugli avversari fin dall’inizio della manovra. Il bilanciamento tra ciò che si può guadagnare con la riconquista della palla nei pressi dell’area sarda e ciò che si può perdere lasciando campo alle spalle dei difensori, farà pendere la bilancia dalla parte di qua o di là. Gli amaranto, dopo il 2-1 sulla Spal a fine ottobre, hanno vinto appena una partita al Comunale sulle sette disputate in seguito. E hanno perso terreno da quelle davanti in classifica. Serve un’inversione di rotta e serve subito.
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