DALLA NASA IN CALIFORNIA a una start up Made in Italy che si propone sul mercato con soluzioni robotiche autonome per l’agricoltura e la gestione delle infrastrutture critiche. Gli attori di questa avventura sono Raffaello Cesoni (nella foto), 34 anni di Montegiorgio, comune in provincia di Fermo, e Flavio Tonelli, 35enne di Roma. Insieme, poco più di un anno fa, nell’ottobre del 2023, hanno deciso di fondare Rafla, una start up innovativa con sede a Montegiorgio e succursale a Torino. Tramite l’uso dell’industria 4.0. e dell’intelligenza artificiale hanno così creato dei sistemi ad hoc per migliorare la produttività e la sicurezza. Dai vigneti agli aeroporti. “Siamo al servizio delle persone ma anche dei sistemi, come alcuni complessi industriali particolari, vedi le linee dell’alta tensione, che necessitano di monitoraggi in punti specifici”, spiega Cesoni.
Il principale obiettivo dell’azienda è così quello di sviluppare e realizzare soluzioni e applicazioni robotiche in grado di incrementare la sicurezza dell’uomo, ma anche di diminuire i costi di gestione. “Negli aeroporti facciamo mappatura dei segnali radio per l’atterraggio degli aerei, così come i controlli dei FOD, ovvero gli oggetti estranei sulla pista. Nell’agricoltura invece agiamo a 360 gradi con un robot autonomo che è in grado di fare potatura, raccolta, fertilizzazione, tutte quelle attività che solitamente svolge il contadino. Una sostituzione vera e propria, così che la persona nel mentre possa fare altro”, prosegue Cesoni.
Un processo, quest’ultimo, che ha portato alla nascita di un sistema robotico chiamato A-VMS: Autonomous Vineyard Managing System, per la gestione completa e autonoma dei vigneti. “La macchina comprende un UGV (un veicolo senza pilota) con alta mobilità e un braccio robotico con diversi end-effector per svolgere varie attività. La docking station, dotata di pannelli fotovoltaici, garantisce efficienza energetica e sostenibilità. La dashboard web remota permette invece una gestione avanzata della vigna”, spiega il fondatore. Il progetto sfrutta la robotica avanzata, la machine learning e l’intelligenza artificiale per migliorare così l’efficienza, ridurre i costi e aumentare la sicurezza nella gestione dei vigneti. “Questo dà una maggiore sicurezza in alcuni ambienti, soprattutto in quei punti di lavoro più difficili da raggiungere. E poi la mansione può essere svolta anche di notte. Inoltre sostituisce la manodopera viste le grosse difficoltà che ci sono nella ricerca”, racconta ancora Cesoni. Si tratta di una delle prime commesse realizzate da Rafla, attraverso uno spin-off dell’Università di Genova: “Il veicolo pick-up con la docking station è in grado di sostituire automaticamente la batteria dei droni in volo che stanno svolgendo attività di videosorveglianza o impiegati nell’agricoltura. In soli tre minuti il braccio robotico cambia la batteria e il payload, ovvero il carico utile, ed eventualmente monta anche nuove telecamere e sensori. Un vero e proprio pit-stop, rapido e veloce”, prosegue il fondatore. Insieme al collega Tonelli hanno depositato il brevetto in Italia su una parte del macchinario: ovvero i tool montabili sul sistema robotico, specializzati nella potatura e nella raccolta. Ora ne stanno facendo l’estensione a livello internazionale (Pct), per 18 mesi. Il rover, dopo aver ottenuto supporto da bandi della Regione Marche, è in fase di ultimazione. “Oltre alla progettazione abbiamo lavorato anche al design ed entro luglio avremo la prima versione definitiva”, racconta ancora Cesoni.
La promozione, oltre all’ambito dell’agricoltura, è in corso anche con l’Aeroporto di Milano-Linate e l’Aeroporto di Parma per i sistemi di videosorveglianza e per la ricerca dei detriti all’interno della pista; e con player dell’Oil & Gas, coinvolgendo anche Regioni del centro e del sud Italia, per il controllo delle frane e del territorio. Ma tutte queste idee dove nascono? “Io e Flavio siamo ingegneri aerospaziali e meccatronici, ci siamo conosciuti alla Nasa, al centro di ricerca e sviluppo Jet Propulsion Laboratory (JPL), a Pasadena, in California, vicino Los Angeles. Io lavoravo sulla navigazione autonoma dei rover in ambienti spaziali utilizzando delle telecamere, Tonelli invece si occupava della gestione di swarm di droni per l’ispezione”, prosegue Cesoni. Così i due, una volta fatta l’esperienza e formati in ambito di robotico autonoma, sono tornati in Italia, entrambi a Torino. Dopo sette anni con ruoli all’interno dell’azienda piemontese e clienti acquisiti come TotalEnergies, Enav e Terna, la decisione di prendere una strada autonoma, costituendo la start up e ragionando sullo sviluppo di tecnologie con un team tecnico. Il target di Rafla, oltre l’agricoltura, comprende quindi anche settori come l’energia, i trasporti, l’Oil & Gas, le costruzioni e la logistica. Proprio quelle infrastrutture critiche dove non sempre l’uomo può arrivare.
“In tutti i nostri sistemi l’intelligenza artificiale è un punto cardine. Per rendere un sistema robotico autonomo la capacità decisionale è fondamentale. Da sola la macchina deve essere in grado di identificare quale parte tagliare delle piante, ma anche quale parte raccogliere, selezionandone la qualità, con l’identificazione e la capacità di prendere delle decisioni”, insiste il fondatore Cesoni, alla ricerca continua di bandi, collaborazioni e opportunità commerciali per espandere ulteriormente il lavoro del team insieme a Tonelli. Seguendo il motto, a suo dire, del futuro: “Rendere sempre tutto più autonomo e meno automatico”.
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