Intervista al vice presidente Bertschy sul Piano Regionale Trasporti – Valledaostaglocal.it

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Il Piano Regionale dei Trasporti (PRT) della Valle d’Aosta ha suscitato forti reazioni, soprattutto tra le forze politiche e le associazioni ambientaliste. Secondo un comunicato congiunto di Rete Civica e Europa Verde, il Piano presenta una serie di problematiche, in particolare per la sua enfasi sulle infrastrutture stradali e autostradali, a discapito del trasporto ferroviario. Come risponde a queste critiche?

“Il Piano regionale dei Trasporti presenta una visione strategica, coraggiosa e pragmatica, utile a rilanciare le vecchie infrastrutture di trasporto presenti nella nostra Regione. È sostenuto dalle forze politiche di maggioranza ed è stato positivamente valutato da molte associazioni di categoria, forze sindacali e tanti cittadini. Finalmente, grazie a questo documento, la Valle d’Aosta va oltre alle semplici dichiarazioni politiche e presenta, su un documento di programmazione, obiettivi concreti da perseguire in futuro. Le osservazioni ricevute, sebbene siano in parte critiche, rappresentano uno stimolo per migliorare ulteriormente il Piano.”

Tuttavia, Rete Civica e Europa Verde evidenziano un cambio di direzione significativo rispetto alla versione precedente del Piano. Nel 2021, il piano si orientava verso una “cura del ferro”, ma nella bozza attuale il focus sembra essere tutto sulle strade. Cosa risponde a questo cambiamento di visione?

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“Il Piano non ignora la ferrovia, anzi ne afferma la centralità. La proposta include investimenti significativi per migliorarla, rendendola più accessibile e performante. La seconda canna del Tunnel del Monte Bianco è solo uno dei tanti interventi pensati per rispondere alle esigenze di mobilità e rilanciare la regione in modo sostenibile. Quello che Rete Civica e Europa Verde non sembrano comprendere è che il Piano non si limita al passato, ma guarda al futuro con una visione di equilibrio tra tutti i mezzi di trasporto. Siamo ben consapevoli delle criticità ambientali, e per questo puntiamo anche su collegamenti ciclabili e funiviari, che ridurranno l’impatto sull’ambiente.”

Un punto sollevato da Rete Civica e Europa Verde riguarda specifici progetti come il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, la galleria a due canne tra Hône e Donnas e il collegamento funiviario tra la Valle d’Ayas e il Breuil. Questi progetti sono visti come negativi per l’ambiente. Come risponde a queste critiche?

“Il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco non è solo una questione di ingegneria, ma di necessità logistica. Il traffico in uscita dalla Valle, soprattutto nel fine settimana, crea enormi difficoltà. La nuova galleria autostradale a due canne tra Hône e Donnas, ad esempio, è una proposta che mira a migliorare l’accessibilità e ridurre la congestione, senza compromettere l’ambiente. Siamo consapevoli delle preoccupazioni, ma tutte le opere sono state progettate tenendo conto della sostenibilità. I collegamenti funiviari, invece, rappresentano una risposta innovativa e meno impattante dal punto di vista ecologico, favorendo un turismo più verde.”


Luigi Bertschy (sn) ed il presidente della Regione, Renzo Testolin

Non tutti, però, vedono questi progetti sotto una luce positiva. Le critiche più dure vengono proprio dalle associazioni locali, che vedono questi interventi come un rischio per l’ambiente. Rete Civica, in particolare, ha sottolineato la possibilità che il Piano non affronti sufficientemente la questione della sostenibilità ambientale. Cosa pensa di queste osservazioni?

“È importante non ridurre le osservazioni a una lettura unicamente critica. Molte di esse, infatti, non solo condividono l’idea dei collegamenti intervallivi, ma chiedono di studiarne anche altri, suggerendo soluzioni per ampliare i collegamenti ciclabili o funiviari. La posizione dell’amministrazione comunale di Aosta, che ha chiesto un attraversamento a raso dei binari nella stazione di Aosta, dimostra che l’intero piano non è solo una proposta calata dall’alto, ma un dialogo con le comunità locali. Molte osservazioni sono utili per migliorare e integrare il Piano, approfondendo i suoi aspetti meno chiari o colmando le lacune evidenziate.”

In conclusione, il Piano è destinato ad approdare in Consiglio regionale, proprio alla vigilia delle elezioni regionali. Come vede l’impatto politico di questo documento in un periodo così delicato?

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“Il Piano è un passo fondamentale per la modernizzazione delle infrastrutture della nostra regione e va ben oltre la politica elettorale. Sbaglia chi vuole dare alle osservazioni pervenute una lettura esclusivamente contraria. Il confronto politico è ovviamente parte integrante del processo, ma il Piano ha un obiettivo chiaro: migliorare la qualità della vita dei valdostani e rendere la nostra regione più competitiva a livello nazionale e internazionale. E, soprattutto, ha una visione che guarda al futuro, superando la semplice gestione del quotidiano.”

pi.mi.





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