Pensione anticipata dipendenti pubblici nel 2025


La Legge di Bilancio ha cambiato le regole sull’accesso alla pensione anticipata per i dipendenti pubblici nel 2025.

In particolare, la Manovra ha confermato le uscite anticipate dal mondo del lavoro per gli statali grazie a strumenti come Opzione Donna e Quota 103, mentre è intervenuta con alcune modifiche per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria.

In questo articolo vi spieghiamo cosa è cambiato e quali sono le novità per i dipendenti pubblici che vogliano andare in pensione prima nel 2025-

PENSIONE ANTICIPATA DIPENDENTI PUBBLICI NEL 2025, LE OPZIONI

Nel 2025, ci sono diverse opzioni per l’accesso alla pensione anticipata dei dipendenti pubblici, come definite dalla Legge di Bilancio 2025. Ovvero è possibile scegliere tra:



Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

COSA CAMBIA NEL 2025 PER LE PENSIONI ANTICIPATE

Nel 2025 l’accesso alla pensione anticipata con pensione Quota 103Opzione donna è soggetto alle stesse regole in vigore lo scorso anno, mentre sono cambiate le regole per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria. In particolare:

  • la Manovra ha ampliato a 4 mesi (invece di 3) il periodo di finestra mobile di accesso al pensionamento anticipato per alcuni statali. Parliamo dei dipendenti degli Enti locali, della Sanità, per gli insegnanti d’asilo e di scuole elementari parificate, gli ufficiali giudiziari, gli aiutanti ufficiali giudiziari e i coadiutori. I dettagli ve li spieghiamo in questa guida;

  • il Parlamento ha modificato anche le regole sul calcolo dei contributi che servono per ottenere la prestazione a partire dal 1° Gennaio 2025. Ossia, lo statale che ha una contribuzione versata a partire dal 1° Gennaio 1996, può andare in pensione se ha almeno 25 anni (e non più 20 come era nel 2024) di contributi e un assegno pari a 3 volte quello sociale. L’importo può essere pari a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli, come già stabilito dalla Legge di Bilancio 2024;

  • la riforma pensioni del 2025 ha previsto, per i lavoratori che andranno in pensione con il sistema contributivo, la possibilità cumulare i contributi versati alla previdenza obbligatoria e con quelli versati alla previdenza complementare, per uscire anticipatamente dal lavoro a 64 anni. I lavoratori che usufruiscono di tale possibilità, però, devono aver maturato almeno 25 anni di contributi effettivi, rispetto ai 20 anni previsti nella formulazione originaria.

ETÀ E QUANTI CONTRIBUTI SERVONO PER ANDARE IN PENSIONE NEL SETTORE PUBBLICO

Alla luce di quanto confermato o introdotto come novità dalla Legge di Bilancio 2025, ecco quanti contributi e che età serve per andare in pensione prima nel settore pubblico:


  • almeno 35 anni di contributi e 61 anni oppure 60 anni se hanno 1 figlio o 59 anni se hanno 2 o più figli, nel caso di pensionamento anticipato con Opzione donna;

  • 41 anni e 10 mesi (se donne) e di 42 anni e 10 mesi (se uomini) con la pensione anticipata ordinaria per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996;

  • almeno 25 anni di contributi e un assegno pari a 3 volte quello sociale (ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli) per la pensione anticipata ordinaria nel caso di contribuzione versata a partire dal 1° Gennaio 1996;

  • da 65 anni e fino a 70 anni d’età e con almeno 20 anni di contributi, per chi sceglie di aspettare la pensione di vecchiaia.

Ricordiamo però che la Legge di Bilancio 2025 ha anche previsto incentivi, come il “bonus Maroni“, per chi prolunga la permanenza a lavoro. Inoltre, la riforma pensioni del 2025 ha previsto anche l’eliminazione dell’obbligo di pensionamento per i dipendenti pubblici al compimento dei 65 anni, permettendo di rimanere in servizio fino all’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, come spieghiamo in questo articolo.

Vediamo in quali casi si può rimanere in servizio.

CHI PUÒ RIMANERE IN SERVIZIO FINO A 70 ANNI

In base alle nuove disposizioni, un dipendente pubblico può rimanere in servizio fino a 70 anni, ma solo se l’Amministrazione pubblica lo sceglie e se la sua performance lavorativa è valutata come ottima o eccellente. Quindi, è l’Amministrazione pubblica a decidere e non è il dipendente a fare richiesta.

Inoltre:

  • il trattenimento in servizio fino ai 70 anni è limitato al 10% delle facoltà assunzionali “ordinarie” della Pa dove il dipendente è impiegato (derivanti dal turn over e da eventuali autorizzazioni ad assumere previste da specifiche misure normativa);

  • sono esclusi dalla pensione a 70 anni nel 2025, i dipendenti della Magistratura (ordinaria, amministrativa, contabile e tributaria), delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

A stabilire queste nuove regole sono state la riforma pensioni del 2025 e il vademecum del Ministero, come vi spieghiamo in questo focus.

QUANTO SPETTA

L’importo della pensione anticipata per gli statali nel 2025 dipende dagli anni di contributi versati, dall’anzianità del lavoratore e dall’opzione di pre-pensionamento scelta. Nello specifico, nel 2025:

  • l’importo della pensione anticipata ordinaria per gli statali deve essere compreso tra 3 e 5 volte l’assegno sociale, che è pari a 538,69 euro nel 2025. Questo significa che la pensione deve essere almeno 1.616,07 euro e non può superare 3.017 euro al mese. Per le donne con un figlio, il minimo è ridotto a 1.508,332 euro (2,8 volte l’assegno sociale). Invece, per le donne con due o più figli, è pari a 1.400,59 euro (2,6 volte l’assegno sociale). Ricordiamo però, che non ci sono penalizzazioni per chi esce dal mondo del lavoro con la pensione anticipata ordinaria. Quindi il calcolo dell’importo viene effettuato in base a tutti i contributivi versati e non si perde nulla rispetto a quanto spetta;

  • l’ammontare della pensione con Quota 103 per i dipendenti PA non può superare 4 volte il trattamento minimo INPS, pari a circa 2.993,05 euro lordi al mese nel 2025. A dirlo è la Circolare n. 23 del 28-01-2025. Se l’importo risulta superiore, verrà erogato solo il tetto massimo fino al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, momento in cui si riceverà l’intero importo spettante. Chi sceglie questa strada, quindi, può perdere fino al -10% del suo assegno;

  • l’importo della pensione anticipata per le statali con Opzione donna si calcola interamente con il sistema contributivo. Questo metodo può determinare una diminuzione rispetto a quanto spettante con la pensione di vecchiaia, che va dal -25% al -35%. Come si calcola l’importo esatto spettante ve lo spieghiamo in questa guida.

GUIDA ALLE PENSIONI NEL 2025

Per essere aggiornati su tutte le novità, vi consigliamo di approfondire la nostra guida sulle pensioni nel 2025. Vi segnaliamo anche la riforma pensioni del 2025. Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere anche l’articolo che spiega quando si può andare in pensione, con tutti i requisiti specificati.

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Da leggere anche la guida all’aumento pensioni nel 2025, nonché quella sull’aumento delle pensioni minime nell’anno in corso. A proposito di pensionamenti anticipati vi consigliamo di consultare la nostra guida su APE Sociale nel 2025. Da non perdere anche quella sulla pensione lavoratori precoci.

Disponibile poi, il calendario di pagamento delle pensioni del 2025, pubblicato da INPS e completo di tutte le date.

Inoltre, per conoscere tutte le novità per i pensionati, vi invitiamo a visitare questa sezione.

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