Keystone-SDA
Il Tribunale regionale di Berna-Mittelland ha assolto per assenza di prove dall’imputazione di discriminazione razziale ai danni di persone bianche il locale bernese Brasserie Lorraine.
(Keystone-ATS) Ha smentito la procura, che aveva condannato il ristorante a una multa di 3000 franchi tramite decreto d’accusa. La giudice unica non è entrata nel merito dell’articolo 261 bis del Codice penale. Il ministero pubblico non ha ancora stabilito se inoltrerà ricorso davanti al Tribunale cantonale.
Durante un concerto nel luglio del 2022 del gruppo reggae Lauwarm, costituito di musicisti bianchi, diversi spettatori si erano rivolti al personale del locale dicendo di sentirsi a disagio. A loro detta i musicisti si stavano rendendo colpevoli di appropriazione culturale, poiché avevano acconciature rasta e suonavano appunto reggae, aspetti giudicati propri alla tradizione musicale giamaicana. Confrontato a queste tensioni, il locale aveva interrotto il concerto.
I Giovani UDC del canton Berna avevano denunciato il ristorante per discriminazione ai danni di bianchi. La sezione giovanile dei democentristi è persuasa che se i musicisti avessero avuto pelle di colore, l’evento non sarebbe stato sospeso. La procura aveva condannato il locale, che ha impugnato la decisione. Oggi la corte regionale bernese gli ha dato ragione, pur senza occuparsi del nocciolo della questione.
Dato che il ministero pubblico non aveva potuto identificare una persona responsabile, il decreto d’accusa era stato emesso contro la persona morale, ossia il ristorante stesso. Oltre alla discriminazione razziale, il provvedimento riguardava anche lacune nell’organizzazione del concerto. Sono proprio queste lacune che hanno impedito agli inquirenti di incriminare una persona in particolare.
Nella sentenza pronunciata oralmente, la giudice unica del Tribunale regionale di Berna-Mittelland ha sostenuto che l’accusa non può essere provata. Il fatto che le persone che gravitano attorno alla Brasserie Lorraine si siano rifiutate di testimoniare non può essere loro rimproverato. Era un loro diritto. Di conseguenza, l’azienda non può essere condannata.
La giudice ha anche stabilito che la procura ha fatto troppo poco per avvalorare l’accusa di organizzazione inadeguata. Non ha condotto tutte le indagini possibili, ha affermato. Contattato da Keystone-ATS, il procuratore Marco Amstutz per ora non esclude un ricorso davanti all’istanza superiore.
La vicenda aveva fatto scalpore in Svizzera e all’estero. La settimana scorsa, durante il processo, un rappresentante del locale si è scusato in tribunale. “Abbiamo interrotto il concerto per quello che pensavamo fosse un motivo legittimo e non avevamo assolutamente intenzione di far arrabbiare così tante persone”. È chiaro che la vicenda va elaborata. Ma “finora non è stato possibile, e il processo è il luogo sbagliato per farlo”. La Brasserie, gestita come cooperativa, è un noto locale alternativo di sinistra.
I Giovani UDC avevano inoltrato la denuncia per dimostrare che l’articolo 261 bis del Codice penale, che reprime discriminazione e e incitamento all’odio contro persone per la loro razza, etnia, religione o per il loro orientamento sessuale, è semplicemente un’arma politica.
Oggi, esprimendosi davanti ai media nei pressi del tribunale, il presidente dei Giovani UDC svizzeri, Nils Fiechter, ha parlato della sentenza come di una “gran barzelletta”. A suo avviso, l’assoluzione è la prova che il Codice penale viene applicato solo agli oppositori politici.
Lo stesso Fiechter, assieme a un’altra persona, è stato condannato per discriminazione razziale dal Tribunale federale nel 2022. La sentenza riguardava un’illustrazione nella campagna di votazione contro un sito di transito per nomadi. Indipendentemente dalla sentenza di oggi la norma antirazzismo va abolita, si legge in un comunicato odierno dei giovani democentristi.
Mentre Fiechter parlava, i rappresentanti della Brasserie Lorraine sono usciti dal tribunale e sono stati festeggiati a gran voce da simpatizzanti.
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