Evasione fiscale, nel 2024 incassi record a 26,3 mld un più 6,5% che fa un ulteriore balzo in avanti a 33,4 mld se si sommano gli introiti non erariali. È questo il dato complessivo fornito dal direttore dell’Agenzia delle entrate Vincenzo Carbone durante la presentazione annuale dei risultati dell’Agenzia di martedì 18 febbraio.
Continuando a snocciolare numeri: Il gettito spontaneo sale a quota 587 miliardi, 43 miliardi in più del 2023. A questa cifra vanno poi aggiunti altri 7,1 miliardi di recuperi non erariali conseguiti da Agenzia delle entrate Riscossione per conto di altri Enti.
Complessivamente, quindi, l’attività delle due Agenzie ha consentito di riportare nelle casse dello Stato 33,4 miliardi di euro, 2 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Alla presenza del viceministro dell’economia Maurizio Leo e dei vertici dell’amministrazione finanziaria il direttore Vincenzo Carbone ha tracciato il bilancio dei risultati 2024 senza dimenticare di ringraziare Ernesto M. Ruffini, direttore fino ai primi di dicembre e ricordando a conclusione della presentazione che accanto a tutti i recuperi l’Agenzia è una vera e propria influencer avendo raggiunto 800 mila follower sul proprio canale what’s up: «Abbiamo più follower delle società di calcio. Ma non dico quali…» ha commentato il direttore grande tifoso del Napoli.
Partite Iva apri e chiudi, per Meloni odioso fenomeno
Subito dopo la presentazioni dei dati è arrivato, con un video su X, il messaggio del presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Condivido con voi una buona notizia sul lavoro del governo, nel contrasto all’evasione fiscale, la somma recuperata dall’evasione fiscale nel 2024 ha raggiunto la cifra record di 33,4 miliardi di euro, ben 8,2 miliardi in più rispetto al 2022 quando questo governo non si era ancora insediato. Un somma mai raggiunta prima nella storia della nostra nazione».
E poi tornata sulla questione delle sanatorie: «Ci accusano di aiutare gli evasori, di allentare le maglie del fisco, persino di nascondere dei condoni immaginari. Sono tutte bugie. La nostra visione è chiara», ha continuato il premier: «non c’è spazio per chi vuole fare il furbo, ma chi è onesto e magari si trova in difficoltà merita di essere messo nelle condizioni di pagare ciò che deve e merita di essere aiutato dallo Stato – aggiunge -. Lo hanno capito bene le famiglie e le imprese, come dimostra l’andamento dei versamenti spontanei che sono aumentati di circa 70 miliardi in soli due anni. Con questo stesso approccio abbiamo approvato la riforma del fisco che l’Italia aspettava da mezzo secolo e che intende costruire un sistema tributario più equo e più moderno». Tra i diversi dati snocciolati Meloni ha concentrato la sua attenzione sul fenomeno delle Partita Iva apri e chiudi: «Nel 2024 sono state chiuse d’ufficio quasi 6.000 attività. Un risultato importante per lo Stato, ma ancora più importante per gli imprenditori onesti che subiscono la concorrenza sleale di queste attività. Grazie a specifiche norme che sono state introdotte da questo governo, come quelle contro l’odioso fenomeno delle attività ‘apri e chiudi’, ovvero quelle attività che eludono il fisco aprendo e chiudendo in breve tempo, non pagando tasse e contributi e poi riaprendo con un altro nome».
Il recupero dell’Agenzia delle Entrate, vola la compliance a 4,5 mld
I 26,3 miliardi di recupero dell’evasione fiscale provengono, spiega la nota dell’Ageniza, principalmente (per l’87%) da attività ordinarie, che hanno consentito di incassare 22,8 miliardi di euro. Di questi, 12,6 miliardi sono stati versati dai contribuenti dopo aver ricevuto un atto dell’Agenzia
delle Entrate; 5,7 miliardi a seguito di una cartella e 4,5 miliardi sono frutto delle attività di promozione della compliance.
Incassi da sanatorie in flessione
Gli incassi da misure straordinarie, sempre riferiti all’Agenzia delle Entrate (Rottamazione delle cartelle e pagamenti residui derivanti dalla definizione delle liti pendenti e dalla vecchia pace fiscale), ammontano a 3,5 miliardi, con una flessione di oltre il 30% rispetto al 2023.
Il recupero dell’Agenzia delle entrate-Riscossione – Agenzia delle entrate-Riscossione ha complessivamente incassato 16 miliardi di euro (+8%), di cui 10,6 miliardi da attività ordinarie e 5,4 da misure straordinarie. Con riguardo agli enti affidatari, 8,9 miliardi sono stati riscossi per conto dell’Agenzia delle Entrate; 3,8 miliardi per l’Inps; 1 miliardo per i Comuni e i restanti per altri enti (Regioni, Casse di previdenza, Ministeri, Inail, ecc). Rispetto invece alle fasce di debito, il 57% delle somme (oltre 9 miliardi) sono state versate da contribuenti con debiti superiori a 100mila euro.
Dal contrasto alle frodi al sostegno agli investimenti. Stop a 5mld di crediti illegittimi
Sul capitolo attività antifrode, attraverso analisi di rischio e controlli preventivi, lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha assicurato minori spese a carico del bilancio dello Stato per 5,8 miliardi di euro tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti. Inoltre, in attuazione delle norme introdotte per contrastare il fenomeno delle cosiddette partite Iva “apri e chiudi”, l’Agenzia ne ha cessate d’ufficio quasi 6mila.
La consulenza alle imprese
Le Entrate hanno fornito assistenza e consulenza specializzata alle imprese: 25 le risposte fornite nell’ambito dell’interpello nuovi investimenti, che si prevede porteranno circa 1.400 nuovi posti di lavoro. L’anno scorso, infine, il numero delle imprese che sono state ammesse al regime di cooperative compliance è cresciuto di circa il 30 per cento.
Attualmente sono 142, con un imponibile complessivo “presidiato” dall’Agenzia che sfiora i 45 miliardi di euro.
Rimborsi fiscali a quota 24,2 mld, aumento di 2 mld
Volano i rimborsi fiscali: nel 2024 hanno toccato i 24,2 miliardi di euro, con un aumento di quasi due miliardi. Nel dettaglio, poco meno di 21 miliardi sono andati al settore produttivo, mentre alle famiglie sono andati oltre 3 miliardi. Quanto all’attività di assistenza, le due Agenzie hanno erogato in tutto 20 milioni di servizi ai contribuenti, di cui 5,7 al telefono, 5,3 in ufficio e i restanti tramite gli altri canali (videochiamata, pec, altri servizi online). Nel
corso dell’anno, inoltre, si è consolidata l’offerta di informazioni fiscali: il canale WhatsApp istituzionale, che fornisce notizie e contenuti d’interesse 7 giorni su 7, con i suoi oltre 800mila iscritti è il più seguito della Pubblica amministrazione e tra i primi a livello nazionale.
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